No regrets, only memories | Callum Ilott

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Dedicata a martina99leon
Spero ti piaccia💞

📍Maranello, Italia

Quando mi tolgo casco e balaclava, posso davvero dire che la giornata di lavoro è finita.
Penso che già abbiate intuito che lavoro faccio e sì, sono una ragazza.
Lavoro come test driver per la Ferrari già da un po' ormai e con me c'è anche Callum, il mio ragazzo storico.
Sono passati tanti anni da quando ci siamo dati il nostro primo bacio timido e da quel momento nessuno dei due ne ha più voluto saperne di separarsi dall'alto, ma nonostante questa nostra difficoltà il nostro rapporto non è mai stato rose e fiori.
Siamo due persone con il carattere molto forte, litighiamo spesso per stupidaggini e ci fermiamo a vicenda.
Stare con Callum è difficile e credo che anche lui possa dire la stessa cosa di me, ma qualcosa è cambiato quando abbiamo deciso di adottare una bambina.
Non so cosa ci abbia convinto, ma penso che sia stata la decisione migliore che potessimo prendere.
Arja è una bambina svedese, molto bella e intelligente, che per ragioni ignote è stata abbandonata appena nata all'ospedale di Stoccolma.
Non so neanche io come abbiamo fatto ad adottarla, soprattutto perché qualche anno fa eravamo giovani e sicuramente non esperti in materia.
Ma ci è stata donata comunque e da quel momento sia io che Callum viviamo per lei.
Come ho già detto, è una bambina molto sveglia e nonostante sia con noi da praticamente tutta la sua vita, inizia a rendersi conto che qualcosa tra noi e lei non va.
Spesso mi chiede perché ha i capelli biondi, quasi bianchi, mentre io li ho molto scuri, quasi neri, ma dalle spiegazioni semplificate che io e Callum cerchiamo di darle, sembra essere in pace con noi e con se stessa.
Anche perché non le facciamo mancare assolutamente nulla: è nostra figlia e anche se non l'abbiamo creata noi, la amiamo come se lo fosse.
E proprio perché teniamo a lei cerchiamo sempre di non lavorare nello stesso momento: abbiamo chiesto ai nostri capi che uno tra me e Callum rimanga sempre con la bambina e di conseguenza farci andare al lavoro a giorni alterni.
Questo succede la maggior parte delle volte, ma ci sono giorni come oggi in cui questo non è possibile per via dell'intensità di lavoro svolto in fabbrica.
-Andiamo?-
Mi affaccio allo spogliatoio in cui solitamente Callum si cambia prima di tornare a casa, ma quando lo vedo ancora con la tuta da corsa corruccio le sopracciglia.
-Che ci fai ancora vestito così?-
Beh io dopo aver finito gli ultimi giri al simulatore mi sono cambiata.
-Hanno bisogno che rimanga ancora un po'. Scusa.-
E cosa posso dire quando Callum mi dice queste cose? Nulla, perché non servirebbe a niente arrabbiarsi.
Alla fine non l'ha deciso lui.
-Va bene, torno a casa allora.-
Me ne vado un po' sconsolata ancora prima che il mio ragazzo si possa alzare dalla panca per salutarmi.
In questo momento ho solo bisogno di rilassarmi sul divano di casa mia.
Quando spalanco la porta, una creaturina mi corre incontro gioiosa.
Arja ci ama e vedere la sua reazione non appena torniamo a casa dal lavoro è impagabile.
-Ciao amore!-
-Ciao mamma! Dove è il papà?-
Subito la nostra bambina chiede del suo genitore preferito, d'altro canto anche io quando ero piccola amavo alla follia mio padre.
-Papà arriva tra poco, doveva finire una cosa al lavoro. Me lo fai vedere cosa hai fatto oggi?-
Arja annuisce energicamente e mi conduce verso la sua cameretta.
Lo spero che Callum arrivi presto.

Alla fine, non so neanche se mi sono stupita di questo, Callum non è rientrato a cena e neanche per mettere a letto Arja, cosa che ha fatto rimanere davvero male la bambina.
Avere le coperte rimboccate dal papà, è la sua parte preferita della giornata, ma per oggi ha dovuto accontentarsi di me.
Per quanto mi riguarda ho deciso di rimanere sveglia fino a che Callum non sarebbe tornato, ho proprio bisogno di spiegazioni.
Quando finalmente sento la serratura della porta scattare, l'orologio segna quasi le dieci di sera e contando che solitamente finiamo di lavorare per le tre del pomeriggio, mi chiedo proprio dove sia stato tutto questo tempo.
Mi alzo dal divano e la scena che mi si presenta è proprio Callum che cerca di fare meno rumore possibile.
-Callum.-
Pronuncio il suo nome e nel sentire la mia voce Callum fa letteralmente un salto su se stesso.
-Ma ti ha dato di volta il cervello? Mi hai spaventato a morte.-
Lui ride, ma io rimango impassibile con le braccia conserte e lo sguardo serio.
-Dove sei stato?-
-Al lavoro.-
Certo, che stupida a non pensarci, davvero.
-Fino ad ora?-
Callum rimane in silenzio per un po', poi capisce dalla mia espressione che mentire non gli servirebbe a nulla.
-Ok ok...sono stato al lavoro fino allo'ora di cena e poi sono uscito con Marcus.-
Lo sapevo!
Non gli avrei di certo impedito di stare con i suoi amici, se solo me lo avesse chiesto.
-Non dirmi che sei arrabbiata...-
Callum ride, ma qui non c'è nulla di divertente.
-Certo che sono arrabbiata! Potevi anche dirmelo e soprattutto sai che facciamo di tutto per stare con Arja eppure tu te ne freghi senza neanche chiedermi cosa ne penso.-
-Davvero ti sei arrabbiata per questo?-
Guardo Callum con ovvietà.
-Mamma mia Erika, non sei cambiata di una virgola.-
Ha parlato quello che è cambiato tanto da quando aveva vent'anni.
-Ecco, adesso mettila su quel piano! Ti odio quando fai così.-
-Sai quante cose odio...-
Callum sta quasi per insultarmi, ma si blocca e quando seguo il suo sguardo capisco perché.
-Perché litigate?-
Abbiamo svegliato il nostro angioletto.
Subito Callum si fionda da lei e la prende in braccio.
-Non ti preoccupare piccola, ora passa. Torni a dormire?-
-Vieni anche tu?-
Callum mi da una rapida occhiata e successivamente annuisce ad Arja e con lei si incammina verso la sua camera.
È davvero difficile non litigare per il bene del proprio figlio, perché non lo si vuole spaventare o mettere a disagio. Delle volte ci riusciamo, ma ci sono momenti come questi in cui il nostro carattere è più forte di noi e ci impedisce di mettere al primo posto la nostra bambina.
Dopo qualche minuto che Callum se è andato, decido che forse è arrivato il momento per me di coricarmi. Dormire mi farà passare tutta la rabbia che provo in questo momento, se non fosse per una domanda che sento provenire dalla camera di Arja.
-Papà, come vi siete conosciuti tu e la mamma?-
Rimango in disparte, ma tendo comunque le orecchie per sentire come risponderà Callum.
-Beh...ci siamo conosciuti ad una competizione. Entrambi gareggiavamo come piloti in due team diversi e devo dire che mi piaceva particolarmente passare del tempo nei box del team della mamma...-
Callum ridacchia e lo faccio anche io al solo ricordarmi di come ogni scusa fosse buona per seguirmi o parlarmi nei giorni in cui si disposava la 24H di Le Mans.
E io adoravo le sue attenzioni, erano perfette, mai troppo pretenziose. Aspettava sempre che fossi io a dargli il permesso di agire ed è stato proprio così che ho capito che un uomo che ti rispetta è il regalo più bello che la vita possa farti.
-E come era la mamma?-
-La mamma era uguale ad ora, bellissima e con lo stesso brutto carattere che la distingue.-
Ok questo poteva evitarselo.
-Abbiamo deciso che passare la nostra vita insieme sarebbe stata la scelta giusta e poi sei arrivata tu.-
Mi affaccio alla porta per vedere le due persone che amo di più nella mia vita e sono così belli.
Callum è nel letto con Arja e la tiene stretta a sé, quasi volesse proteggerla sempre.
Di scatto poi Callum alza lo sguardo e quando incontra i miei occhi li fissa intensamente.
-E giusto perché tu lo sappia...non mi pento di nulla.-
Lo dice a nostra figlia, ma la vera interlocutrice sono io.
Mi mancava così tanto essere guardata e capita da Callum.


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Ecco una nuova one shot. Spero vi sia piaciuta e ci vediamo presto
-C❤️

F1 - ONE SHOT [RICHIESTE CHIUSE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora