Capitolo 33

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ALESSIA’S POV


Continuammo a camminare mano nella mano, non sapevo dove mi stesse portando, ma il cesto da pic nic che teneva in mano mi faceva pensare che sarebbe stata una sorpresa romantica.
Mi sorrise e mi condusse ad un porto.


"eccoci qui, faremo un giro in barca su quella" disse indicandomi una barca bianca

Mi concentrai sulla scritta in blu che si notava in uno dei lati della barca, non potevo crederci, c'era scritto Elena.

"tutto ok?" mi chiese Liam
"s-sì... Solo non mi sento molto bene"
"vuoi tornare in albergo?" chiese dispiaciuto
"assolutamente no, è solo un giramento di testa, passerà"

Ogni volta che sentivo quel nome, che lo vedevo scritto da qualunque parte mi sentivo male, mi ricordava troppo Elena, lei che ho perso, la mia amica, l'unica che sia riuscita ad aiutarmi... Mi sentivo uno schifo ricordando tutto questo ma cercai di non darlo a vedere a Liam che di sicuro non si era ricordato di questo particolare...

"sicura che vada tutto bene?" chiese ancora
"si... Solo, il nome della barca... Ecco, non so se ti ricordi... Emh... Era... E-era il nome della mia psicologa... S-sai quella che è..."
"oh, non c'è bisogno che continui ho capito" mi disse sorridendomi
"non ne combino mai una giusta... Scusa non volevo farti stare male.." aggiunse rattristandosi
"tranquillo, non ti devi scusare, non hai fatto niente di male"
"andiamo in albergo" disse prendendomi per mano
"assolutamente no, mi hai promesso una sorpresa!"
Si mise a ridere "sicura?" mi chiese
"si!!"

Mi aiutò a salire sulla barca e subito dopo salì anche lui.

Vidi un vecchietto proveniente dall'interno della barca avvicinarsi a noi.

"buongiorno signorina" disse con voce roca
"buongiorno" risposi sorridendo
"questa è la ragazza di cui mi hai parlato?" chiese a Liam
"sì, Alessia" rispose sorridendo prima a lui e poi a me

Il marinaio si avvicinò a Liam.

"un sorriso come quello di questa ragazza non lo vedevo già da un po', è il sorriso di chi non ha cattiveria dentro di sé, è il sorriso di chi ama molto, ma fai attenzione... È anche il sorriso di chi sta soffrendo..." disse lui

Come faceva a sapere tutte questa cose su di me senza conoscermi?

"tienitela stretta, non farla più scappare da te" aggiunse

'più'??

"come fa a sapere che l'ho fatta 'scappare da me' già una volta?" chiese Liam

Rise "passo la mia vita da solo, raramente vedo persone sono più i pesci che vedo piuttosto, ma ho ancora gli occhi e le sofferenze si vedono fino a quando non si cicatrizzano... E, beh a quanto pare la tua sirena ha ancora le cicatrici in vista..." disse indicandomi con un cenno del capo

Istintivamente mi coprii le braccia, mi era difficile ammetterlo ma per un breve periodo ero ricaduta in depressione procurandomi ancora una volta delle ferite bene incise sulla mia pelle, di nuovo, come una volta, come qualche anno prima era successo di nuovo... Solo Emma ne era al corrente alla quale avevo fatto promettere di non dire niente a nessuno, tanto meno a Zayn o a chiunque altro all'interno della band o della mia famiglia, sarebbe successo il finimondo. Lei riuscì a tenere il segreto ed io ero riuscita a non farlo scoprire a nessuno dato che le ferite non erano più visibili ma si vedevano solo i segni più chiari che non si erano ancora rimarginati, nessuno guardava così attentamente delle cicatrici sbiadite, ma a quanto pare non quel marinaio dall'occhio attento.

Liam notò il mio gesto e mi prese i polsi avvicinandoli ai suoi occhi e guardandoli con rabbia... Lui non doveva saperlo, lui non doveva farci caso e basta.

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