Non sono materialista... | André Lotterer

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Dedicata a MartinaT22
Spero ti piaccia💞

📍Pontoise, Francia

-Ok ragazzi, ci siamo tutti?-
Mi guardo intorno contando quelli che dovrebbero essere tutti gli amici o meglio i colleghi di mio fratello.
Ma dando una rapida occhiata mi rendo conto che ne manca uno, forse il più importante.
Non ci posso credere.
-Ehm...no...manca...-
Stoffel cerca di darmi una mano, ma ormai la calma l'ho già persa.
-ANDRÉ! Io lo ammazzo quell'uomo, giuro!-
Inizio ad urlare per il salone di casa Vergne, facendo giri su me stessa e correndo da ogni parte per sistemare ogni cosa.
Devo fare anche leggermente paura, soprattutto a Nyck, l'ultimo arrivato e anche il più piccolo. Bene o male tutto gli altri mi conoscono, sono la famosa Martina Vergne, sorella di Jean-Eric, ma lui credo che non mi abbia mai visto.
Questa festa a sorpresa volevo fosse perfetta per il mio fratellone e invece sta degenerando tutto, iniziando proprio con l'assenza di uno dei suoi migliori amici.
Volevo che fosse tutto impeccabile perché da quando sono entrata a far parte della famiglia Vergne, lui mi ha sempre aiutata e difesa con i "nostri" genitori che mi remavano sempre contro. Sono sempre stata un fallimento per tutti, ma non per Jean-Eric. Questa festa gliela devo, ma André la sta rovinando.
Era del tutto consapevole che per me significasse molto, ma come suo solito deve sempre essere lui il centro dell'attenzione.
-Rilassati Marti, vedrai che André arriverà-
Si forse, prima o poi...
Improvvisamente lo schermo del mio cellulare si illumina e noto che mi è arrivata una notifica proprio dal mio fratellone.

Marti, sono qui fuori. Dove sei tu?

-Ok ragazzi, trovatevi un posto che vado a prendere Jev!-
Esco correndo dalla porta di casa nostra e incontro la figura di Jean nel vialetto.
-Salut fratello!-
-Salut sorellina!-
Mi abbraccia calorosamente, come faceva anche quando eravamo piccoli e io durante la notte piangevo ricordando il mio passato.
Lo prendo per mano e lo tiro letteralmente verso la porta. Non mi serve guardarlo per capire che non sta capendo nulla di quello che sta succedendo, ho imparato a conoscerlo talmente bene che ormai le nostre menti sono connesse.
Lo spingo ad entrare in casa prima di me e quando varca la soglia i suoi compagni spuntano fuori dai posti più improbabili urlando SORPRESA!
Rido alla vista della sua espressione completamente sorpresa, appunto.
Spero gli sia piaciuta...
Mi avvolge in un abbraccio e mi stringe forte forte.
-So che dietro tutto ciò ci sei tu.-
Mi lascia un bacio sui capelli e quella che piange ora sono io.
Perché devo sempre piangere?
Jean scioglie l'abbraccio e mi guarda sorridendo e asciugando le mie lacrime.
Devo tutto a questo ragazzo, davvero.
Lo incoraggio ad andare a salutare i suoi amici, in questo modo posso ritirarmi in camera mia per sistemarmi il trucco e presentarmi con un regalo che Jean mi ha fatto qualche anno fa: una macchina fotografica professionale.
Ho sempre manifestato un interesse verso la fotografia, ma non mi sono mai azzardata a chiedere ai miei genitori dei soldi per comprarmi una fotocamera. Ci ha pensato Jean a rendermi felice, lui è sempre stato così carino con me, nonostante non fossi sua sorella biologica.

