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Teresa scomparve nemmeno un mese dopo. Ma dire che era scomparsa era incorretto. Si era Manifestata, questo era il termine tecnico.
In lei era successo qualcosa, qualcosa che nemmeno i ritocchi genetici, la ricchezza della sua famiglia e la purezza del suo animo avevano potuto impedire. Si era rotto qualcosa, si era guastato al di là di ogni possibile riparazione. Non nel suo corpo, ma nella sua mente e, per chi ci credeva, nel suo animo.

Venivano chiamati Manifestati coloro che, per un motivo o per l'altro, andavano fuori fase, e perdevano la loro sanità mentale. Non erano pazzi, in quanto in essi non si riscontrava nessun comportamento anomalo. Tuttavia nasceva una grandissimo odio verso Babylon e la sua popolazione. Una insofferenza sconfinata ed inspiegabile, insoffribile. Nella lucida follia che li accompagnava, i Manifestati potevano diventare i nemici più pericolosi di Babylon, coloro che, dall'interno, avrebbero potuto minarne le fondamenta.
In passato era già successo.

Le cronache erano classificate, tenute segrete da IRIS, che, evidentemente, non riteneva ancora pronta la cittadinanza per capire il dolore che era stato provocato nelle generazioni passate da quella che da tutti era ritenuta l'ultima grande malattia rimasta a plagiare il genere umano.
Si trattava di un morbo serpeggiante, la cui causa era sconosciuta. C'erano ovviamente molte teorie al riguardo, che si legavano alle religioni, ormai debellate da almeno due secoli, alle sette che sembravano essere sopravvissute al di fuori delle mura di Babylon, tra i popoli primitivi. C'era anche chi parlava di un bacillo dormiente, che vagava nell'aria e che restava nascosto per anni, decenni perfino, e che si risvegliava all'improvviso.
Tutto quello che si sapeva era che i Manifestati erano difficilissimi da individuare, in quanto non vi era alcuna mutazione fisica che potesse permettere il loro rintracciamento. A detta degli Immacolati però, IRIS aveva negli anni sviluppato un algoritmo sofisticatissimo, basato sui pattern comportamentali dei suoi cittadini raccolti in almeno un secolo e mezzo di attività continuativa. In base a questo algoritmo era possibile, dopo un certo periodo di osservazione, comprendere se un cittadino si stava Manifestando o meno.

Se questo fosse vero non era mai stato appurato nelle università o negli ospedali, in quanto erano solo gli Immacolati a occuparsi di simili faccende, e i loro studi erano secretati.
Il loro compito era quello di proteggere Babylon da ogni crimine e disordine. Pertanto, era loro dovere specifico individuare ogni Manifestato o futuro tale non appena esso fosse stato individuato e, una volta catturato, portarlo al quartier generale di IRIS, nel centro nevralgico della città. Là si perdevano le tracce dei soggetti, che venivano presi in custodia dall'intelligenza artificiale che portava avanti ricerche su di loro per trovare un modo per debellare il morbo. La ricerca procedeva da quando si era chiaramente individuata l'esistenza della Manifestazione, quasi due secoli.

Non sempre però i Manifestati venivano catturati. Babylon era una città grande, caotica, e alcune volte coloro che si Manifestavano possedevano risorse non trascurabili. Denaro, intelligenza, prestanza fisica. Alcuni si erano nascosti, e continuavano a restare nascosti. Molti dicevano che il loro punto di ritrovo si trovasse nel quartiere di Latta, uno dei più antichi della città, dove trovavano rifugio anche i malfattori della città, coloro che, usciti dal loro programma, erano divenuti criminali. Meno pericolosi dei Manifestati, in quanto avevano apertamente trasgredito alla legge della città e quindi seguivano dei pattern comportamentali molto più semplici da individuare.

Poi esisteva il Kingdom. Nessuno dei cittadini di Babylon sapeva cosa fosse esattamente il Kingdom, dove si trovasse, se fosse effettivamente un luogo fisico e chi ne facesse parte. L'unica cosa che si sapeva era che gli abitanti del Kingdom non erano abitanti di Babylon, ed anzi ne avevano aborrito le leggi e vi si erano sottratti con disprezzo e scorno, rifuggendo alla gloria della tecnologia e del benessere offerti da IRIS, per inseguire un sogno utopico, o un incubo. Selvaggi, illetterati, terroristi, malati. Erano chiamati in molti modi nelle storie e nei racconti da quattro soldi che spesso circolavano nei salotti di Babylon, ma in realtà nessuno, per quanto si fosse fantasticato su di esso, sapeva realmente cosa fosse il Kingdom. Tutti ne provavano però una paura sottile, una paura derivante dall'ignoto, dal proibito, da ciò che non è permesso da un'autorità superiore ben più saggia ed esperta.

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