Il sapore della libertà

Capitolo 19

Non posso. Non posso innamorarmi, non dopo quello che ho vissuto. Io non amo, non amo più nessuno. Solo mio fratello, il mio complice. Ma quello è un amore diverso. Anche con Mariasole è diverso. Non provo nulla. Non provo rabbia, non provo dolore, non provo tristezza. Ho letto su internet che quando non provi più emozioni vuol dire che non ti importa più di niente, che sei stata ferita troppe volte, che ci sei talmente abituata che niente ti tocca. Negli anni ho imparato che l'amore è solo un'illusione. Mi sono creata uno scudo contro di esso. E non posso permettermi di buttare nel cesso tutti i traguardi raggiunti. Devo allontanarmi da lui prima che sia troppo tardi. <<Non posso, non posso>> mi interrompo per pensare bene a cosa dire, ma poi aggiungo <<finiremo per farci del male, io non credo più in queste cose. Non credo al principe azzurro che viene a salvarti come nelle favole, non credo all'amore a prima vita. Siamo nella vita reale cazzo, qui non posso essere salvata>>. <<Cosa intendi Mabel? Che vuoi dire?>> dice con voce soffocante. <<Sto dicendo, Jacopo che tutto questo è sbagliato. Forse ti ho illusa e ti chiedo scusa per averlo fatto, ma io non sono in grado di innamorarmi. Non posso e non voglio più. Ci ho sofferto troppo in passato>> rispondo. <<So che non è stato facile. Ma io non sono come quel tuo stupido ex. Lo affronteremo insieme. Non scappare da me, sappiamo bene quello che entrambi proviamo>> ribatte lui. Lo so, so che ha ragione. Vorrei buttarmici a capofitto in questa storia, ma non ne ho il coraggio. Qualcosa mi impedisce di provarci. Non so più cosa rispondergli. Quindi faccio la cosa che più mi riesce bene. Scappo via. <<Mi dispiace, è la cosa migliore>> urlo prima di lasciarlo sotto casa della mia amica. Non so bene dove sto andando. Non posso tornare a quest'ora a casa. E di tornare in dietro non se ne parla. Grazie coscienza, ti devo un favore, stavolta mi hai salvata dall'ennesima sofferenza.