Capitolo 2

141 31 22
                                    

E' sera ormai ed ho passato tutto il pomeriggio a non fare nulla. Mi sono data appuntamento con le mie amiche per stasera, ci incontreremo sul corso.

Sta arrivando il momento di uscire ed io ancora non so cosa mettere. Mi avvicino ancora una volta al grandissimo armadio e senza pensarci afferro un paio di jeans neri, una maglietta bianca della boy, una felpa dell'adidas nel caso faccia freddo e un paio di calzini neri con le scarpe della fila. Metto un po' di mascara ed esco di casa. Ad aspettarmi al nostro solito bar ci sono le mie amiche. Ordiniamo qualcosa da bere e ci sediamo ad un tavolo. Ho preso un drink, vodka alla menta e Red Bull. Il mio preferito. Ho già il bicchiere mezzo vuoto. Ho bevuto troppo in fretta. <<Mi sto scocciando>>, Bea sbadiglia per far intendere ancora di più il suo stato d'animo. <<Andiamo in un locale?>>

Tutte d'accordo. Abbiamo tutte voglia di divertirci ed io onestamente ne ho bisogno. Arriviamo, ci dirigiamo al bancone e ordiniamo un cocktail. Non so cosa prendere perciò il cameriere sceglie per me. Mi ha proposto un Sex on the Beach. Non so cosa sia ma decido di fidarmi. Mi porge un bicchiere di vetro con del liquido arancione scuro e un altro un po' più chiaro. Sul bordo del bicchiere c'è una fettina di arancia. Resta lì a guardarmi per un po' finché non lo provo. E' davvero buono, forte si, ma buono. Mi sorride e torna al bancone. <<Davvero bello il ragazzo vero?>>

<<Sisi, davvero carino>>. Mentre ridiamo in coro, qualcosa mi urta facendomi cadere addosso la bevanda colorata. Mi giro di scatto e vedo un ragazzo tutto vestito di nero con qualche tatuaggio sulle braccia che mi guarda con occhi infuocati. <<Sta attento>> grido. Lui mi ignora e si dirige al bancone. Prendo Bea per un braccio e corro in bagno per cercare di ripulirmi un pò. Gli verso dell'acqua sopra e asciugo il pantalone con uno di quegli aggeggi che si trovano di solito nei ristoranti e nei locali. <<Che odi, non ha avuto nemmeno le palle di chiedermi scusa>>. Bea mi guarda divertita ma non dice nulla.

Torniamo in sala e appena rientro lo sguardo del ragazzo è su di me. Mi volto dall'altro lato e mi avvicino al cameriere di prima. <<Cosa ti è successo?>>. Che gentile che è. <<Nulla, uno stupido ragazzo mi ha urtato e mi sono rovesciata il drink addosso>>. Non può trattenersi dal ridere. <<Fa nulla, è fortunato che era già quasi vuoto il bicchiere sennò mi sarei arrabbiata davvero>>. Poi ridiamo insieme. Faccio per sedermi che lo sgabello viene subito occupato da un altro. Alzo gli occhi e chi poteva mai essere se non lui? Il ragazzo sgarbato di prima. Fa per parlarmi ma non gli do retta. Il cameriere è ancora lì. A proposito, non gli ho chiesto nemmeno qual è il suo nome. <<Prendi da bere?>> continua l'altro. <<Stavo già bevendo quando mi hai urtata facendomi rovesciare il bicchiere.>> Ride. Che sfacciato, ha anche il coraggio di ridere. <<E tu non ti sei nemmeno scusato>> continuo poi. La sua risata si trasforma in una espressione fredda. Ecco, ora si. Sorrido soddisfatta. <<Cos'hai da ridere?>> interviene lui. <<Ehm, nulla.>> Quanto sarò sembrata stupida vista da fuori. Giusto il tempo di riprendermi da tutti quei pensieri che lui insiste <<allora? Prendi qualcosa dai.>> Quanto è insistente. <<Vabene>>.

<<Scegli di nuovo tu. Mi fido di te>>dico al mio nuovo amico. Lui mi rivolge un sorriso carino e annuisce. <<Io ti offro da bere, io decido cosa farti bere>> fa il ragazzo curioso al mio fianco. <<E poi chi è questo?>> continua. Non so cosa rispondere. In realtà forse perché non so come definirlo. E se lo chiamo amico e lui non la pensa come me? Oddio. Non so proprio che dire. <<Ehm, l'ho conosciuto stasera. Lavora qui ed è stato molto più gentile di te>>. Mi giro verso il cameriere <<a proposito, prima o poi dovrai dirmi il tuo nome.>> Lui mi guarda e imbarazzato dice <<Xavier. Mi chiamo Xavier.>> Bel nome. <<Io sono Mabel, piacere.>> Ci stringiamo la mano e con la coda dell'occhio vedo il ragazzo tutto vestito di nero che ci guarda di sottecchi. <<Bene, vi siete presentati. Ora mio caro Xavier possiamo ordinare i nostri drink o dovete continuare? Magari vorrete sapere quand'è il vostro compleanno e perché no anche il codice fiscale.>>

<<Certo>> risponde Xavier cordialmente. <<Prendiamo due Moijto>> ribatte poi lui. Il mio amico annuisce e si allontana lasciandomi sola con lui. Mi sento un po' a disagio. Perché? Non dovrei. Guardo tutto il locale in cerca dei capelli biondi di Giada. Non li vedo. Dove sono finite? Ero talmente occupata a parlare con questi due da non accorgermi che non erano più con me.

Il sapore della libertàDove le storie prendono vita. Scoprilo ora