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"Allora, vado un attimo in bagno, tu intanto continua, ok?" mi disse preoccupata.
"Si, tranquilla" la tranquillizzai allungando la -i del si. Presi la farina, la bilancia e iniziai a misurare. Ci dovevano essere 230 g di farina, non un grammo di più, ne uno di meno, se no Lily mi avrebbe, probabilmente, uccisa. Stavo rovesciando piano la farina all'interno della ciotola sopra la bilancia, guardando attenta i numeri che aumentavano sul display dell'apparecchio, tutto d'un tratto sentii un boato, come se si fosse appena schiantato un drago proprio dietro di me, e, presa dallo spavento, lasciai il sacchetto della farina, facendo fuoriuscire tutto quello che aveva al suo interno. Mi voltai di scatto, ma dietro di me non c'era nulla, poi sentii dei passi, così mi rivoltai.
"Ciao Abigail" James. Un giorno o l'altro lo ammazzo, lui e i suoi magnifici scherzi.
"Io ti uccido!" gridai presa dalla rabbia, provocandogli una risatina. Guardai la bilancia, stracolma di farina, mentre il piano di lavoro era ancora peggio.
"Ma ti pare?!" gli chiesi sbraitando.
"Dai, puliremo in un attimo, esiste la magia" disse ridacchiando e appoggiandosi allo stipite della porta.
"Se arriva tua sorella mi ammazza!" Dissi esasperata. In effetti, la cosa che mi preoccupava di più, era la reazione di Lily, o peggio, di Ginny.
"Ah, okay, allora la tua preoccupazione è comprensibile" disse ridacchiando. Lo fulminai con lo sguardo, poi, in una manciata di secondi, si avvicinò a me, prese un pugno di farina dalla bilancia e me lo lanciò, direttamente in faccia, senza neanche darmi il tempo di deviarlo.
"James Sirius Potter! Quanti problemi hai?!" gridai nuovamente. Nessuno mi aveva sentita, fortunatamente la mia voce era stata coperta da dei botti, probabilmente provenienti dal giardino, dove Albus, Harry e Ginny, stavano appendendo le decorazioni.
"Io, quanti problemi hai tu se mai" mi rispose ridendo.
"Su, forza, lasciati andare, divertiti" mi disse ridendo. Annuii con la testa seria, poi mi voltai e presi, a mia volta, un pugno di farina.
"Aspetta, che fai?" disse iniziando ad indietreggiare. In una manciata di secondi tutta la farina che avevo tra le mani gli finì in faccia, e fu la cosa più soddisfacente che avessi mai fatto.
"Questa me la paghi Abigail" in pochi minuti trasformammo la cucina in una specie di ring, ci tiravamo farina a destra e a manca, sembravano dei bambini di due anni che avevano appena imparato a correre.
"Scusa Abigail, mi ero chiu..." la voce famigliare di Lily mi fece pietrificare, così come fece pietrificare James.
"Cosa sta succedendo qui?!" chiese su tutte le furie. Abbassai lo sguardo imbarazzata, non avevo mai fatto una cosa del genere e mi sentivo tremendamente in colpa.
"Io, Lily, scusa, mi sono lasciata prendere la mano, davvero, mi dispiace" dissi con un filo di voce. James, invece, non disse nulla, si limitava a guardare la sorella.
"Ti sei lasciata prendere la mano?! Abigail, ti avevo detto che mia nonna voleva che facessi questa dannatissima torta!" disse disperata entrando nella stanza.
"Lily, non esagerare adesso, con un pò di magia sistemeremo tutto e ricomincerete a fare la torta" disse James prendendo le mia difese. Lily gli rifilò uno sguardo di fuoco e poi ricominciò a parlare.
