Fighting together against the monster | Lando Norris

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Dedicata a EmyMily
Spero ti piaccia💞

📍Londra, Regno Unito

Non so cosa ne pensiate voi, probabilmente credete che essere la sorella gemella di George Russell sia una figata pazzesca. Sempre in giro per il mondo con il proprio fratello, conosci un sacco di persone famose, quasi ogni pilota, diventi addirittura amica delle fidanzate dei piloti.
Eppure io, Emily Russell, posso dirvi che è un vero schifo. Inseguire mio fratello per i paddock del mondo fa schifo. Essere il cagnolino che mio fratello si porta appresso ogni santo weekend fa schifo.
So che lo fa per me, perché probabilmente se stessi sempre a casa chiusa nella mia camera finirei per suicidarmi, lo fa per farmi vedere qualcuno che non siano i miei genitori o Alex e Lando, lo fa con la speranza che io esca da questa situazione schifosa che è l'anoressia e che parlare con qualcuno di diverso mi possa aiutare a tornare ad essere quella di un tempo.
Spesso mi sono sentita dire che era un momento un po' così della mia vita, che sarebbe passato. Di fatto tutto ciò si è rivelato falso e a dire la verità mi sono sempre ancorata a questa speranza. Quando però ho capito che non sarebbe cambiato nulla, ho deciso di parlarne con George, o meglio, ho chiesto a Lando se potesse farlo da parte mia.
Con Lando ho sempre avuto un rapporto speciale, quasi più fraterno di quello che ho con George. Per lui non ci è voluto chissà quanto per capire che qualcosa non andava con me e quando si è deciso a parlarmi, non ho potuto fare altro che dire la verità.
È stato davvero carino con me, ha tentato in tutti i modi di aiutarmi, ma l'unica soluzione era quella di parlarne con mio fratello.
Devo dire che non ha dato fuori di matto come avevo previsto, anzi è stato molto comprensivo e insieme abbiamo trovato una soluzione: circa due volte alla settimana parlo con la psicologa che dovrebbe seguire mio fratello e che è fornita dal team.
Per motivi di conflitto di interessi, ma soprattutto di soldi, George ha deciso di rinunciare a questa possibilità di poter parlare con una professionista di qualsiasi cosa, in modo tale da consentirmi di guarire per bene e di stare al meglio con me stessa.
So che probabilmente l'avrebbero fatto tutti i fratelli, ma rimarrò per sempre grata a George per avermi aiutato così tanto.

