Il 15 gennaio 2006, al San Mungo, l'ospedale dei maghi, nacque una bambina bellissima, con dei capelli biondi e due occhioni di un verde smeraldo. La madre, Amity Baker, era estremamente contenta, mentre il padre, Augustus Rookwood, era impassibile. I genitori della piccola bambina non erano persone normali, loro erano dei maghi, maghi estremamente intelligenti e brillanti e la bambina era sicuramente tale e quale a loro.
"Come la vuole chiamare?" chiese gentilmente un'infermiera alla donna, lanciando un'occhiata di fuoco al padre della bambina. Il motivo di quell'occhiataccia era ovvio, infatti, Augustus Rookwood, era conosciuto nel mondo dei maghi perché, quando Voldemort era ancora in vita, era un suo grande seguace.
"Non so, tu cosa preferiresti Augustus?" chiese Amity al marito osservando la tenera bambina tra le sue braccia che beveva del latte dal biberon. La donna non ricevette alcuna risposta, solamente uno sbuffo. Amity lasciò perdere, non voleva litigare con suo marito in un giorno così bello e speciale, così disse alla giovane infermiera il nome che le piaceva di più.
"Ok... Abigail, il suo nome é Abigail Rookwood" l'infermiera annuì e, dopo aver scritto tutto quanto su un foglietto, se ne andò dalla stanza, lasciando i due genitori da soli.
"Hai visto che bella?" la donna aveva le lacrime agli occhi, era talmente tanto emozionata e felice che probabilmente il sorriso sul suo volto non sarebbe scomparso per un lungo periodo di tempo.
"Ma lo hai capito?" chiese il marito irritato.
"C-cosa?" la voce di Amity era tremolante e aveva paura della risposta che le avrebbe dato Augustus.
"Che non me ne frega niente di questa stupida bambina, e neanche di te, stupida donna" l'uomo uscì dalla stanza su tutte le furie facendo sbattere la porta. Alcune lacrime scesero dagli occhi della donna, ma il sorriso che le fece la piccola Abigail la fece sorridere lievemente.
27 luglio 2009
"Mamma guarda, un fiorellino" la piccola bambina indicò una margherita seduta tra le gambe della madre, che le accarezzava i capelli dolcemente.
"Hai visto tesoro, é bellissimo, proprio come te" disse la madre spostando alla bambinetta una ciocca di capelli dietro all'orecchio.
"Forza, vai da papà, vuole che lo aiuti a gonfiare la piscina" la madre indicò il gazebo infondo al giardino, dove si trovava il padre della piccola alle prese con la piscina appena comprata. Augustus Rookwood era tornato qualche settimana dopo la nascita della bambina, dicendo che era solamente spaventato, e Amity, troppo innamorata, accettò le sue scuse, ricostruendo, a parer suo, una perfetta famiglia felice. La piccola bambina corse dal padre che iniziò a gonfiare la piscina riscontrando qualche problema.
"Come cavolo si mette sto coso?!" la magia non potevano usarla, o almeno, non in giardino, e si sa, per un mago lavorare senza magia é quasi impossibile, soprattutto se non sapeva nulla sul mondo babbano. Abitavano in un grande quartiere di Londra, costituito principalmente da babbani che si divertivano a ficcare il naso negli affari altrui. Dopo qualche ora, Augustus finì di gonfiare la piccola piscina, capendo come andava usata l'aria compressa, mentre Abigail, giocava con due bambole lì accanto.
"Ehi, ma tu non mi dovevi aiutare?" la bambina scrollò le spalle e continuò a giocare, mentre il padre si alzò e andò in casa. Amity stava preparando il pranzo, essendo che ormai erano le 12:30.
"Ci siete riusciti?" chiese la donna sorridendo, una volta che il marito entrò in casa, non vedendo la sua espressione irritata.
"Ci sono riuscito. Seriamente, quella bambina non fa nulla"
"Ha tre anni! É normalissimo!" disse la donna voltandosi verso l'uomo. Aveva un espressione quasi disgustata.
"Cosa c'entra?! Se fosse stata un maschio ci sarebbe riuscita, invece no, no, tu hai fatto una femmina!" questo era il problema per il padre, non voleva una femmina, voleva un maschio che sarebbe stato in grado di portare avanti il suo cognome e la sua discendenza.
"Ah si?! Pensi davvero che un bambino, di tre anni, ricordatelo, tre, ci sarebbe riuscito?! Poi cosa pensi, che abbia deciso io il sesso di nostra figlia?! Almeno sii felice che sia sana!" alla donna il sesso non faceva differenza, anzi, aveva pregato tanto che nascesse un figlio sano e bello.
"Si, lo penso! Poi cosa parli stupida sanguemarcio!" l'uomo dai capelli castani avanzò pericolosamente verso la donna, che non si mosse di un centimetro, erano sposati, non aveva paura di lui, nonostante conoscesse benissimo il suo passato.
"Ah, lo pensi?! Cosa ti avvicini, non mi fai paura! E Non chiamarmi sanguemarcio, io sono una persona, proprio come te, non sono una pezza da piedi, e voglio essere trattata be-" un forte schiaffò fece voltare la testa di Amity, mentre, dalla porta finestra che dava sul giardino, Abigail entrò in cucina. Fortunatamente non vide nulla, aveva la testa chinata sopra il tablet, sul quale stava giocando ad uno dei pochi giochi disponibili.
"Mamma, dopo andiamo al parco?" Amity si sforzò di non piangere, e quando fu sicura di farcela, andò verso la figlia rivolgendole uno sguardo gentile.
"Certo tesoro" le stampò un leggero bacio sulla guancia per poi lasciarla tornate in giardino con un grande sorriso.
"Cosa ti é saltato in mente, mh?! Io oggi, mentre vado con mia figlia in centro cercherò anche una nuova casa, non ho intenzione di stare con te, avrei dovuto capirlo tre anni fa al San Mungo" ciò che aveva appena detto le faceva male, ma sapeva che aveva ragione, quell'uomo non si meritava l'amore che tentava di darle. Augustus su tutte le furie afferrò la sua bacchetta dalla tasca dei jeans e la estrasse puntandola verso la moglie di schiena.
"Avada Kedavra" una scia verde uscì dalla punta della bacchetta. La donna si voltò con un'espressione spaventata e, nel giro di pochi secondi, quella scia verde colpì Amity, facendola cadere a terra urlando. Augustus Rookwood, ex mangiamorte, aveva appena ucciso la moglie, Amity Baker, con una maledizione senza perdono. La bambina spaventata dall'urlo della madre corse in casa dove vide il corpo privo di vita accasciato sul vecchio tappeto.
"MAMMA!" le lacrime rigato le guance rosee di Abigail mentre si avvicinava correndo alla madre.
"Vai in camera" Augustus si affrettò a rimettere la bacchetta in tasca, sorridendo lievemente.
"No! É la mamma! Papà perché... perché ridi?"
"Sai, Abigail, volevo liberarmi di quella puttana da un bel pò di tempo" il lieve sorriso del padre si trasformò in fretta in una risata malvagia, mentre afferrava il braccio della figlia chiudendola in camera sua.Arrivò la sera e il campanello di casa Rookwood suonò. Abigail mise la testa fuori dalla porta di camera sua, in modo da poter vedere chi fosse. A causa dell'eccitazione dell'omicidio appena commesso, Augustus aveva dimenticato di chiudere a chiave la porta della stanza, ma Abigail non si era azzardata ad uscire.
"Augustus Rookwood, lei é in arresto per aver ucciso, con una maledizione senza perdono, sua moglie" in casa entrò un uomo sui cinquant'anni guardando con in espressione piena di disgusto il padre di Abigail posto difronte a lui.
"Lei verrà ad Azkaban e ci rimarrà per tutta la vita. Tanto non ha nulla da perdere" disse un altro uomo entrando in casa, leggermente più vecchio del precedente, afferrando Augustus per un braccio. L'assassino non si mosse di una virgola, rimase fermo immobile per tutto il tempo. Successivamente, un terzo uomo entrò in casa passando davanti al padre di Abigail. Aveva la pelle scura e un lungo abito viola, con qualche dettaglio color oro.
"Io vado a cercare sua figlia, voi, invece, portatelo ad Azkaban, immediatamente" l'uomo dalla pelle scura si guardò in torno, pensando a dove potessero essere la piccola bambina.
"Si ministro" l'identità dell'uomo dalla pelle scura fu rivelata ed Abigail, seppur spaventata, decise di uscire dalla sua stanza. Suo padre era appena stato portato via, in casa era rimasto solamente il ministro.
"Ministro, sono qui" la voce della bambina era quasi impercettibile talmente era bassa, ma il ministro riuscì ugualmente a sentirla, anche grazie al rumore dei passi sopra il parquet scricchiolante. Kingsley si avvicinò alla bambina chinandosi per guardarla in faccia e, solamente in quel momento, scoprì che i suoi occhi erano fissi sul tappeto dai motivi orientali posto sotto il piccolo tavolino da caffè in vetro.
"Ciao, ti andrebbe di seguirmi?" la sua voce era bassa mentre osservava il viso della bambina.
"D-dove andiamo?"
"In un posto molto bello" la mano sinistra del ministro si posò sulla piccola spalla della bambina, che si voltò verso di lui osservandolo.
"No. Voglio stare qui. Qui é morta la mia mamma e qui voglio stare" le lacrime tornarono a scendere dagli occhi della bambina.
"Abigail, la tua mamma sarebbe molto felice se mi seguissi. Eravamo amici, sai?" disse Kingsley sorridendo alla bambina ricordando la battaglia di Hogwarts combattuta al fianco di Amity.
"Ma.."
"Fidati di me, non ti farò nulla" detto questo la bambina annuì e uscì dalla casa in cui aveva vissuto per tre anni. Il viaggio si tenne su una carrozza trainata da degli animali invisibili, i Thestral, che neanche Abigail era in grado di vedere. La piccola bambina dai capelli biondi si addormentò quasi subito, nel mentre, Kingsley, stava riflettendo sulla decisione da lui presa, non era sicuro che fosse la decisione più giusta.
Spazio autrice
Ehi, questo é il primo capitolo della mia prima 'storia' su Harry Potter, una saga che personalmente amo. Spero che vi sia piaciuto questo capitolo perché ci ho impiegato davvero molto tempo e mi sono davvero impegnata. Ci tengo a dire che in questo libro non ci saranno tutti gli avvenimenti che sono presenti nel libro originale della Rowling. A molti personaggi, come per esempio Dominique, ho deciso io l'età, essendo che su internet sono molto vaghe. Non ho mai letto una storia simile alla mia, quindi deriva interamente dalla mia fantasia. Se ci sono degli errori grammaticali scusatemi, ma con la quarantena il mio italiano é andato a farsi benedire ahahah. Ditemi se vi é piaciuto il primo capitolo, ciaooo♡︎♡︎
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Mai come pensi||James Sirius Potter
FanfictionIN REVISIONE Dopo la tragica morte della madre, Abigail Rookwood, a soli tre anni, viene lasciata in un orfanotrofio dove vivrà senza sapere nulla sulla magia. Nel 2017, però, le arriva la lettera di ammissione ad Hogwarts, e, da lì, iniziò la sua...