"Sai benissimo che non possiamo usare la magia la vigilia! É una tradizione! E poi non esagero, la senti tu poi nonna Molly sta sera, mh? No, quindi taci! Abigail, aiutami a ripulire, dopo vatti a fare la doccia, la torta la continuerò io" cercai di ribattere ma non ci fu verso. Una volta che James uscì dalla cucina iniziammo a ripulire tutto, poi andai al piano di sopra per farmi una doccia, però, quando entrai nella mia stanza sussultai vedendo James seduto sul mio letto con la testa tra le mani.
"Abigail..." lo interruppi con una mano, non volevo assolutamente sentire le sue scuse, non ne avevo voglia.
"James, mi devo fare una doccia, potresti uscire, così prendo il cambio" chiesi con un filo di voce.
"Lasciami spiegare" continuò lui, alzandosi e mettendo le sue mani sulle mie spalle.
"James, devo farmi la doccia, e dovresti farla anche tu dopo" dissi notando i capelli, il viso e i vestiti completamente infarinati.
"No, non mi interessa, la tua doccia può aspettare, così come la mia" disse serio. Sembrava dispiaciuto, davvero dispiaciuto. Annuii e lui incominciò a parlare.
"Quando ho buttato la caccabomba era per spaventarti, in modo da non farmi vedere mentre entravo in cucina. Volevo farti sorridere, volevo solo distrarti" mi guardava negli occhi, senza distogliere lo sguardo, sembrava così sincero, così dolce.
"Albus mi ha detto tutto. Del fatto che sei spaventata perché ci sarà tutta la mia famiglia, sei arrabbiata con quel coglione di Lorcan, anche se questo lo sapevo già, il che é comprensibile" anche se il fatto che Albus gli avesse detto tutto mi dava parecchio fastidio, apprezzai, davvero tanto, le sue parole.
"Non essere arrabbiata con Albus, ero io che volevo sapere come mai fossi così spaventata. Comunque mi dispiace Abigail, non avevo pensato alle conseguenze del mio gesto, l'ho fatto senza pensare, l'ho fatto per farti stare bene" continuò. Una domanda mi sorse spontanea, perché aveva fatto tutto ciò?
"James, perché lo hai fatto?" chiesi con un filo di voce. Eravamo tremendamente vicini, le sue mani erano e mie spalle, i suoi occhi fissi sui miei, il suo naso poco distante dal mio. Non riuscivo a capire quello che stavo provando, lo fissavo in silenzio, in attesa di una risposta.
"Perché..." si bloccò, sembrava spaventato, sembrava non volermi dare una risposta concreta, probabilmente stava pensando ad una scusa sensata da darmi.
"Oh, al diavolo" lo sentii sussurrare. Le sue mani si spostarono sulle mie guance, e, in pochi secondi, mi ritrovai le sue labbra sulle mie. Rimasi immobile, incapace di reagire. Non mi aspettavo questo, mi aspettavo che dicesse una bugia, eppure. Volevo staccarmi, ma non ci riuscivo, quel bacio mi piaceva, eccome se mi piaceva. Mi piaceva sentire le sue labbra sulle mie, mi piaceva il fatto di essere così vicini, mi piaceva stare con lui. Decisi di lasciar perdere l'orgoglio e chiusi gli occhi. Il mio stomaco era in subbuglio, mi sembrava di avere migliaia di elefanti che ballavano la Macarena felici. Quando James si stacco appoggiò la sua fronte sulla mia, facendo scontrare i nostri nasi. Continuai a tenere gli occhi chiusi e sorrisi leggermente mentre lui mi stringeva le guance, come se avesse paura di perdermi da un momento all'altro.
Spazio autrice
Ehiiii, sono riuscita ad aggiornare, oggi avevo dell'ispirazione ahahah. Comunque spero che vi sia piaciuto il capitolo, finalmente si sono baciati! Il prossimo lo iniziò a scrivere adesso, poi vedrò quando pubblicarlo, ciaooo♡︎♡︎

Mai come pensi||James Sirius PotterDove le storie prendono vita. Scoprilo ora