Questa mattina mi sono svegliata anche allegra, devo dire, cosa che ultimamente mi capita qualche volta in più del solito. Sono sicura che questo mio stato d'animo sia dovuto al fatto che oggi è il compleanno di mio fratello. Sì, essendo la sua gemella è anche il mio di compleanno, ma ultimamente non amo festeggiare. Preferisco piuttosto che George si goda il suo giorno senza che io glielo rovini.
Mi sono alzata quasi all'alba per essere la prima ad augurare buon compleanno ad una delle persone più importanti della mia vita.
-George...ehi...-
Strattono mio fratello per farlo svegliare. Quando è a casa è un dormiglione di prima categoria.
-Mmmmh...-
Mugugna qualcosa e si volta dall'altra parte.
Possibile che non abbia realizzato che è il suo compleanno?!
Sbuffo, togliendogli le coperte di dosso e urlando.
-Auguri George!-
Mio fratello si volta ancora una volta, a pancia in giù per la precisione, e si copre la testa con il cuscino.
-Sei impazzita? Ma che ore sono?-
-Le sette...forse...è ora di essere attivi per il giorno del tuo compleanno.-
George alza la testa dal cuscino e mi guarda storto. So essere molto insistente se voglio.
-Immagino che in realtà tu intendessi che è arrivata l'ora delle coccole che esigi ogni anno in questi giorno...-
Effettivamente è anche così. Ogni anno, il giorno del nostro compleanno, sveglio George con la scusa di fargli gli auguri. In realtà voglio solo infilarmi nel letto con lui e non pensare a nulla per dieci minuti, giusto il tempo di stringere forte mio fratello tra le braccia e ringraziarlo di esistere.
Faccio un sorrisone all'insinuazione di poco prima di George e mi sistemo sotto le coperte calde insieme a lui; dal canto suo George mi ospita tra le sue braccia e quasi si addormenta nuovamente.
-Auguri sorellina.-
Vorrei dirgli che non serve, il mio compleanno è inutile, ma so già che con George la battaglia sarebbe persa.
Non accetta di sentirmi dire che forse era meglio che lui mi inglobasse ventitré anni fa quando ce ne stavamo comodi e spensierati nell'utero di nostra madre.
-A pranzo vengono anche Lando e Alex. Ti va di stare con noi magari mangiare una fetta di torta e festeggiare insieme?-
Quelle parole George le ha dette con speranza, con la speranza che io riesca a tenere giù anche solo un angolino di fetta di torta. Ma purtroppo non glielo posso assicurare. Come ho già detto, sono migliorata, ma costantemente capita qualcosa che mi fa fare cento passi indietro per ogni passo avanti fatto.
-Sì...Lando mi ha detto che passa lui a ritirare la torta.-
Il mio regalo per George è la sua torta preferita e, dato che non sono in grado neanche di toccare del cibo senza stare male, l'ho fatta preparare da una pasticceria molto valida e gentilmente Lando si è offerto di ritirarla.
-Ormai siamo svegli...andiamo in cucina a fare colazione?-
La voce assonata di George si fa sentire ancora e io annuisco nonostante non abbia tutta questa voglia di fare colazione. Lo faccio principalmente perché così George non avrà troppo da ridire.
Infatti scosto le coperte dal mio corpo ed entrambi ci alziamo per scendere le scale e andare in cucina.
Una volta lì George fa il caffè per entrambi e prende una confezione di biscotti dalla dispensa.
Quando mi posa davanti la mia tazza di caffè, devo trattenere con tutta me stessa una smorfia di disgusto. Non mi va di mangiare, figuriamoci di bere quel caffè. Ma mi devo sforzare e so che George lo apprezzerà anche se non inzupperò nessun biscotto.
Accosto la tazza alle labbra e il sapore troppo amaro del caffè mi fa quasi vomitare. Ma devo resistere e non mostrare questa mia sofferenza a mio fratello, gli farei troppo male.
-Potevi invitare anche qualche tua amica...-
Amiche? E quali? Se ne sono andate tutte non appena ho iniziato anche solo a sembrare malata. Non che in realtà io abbia mai avuto delle amiche degne di essere chiamate tali, più conoscenti direi.
-Davvero? E quali amiche? Giusto per sapere...-
-Quella ragazza che abita davanti a noi...lei mi sembrava che ti stesse simpatica...-
Mi passo una mano sul volto.
-Non ci sentiamo da quando abbiamo finito il liceo.-
Ecco cosa intendo quando dico che tutti se ne sono andati.

-Emily! Lando e Alex sono arrivati!-
George mi richiama dal piano di sotto e sbuffando mi alzo dal letto. Non che abbia davvero voglia di vedere i due ragazzi, solo George ci tiene e non voglio deluderlo troppo.
Neanche mi sono cambiata, indosso ancora i miei abiti casalinghi: una tuta pesante per contrastare il freddo di febbraio qui in Inghilterra.
Scendo le scale e non appena i due amici di George mi vedono, mi abbracciano, stando attenti a non stringermi troppo; a causa della mia malattia sono praticamente pelle e ossa e probabilmente hanno paura di rompermi qualche osso.
-È già pronto il pranzo? Io sto morendo di fame.-
Quanto ti invidio caro Lando, neanche te ne rendi conto.
-Mamma ha fatto il fish and chips fatto in casa.-
George mi guarda pronunciando quelle parole. Sorrido inevitabilmente: era il mio piatto preferito da bambina e ogni anno obbligavo mia madre a prepararlo per il mio compleanno. Anche lei vorrebbe che tutto tornasse alla normalità con me e questo è il suo modo per dimostrarmelo.
-Emily accanto a me!-
Alex è davvero un tenerone e lo è diventato ancora di più quando ha saputo, da Lando ovviamente, che una cosa brutta incombe sulla mia vita.
Ringrazio quasi di avere degli "amici", che in realtà sono quello di mio fratello, ma che mi trattano come se fossi una delle loro sorelle.

-Dai dai ora apri il nostro regalo Emily!-
Alle parole di Alex quasi sputo l'acqua che stavo bevendo. Sono qui per il compleanno di George, non per il mio!
Guardo i tre ragazzi un po' imbarazzata e senza sapere bene che fare ora.
Se dovessi rifiutare il loro regalo ci rimarrebbero malissimo.
-Ragazzi, ma...-
-Finiscila e apri quel regalo!-
George mi riprende immediatamente.
Ok ok, farò come dicono anche se mi sentiranno, sempre se ne avrò le forze.
La borsetta che mi hanno posizionato davanti è abbastanza anonima, bianca, chiusa con un fiocchetto rosso che decisamente non ha fatto nessuno di loro. Quando la apro però ne estraggo una scatolina contenente una collanina con il mio nome. È stupido da parte mia, ma qualche lacrima riga le mie guance. Sono gli unici che mi stanno vicini in questo periodo particolare della mia vita e hanno anche il coraggio di farmi un regalo. Doveri farlo io a loro.
-Perché non mi ascoltate mai quando parlo? Oggi è il compleanno di George...-
-A me sembra tanto che tu e George siate gemelli.-
Rimprovero Alex solo guardandolo. È inutile che faccia così, loro sono qui per George e non per me.
-La mangi una fetta di torta, vero Emily?-
Lando mi guarda speranzoso con quei suoi occhi azzurri cielo.
Non posso dirgli di no, gli spezzerei il cuore, abbiamo fatto tanti progressi insieme eppure non mi sento ancora del tutto pronta a mangiare una fetta di torta piena zeppa di panna. Sento che la rimetterò all'istante, ma non posso rifiutare, non avrei più il coraggio di guardarlo in faccia.
Faccio un leggero accenno con la testa ed i ragazzi mi sorridono, sollevati.
La fetta di torta non è esageratamente grossa, ma anche solo a guardarla mi viene la nausea e vorrei solo che il piatto scomparisse.
Non direi che tutti mi stiano guardando, i ragazzi parlano tra di loro, ma ogni tanto a turno mi guardano di sottecchi per assicurarsi che io veramente stia mangiando.
Mi faccio forza e con la forchetta tra le dita taglio la piccola punta della fetta e mi costringo a portarla alla bocca.
Vorrei dire che ho aspettato tanto di poter assaporare nuovamente qualcosa di dolce, ma il corpo dice tutto il contrario.
Solo quel boccone mi ha resa sazia e dentro di me sto già sentendo il bisogno di vomitare.
I ragazzi non sembrano essersi accorti di questa mia insofferenza, ma decisamente l'hanno fatto quando sono scappata in bagno.
Ho chiuso la porta prima che qualcuno potesse raggiungermi e mi sono gettata ai piedi del water. Ormai è diventata una routine per me, neanche mi stupisco più.
Quando sento la porta aprirsi mi sono già rannicchiata a terra a piangere. Odio tutto questo, odio me stessa, odio far stare male la gente.
-Emily...è tutto ok, ci sono io ora.-
È la voce confortante di Lando che mi parla e mi stringe tra le sue braccia.
Non so perché ho meritato un amico come lui.
-Parlami ti prego.-
Lo sto facendo soffrire, dovrebbe andarsene.
-Perché sei qui? Ti sto solo facendo del male.-
-Dovresti conoscermi ormai, non posso stare seduto a fare niente mentre tu soffri così tanto.-
-Ci ho provato, Lando. Non riesco.-
-E io non me ne andrò.-
Grazie Lando, perché sei sempre qui con me, ogni cosa succeda.


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Anche questa one shot è finita! Non so davvero come sia uscita ma ci ho provato. Ci vediamo settimana prossima
-C❤️

F1 - ONE SHOT [RICHIESTE CHIUSE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora