0

2 0 0
                                    

Il suo nome era stato Rachel Sondberg. Vent'anni. Studentessa universitaria.
Una buona persona. Lo avrebbero detto tutti quelli che la conoscevano. Una persona modello. Facilmente classificabile. Facilmente incasellabile.

Stava facendo colazione al tavolo della sua cucina.
Sua madre, ricordava, sorreggeva la brocca del latte, e si stava accingendo a versarla a suo fratello.
Suo padre avevo lo sguardo perso nel vuoto mentre scorreva nella sua mente le notizie della giornata. Il chip mnemonico impiantato nelle sue tempie gli permetteva di interfacciarsi con la rete cittadina e scoprire tutto quello di cui aveva bisogno in pochi secondi. Aveva la barba ancora leggermente sfatta, i capelli ormai con molte striature grigie spettinati. Gli occhi, fissi nel vuoto, mostravano grande intelligenza e concentrazione mentre minuscoli bagliori azzurri li attraversavano. Le informazioni
Suo fratello, più piccolo di lei di cinque anni, stava sbadigliando, gli occhi ancora pesti per essere stato alzato troppo a lungo la notte prima, probabilmente a giocare a qualche videogioco di realtà immersiva in cui aveva impersonato qualche avatar. Probabilmente più vecchio. Probabilmente più alto.

Era stata libera.
Era stata cittadina di una città fiera e prosperosa, ricca e tecnologicamente avanzata. Aveva avuto, tra le sue mani, un futuro fatto di opportunità tutte da scrivere. Se qualcuno le avesse chiesto come vedeva il suo futuro, gli avrebbe risposto con un ampio sorriso.
C'era stato un momento del genere. Subito dopo, non c'era stato più.

Era stata la voce di Odin, la fidata intelligenza artificiale che gestiva la loro casa, che aveva pronunciato quelle poche parole.
Una sentenza.
–Rachele, sono spiacente di informarti che dopo una attenta analisi del tuo comportamento nell'ultimo periodo sono giunto alla conclusione che tra un massimo di dodici ore ti Manifesterai con una probabilità del 97.8%. Pertanto, sei dichiarata sotto arresto dal'Autorità centrale di Babylon. Sei pregata di attendere nella tua dimora mentre un gruppo di Immacolati, da me già avvisati, viene a prenderti. Sei pregata altresì di non commettere atti insensati. Ogni tentativo di fuga sarà registrato e severamente punito. I tuoi familiari, parimenti, sono avvisati che ogni tentativo di ostacolare la naturale procedura riservata in questo caso sarà considerato atto di ribellione alla legge di Babylon e quindi punibile con la perdita della cittadinanza.

–Protocollo di sovrascrittura dell'intelligenza artificiale.– esclamò suo padre, con voce stentorea. –Utente Adam Sondberg, numero di matricola 1027346, password nkwza5w. Richiesta permesso di privilegi utente root.

–Password accettata. Riavvio in corso. Riavvio effettuato. In attesa di nuovi ordini.- rispose la voce di Odin, ora priva della personalità solitamente allegra e schietta che suo Adam Sondberg gli aveva programmato.

–Odin, disattivati.

Ci fu un bip meccanico, tremendamente intenso. Odin smise di parlare. Il silenzio fu agghiacciante. Fu il silenzio a far venire paura a Rachele per la prima volta.

–Come hai fatto?– chiese suo fratello, attonito.
Le mani di Rachele le tremavano leggermente. Avrebbe voluto fermarle. Perché non era in grado di fermarle?
–Alcune modifiche private al programma della casa. Mi sono riservato alcuni privilegi.

–Non pensavo fosse possibile.
–No, non dovrebbe esserlo.– ribatté loro padre, il volto teso. Sua madre era ancora scossa, lo vedeva dal tremore delle sue mani e dal suo volto rosso. Si era appoggiata con una mano al lavello della cucina, l'altra mano sulla bocca.

–Cosa succede adesso?– chiese a quel punto lei.
–Da questo momento non sei più cittadina di Babylon.– si mise a spiegarle suo padre.
Lei sapeva ovviamente già tutto quello che stava dicendo. Le parole la colpivano comunque allo stomaco come coltelli.

–Questo significa che io non ho più alcun diritto su di te come padre. Nè tu su di noi come membro della famiglia. Questo, quantomeno a livello legislativo. Non godi più dei privilegi di cittadina di Babylon, e quindi non sei più la benvenuta nella città. A quanto pare, ti stai per Manifestare, Rachele. Odin, attraverso algoritmi specificatamente predisposti e preparati da IRIS, ha deciso che è questo quello che accadrà. Questo ha fatto scattare un protocollo speciale profondamente radicato nelle sue righe di codice. Si tratta di classi implementate nel profondo del suo kernel. Stavo tentando di aggirarlo in qualche modo, ma non sono riuscito a decifrare ancora i protocolli di comunicazione tra i programmi e la Dimora per non farmi scoprire. Non ci sono riuscito in tempo. Mi dispiace, tesoro.

BabylonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora