📍Montecarlo, Principato di Monaco
Chiudo delicatamente il libro che sto leggendo e lo poso sul tavolino di vetro accanto alla poltrona dove sono seduto.
Il libro che ho appena posato è "Il ritratto di Dorian Gray" di Oscar Wilde, uno dei libri cult della letteratura inglese nonché uno dei miei libri preferiti di sempre e che amo rileggere di tanto in tanto.
Sospiro, osservando la stanza nella quale mi sono stanziato qualche ora fa; volto la testa di scatto, improvvisamente, quando sento dei passi delicati al piano di sopra avvicinarsi al primo gradino delle scale. Ho bene in mente a chi appartengano, nonostante lei non indossi mai delle calzature in casa, ho imparato a riconoscere il suono del suo peso leggero.
Infatti, dopo pochi secondi, vedo la sua figura apparire sulla scala. Marie: la mia fidanzata. Allargo le labbra in un sorriso quando noto che con un braccio sostiene un corpicino.
Arianna Stroll: la mia piccolina, la mia ragione di vita, la mia principessa. Principessa, perché regina lo è già la madre.
Immediatamente mi alzo dalla poltrona e mi dirigo verso di loro, per fare una coccola alla mia bambina che si è evidentemente appena svegliata dal sonnellino pomeridiano.
-Prendila, per favore. Le preparo il latte.-
Marie mi passa Arianna, la quale si accoccola immediatamente al mio petto appena sente la mia stretta sorreggerla. Ci dirigiamo nuovamente sulla poltrona e la sistemo sulle mie ginocchia, in attesa che Marie le porti il biberon contenete il latte.
-Tu vuoi un tè?-
Annuisco alla domanda che successivamente Marie mi rivolge.
Arianna è un nome particolare per una bambina metà canadese e metà monegasca: in realtà la famiglia di Marie è italiana e si è trasferita a Montecarlo quando lei era appena nata. Da qui il nome Arianna, in quanto la nonna defunta ormai di Marie si chiamava così. Ricordo ancora quando mancavano pochi mesi alla nascita della nostra bambina e quando ho saputo il nome straordinario di quella donna me ne sono innamorato e credo che ad Arianna questo nome calzi a pennello.
Nonostante abbia già la bellezza di due anni, abbiamo deciso di continuare a nutrire la bambina con del latte, ogni tanto, che non è più quello di sua madre, ma che lei gusta con molto piacere.
Inaspettatamente, Arianna si leva il ciuccio e comincia a parlare; fa ancora abbastanza fatica, dato che ha imparato da poco, ma certe frasi le escono meglio di altre.
-Papà...come vi siete conosciuti tu e la mamma?-
Sono sorpreso da questa sua domanda, non pensavo che una bambina così piccola potesse essere interessata a questo genere di cose.
-Sì, papà...come hai conosciuto la mamma?-
Mi volto stranito verso Marie che dalla cucina sta trafficando con la teiera per il nostro tè e il biberon della piccola.
La osservo semplicemente senza emettere nessun rumore.
Come può credere che io mi sia scordato del giorno in cui l'ho vista la prima volta? È perfetta come lo era allora, nonostante il tempo abbia agito anche su di lei.
La osservo nei movimenti leggeri e puliti e il mio occhio cade sul suo anulare sinistro. Su quel dito infatti campeggia in bella vista un anello composto da sette diamanti che le ho regalato quando mi ha dato la gioia di conoscere finalmente mia figlia. Spesso mi trovo anche a pensare che vorrei sposarla, ma in tutto questo tempo, quasi 10 anni, non ne ho mai avuto il coraggio. Ho sempre pensato di non essere capace a fare una richiesta del genere, che appena l'avrei fatta sarei risultato patetico o semplicemente lei mi avrebbe detto di no.
A scacciare le mie strane paranoie ci pensa proprio Marie che mi passa la tazza bollente di tè e si posiziona sul divano dopo aver lasciato tra le piccole manine di Arianna il suo biberon; mi guarda con insistenza, incoraggiandomi, o meglio, costringendomi a iniziare la lunga storia della nostra conoscenza.
-Cominciamo dalle cose semplici...-
Arianna mi rivolge le sue pupille nere come le tenebre e io sorrido. Il mio colore marrone scuro e l'altrettanto marrone scuro di Marie hanno dato un colore nero perfetto.
-Sai che lavoro facciamo io e la mamma?-
Arianna annuisce facendo muovere i suoi riccioli castani, proprio come quelli della madre.
-Tu...broom broom...la mamma...click click.-
Sorrido rivolto verso Marie, che ride alla metafora della bambina.
Broom broom sta per pilota di Formula Uno, click click sta per fotografa professionista.
Appurato che lei conosce le nostre professioni, posso iniziare il racconto.
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F1 - ONE SHOT [RICHIESTE CHIUSE]
FanfictionLE RICHIESTE SONO CHIUSE E se Charles Leclerc ti dedicasse tutte le sue vittorie? E se Daniel Ricciardo ti dimostrasse il suo amore facendoti continuamente scherzi senza senso? E se Lando Norris rinunciasse ad una vittoria online solo per farti feli...