Dovrei essere felice di come sta procedendo la festa a sorpresa, ma non lo sono affatto dato che la persona più importante non si è ancora fatta vedere. È così importante che lui ci sia, per Jean, per...me.
Jean è sempre stato preoccupato del fatto che io non avessi amici, così mi portava sempre con lui ovunque, quando era possibile. E proprio quando ero in giro per il mondo con lui ho fatto la conoscenza di André. Ero una ragazzina, una di quelle che si emozionava se una persona più grande di lei le dava attenzioni, così ho cominciato a provare qualcosa per André e ci sono stata male, molto, perché all'epoca avevo solo 18 anni e lui 31 e non riuscivo a capire che tra di noi non poteva funzionare, ma io fantasticavo.
L'ho superata ormai, ma ho sempre cercato di proteggere André dalle sue fidanzate.
Alzo la macchina fotografica pronta a intrappolare nel mio obiettivo Stoffel, che in questo momento si sta divertendo con il suo compagno di squadra, e fargli una foto perché è perfetto, in questo momento rispecchia esattamente il mio ideale di fotografia.
Ma prima che io possa anche solo avvicinare l'indice al tasto per scattare, un uomo si piazza davanti al mio obiettivo e mi rovina il momento.
-André! Io ti uccido!-
-Uuuh che paura che mi fai!-
André muove le mani ridendo e facendo finta di essere impaurito dalla mia minaccia.
-Ah hai avuto la decenza di farti vedere alla fine.-
Ci appartiamo per parlare meglio e senza dover urlare per sovrastare la musica orribile che Antonio ha messo.
-Scusa, ho passato troppo tempo a lucidare i miei trofei.-
Non l'ha detto davvero!
Apro le labbra per parlare ma lui mi blocca subito.
-Non dirlo, ti prego.-
-E invece lo dico, eccome! Tu sei...-
-Non sono materialista, chiaro?! La mia filosofia di vita è semplicemente: mi piace essere felice e fare tanto sesso!-
Alza le spalle indifferente.
Beh peccato che l'unica che non abbia sperimentato la sua filosofia di vita sia io.
-Sapevi che questa festa era importante per me...-
Improvvisamente mi faccio seria. Non ho intenzione di fargliela passare liscia.
-Immagino...è tuo fratello...-
Jean non è solo mio fratello e basta.
Perché è così importante? La sua famiglia, ma soprattutto lui, mi hanno salvato dalla strada, letteralmente. Quindici anni fa i miei genitori sono morti e io sono stata adottata dalla famiglia Verge e il perché loro abbiamo scelto proprio me non lo so.
-Non mi hai mai raccontato della tua vita prima di arrivare qui a Pontoise...-
-Non racconto la mia vita a chi mi ha spezzato il cuore...-
André mi guarda sorpreso.
Che adesso non mi dica che non lo sapeva!
-E poi non mi ricordo neanche che faccia avessero i miei genitori, quindi...-
André mi guarda dispiaciuto.
Non ci faccio caso, in realtà ci sono abituata alle persone che mi guardano in quel modo quando racconto la mia storia.
-Avanti, mettiti contro la siepe che ti faccio una foto!-
Prendo André per la mano e lo spingo dall'altro lato del prato.
-Solo se la fai con me!-
-Oh no, io le faccio le foto, non me le faccio fare!-
-Avanti, non essere noiosa e vai lì con lui!-
Mi volto stranita verso Daniel che mi sta letteralmente strappando la macchina fotografica dalle mani.
Alla fine di questa giornata ammazzerò tutti, ma avrò ancora una delle foto più belle che potessi chiedere.
Io e André che tentiamo di fare una foto seria, ma che in realtà esce tutt'altro.

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Eccoci con la prima One Shot scritta per voi. Spero tanto che ti sia piaciuta MartinaT22 perché ci ho messo davvero un sacco a scriverla ed è stato difficile.
Inoltre volevo farvi sapere che le One Shot usciranno una volta a settimana e in ordine cronologico rispetto a come me le avete chieste perché mi sembra giusto così. Quindi mi scuso già per quelle che arriveranno tra un beeel po', non mi sono dimenticata di voi🥰
Ci vediamo settimana prossima con la nuova One Shot
-C❤️

F1 - ONE SHOT [RICHIESTE CHIUSE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora