MABEL
Una settimana dopo...
Jacopo mi ha mostrato ogni posto di Napoli. Il mio preferito rimarrà sempre Margellina di notte. Oggi è l'ultimo giorno prima di tornare a Roma e il mio ragazzo mi sta portando a fare shopping. Non mi sono ancora abituata a queste parole. <<Compra qualcosa di elegante, stasera ti porto sul lungomare>> dice aprendomi la portiera. Mi sta viziando davvero tanto in questi giorni, finirò per abituarmici. Mi prende per mano ed entriamo in uno dei tanti negozietti del vicolo. <<Ricorda, elegante>> mi ripete. Si, Jacopo, ho capito. Una gonna lunga ed un top azzurro attirano la mia attenzione, sono di seta. Adatto per una serata al mare. Quando li provo me ne innamoro. Chissà se piacerà a Jacopo. Certo che gli piacerà, stupida, gli piace tutto di te, ricordi? Hey coscienza, sei ancora qui, che fine avevi fatto? Era da un po' che non ti facevi sentire.
E' vero però, ricordo che qualche giorno fa ero insicura sul costume da mettere per andare in spiaggia, non mi piaceva niente di come mi stava e Jacopo mi disse queste parole "sei magnifica Bel, ai miei occhi sei perfetta, mi piace tutto di te. Quando ti comporti da ragazza matura ed anche quando fai i capricci". Esco dal camerino con un sorriso a trentadue denti stampato in faccia e raggiungo il mio ragazzo seduto su un divanetto lì di fianco. Ha gli occhi chiusi, quanto sono stata lì dentro? <<Buuu>> gli grido all'orecchio, lui sobbalza e scatena in me una forte risata. <<Ho fatto, fifone>> lo prendo in giro. <<Me la pagherai piccola, lo sai vero?>> dice. Ricordate quando avevamo detto niente nomignoli stupidi? Ecco, lui mi chiama così, e mi piace tanto. <<Certo certo, fifone>> continuo. Mi fa una smorfia e mi prende per mano. Più volte si offre di pagare mentre raggiungiamo la cassa, ha già fatto troppo per me, stavolta pago io.
E' tardi ormai e devo prepararmi. Tornati in hotel ci siamo subito buttati sul letto, faceva troppo caldo per fare altro. Quando esco dalla doccia, trovo Jacopo già vestito. Indossa un pantaloncino chiaro ed una camicia in lino azzurra che manco a farlo a posta è intonata al mio outfit.
JACOPO
Accidenti, Mabel è bellissima. Indossa una gonna azzurra lunga fino ai piedi con uno spacco sul davanti che lascia intravedere la coscia, un top e dei sandali argento bassi. Ha un fiorellino bianco incastrato tra i capelli legati a treccia, è davvero magnifica. E quell'abbronzatura le dona molto. <<Piccola, tu sei..ehm..sei..Waw>> non riesco a formulare una frase. Lei ridacchia e mi posa un bacio sulla guancia.
Non posso ancora credere di essere qui con lei, ho passato le due settimane più belle della mia vita. Domani ritorneremo a Roma e dovrò spiegare parecchie cose a Moreno che in questi giorni non ha fatto altro che chiamare. Se non fosse il fratello della mia fidanzata lo avrei già mandato a quel paese. Waw, Mabel è davvero la mia ragazza. Sono riuscito a farle cadere lo scudo che si era costruita, almeno con me. Ed ora sono qui, in questa camera d'hotel pronto a sorprenderla come nessuno ha mai fatto prima.
Mabel mi passa la mano davanti agli occhi per farmi rinsavire. <<Prontoo? C'è nessuno in casa? Jacopoooo>> Odia quando non le presto attenzioni. <<Scusami, ero in sovrappensiero. Sei magnifica piccola>> la afferro per la mano e la faccio ruotare. Mi sorride, ha un sorriso stupendo. Lei è perfetta. <<Grazie. Andiamo?>> dice arrossendo. <<Si, sei pronta a sorprenderti?>> le cingo in vita. E' palesemente imbarazzata, lo capisco da come gioca con i capelli. La amo troppo. La amo? Si che la amo. Afferro le chiavi dell'auto e usciamo dalla stanza sbattendo la porta.
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Il sapore della libertà
ChickLitMabel vista da fuori è una ragazza come tutte le altre, 18 anni, solare e con tantissima voglia di vivere. Talvolta però l'apparenza inganna. Lei odia il mondo, odia le persone che la circondano e i suoi genitori. Non è perfetta. È lontana dalla pe...