Laurence Moore venne avvisato da un piccolo segnale acustico all'interno del suo cervello che c'era qualcuno del quartier generale che desiderava mettersi in contatto con lui. La rete era quella privata degli Immacolati, cifrata con la tecnologia in dotazione solo a loro, virtualmente impossibile da intercettare.
–Ti ascolto, Syd.– disse Moore. Si trovava nella sua vettura, guidata dalla giovane cadetta, mentre si dirigevano nuovamente verso il centro città, verso uno dei quartieri generali degli Immacolati.
La voce rauca dalle troppe sigarette fumate che raggiunse il suo auricolare apparteneva a Syd Mattermore, uno dei tecnici informatici del quartier generale, Sinergico personale di Moore.
L'immacolato lo aveva raccattato in una scuola di seconda categoria nel quartiere di Zolfo, uno dei quartieri più poveri di Babylon, nell'estrema periferia est. Il ragazzo era figlio di genitori allo sbando, violenti, e non riusciva, in quella piccola scuola, ad esprimere tutto il suo potenziale.
Alcuni avevano addirittura pensato che fosse un Manifestato, durante quegli anni, denunciandolo più volte. Ma Laurence Moore nel corso delle sue visite aveva sviluppato un sesto senso per comprendere se un ragazzo era un Manifestato o meno. Gli bastava fissare negli occhi qualcuno. C'era un bagliore, un riflesso, nello sguardo di coloro che stavano per Manifestarsi o che si erano Manifestati. Era come un dubbio, un singhiozzo dell'anima. Era un'incertezza nel parlare, nel dire cose che non si avrebbero voluto dire, nel rimangiarle e nel ritrattarle. Nell'interpretare il mondo con troppa negatività, con troppo cinismo, con sofferenza. I Manifestati, Lawrence lo aveva capito molto tempo prima, erano persone che comprendevano il mondo ad un livello superiore. Ovviamente, non aveva mai fatto parola a nessuno di questa sua scoperta. Anche solo il fatto che lui avesse intuito qualcosa di più sui Manifestati era interpretabile, in quei tempi frenetici, come una sua possibile Manifestazione in atto.
No, no. Lui non doveva *dire* che aveva capito qualcosa. Tutti sapevano che lui sapeva, altrimenti non ci sarebbe stato modo alcuno con cui si sarebbe potuto creare la fama che possedeva in quel momento. Tutti sapevano che c'era qualcosa di diverso in lui. La chiave era non far capire *che cosa* fosse diverso.Lawrence aveva compreso subito che in Syd Mattermore ciò che era diverso era la genialità. La genialità di un ragazzino che aveva imparato gran parte di ciò che sapeva sui libri, per i fatti suoi, in quanto la sua scuola era fatta da professori troppo mediocri o troppo rinunciatari, e da colleghi troppo ottusi e sciocchi, perché lui potesse veramente imparare qualcosa.
Essendo un minorenne dalla situazione familiare delicata, il programma di identificazione di Manifestati aveva presentato fin da subito le sue cautele. Non si voleva in alcun modo trovare dei falsi positivi, su questo IRIS era stata chiara fin dal principio, chissà quante generazioni prima. Era preferibile lasciare là fuori pochi falsi negativi piuttosto che tacciare qualcuno di essere un Manifestato ingiustamente. Anche se fosse stato poi scoperto che non lo era, sarebbe stato impossibile per lui reinserirsi nella società, col dubbio da parte della gente che prima o poi la Manifestazione sarebbe avvenuta.
Raramente Lawrence Moore si occupava di ragazzini. Lui era solito interessarsi di gente giovane, in grado di scappare, di ragionare, di nascondersi.
Quando aveva parlato di Syd Mattermore a sua figlia, lei lo aveva pregato di occuparsi personalmente della situazione.
–Solo tu puoi capire davvero se è un Manifestato o meno. Magari è solo un ragazzino solo, spaventato, senza una guida...Lawrence Moore non aveva nessuna intenzione di sobbarcarsi più casi del necessario, le sue ricerche erano fin troppo pesanti così com'erano. Inoltre, non voleva sapere che un ragazzino appena dodicenne era stato preso grazie a lui. Il pensiero lo destabilizzava.
Ma se c'era qualcuno al mondo che sapeva convincerlo che tutto sarebbe andato bene, quella era sua figlia.
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Babylon
Science FictionLa città di Babylon è da secoli governata da una intelligenza artificiale, IRIS, che si assicura che ogni cosa scorra per il meglio. Gli esseri umani vivono la loro vita incasellati in una realtà che li rincuora e li rassicura che la loro esistenza...