MABEL
Jacopo è in ospedale già da dieci giorni ormai. Gli sono stata vicino, gli ho parlato, raccontato tutto quello che mi passava per la testa. Ho dormito accanto al suo letto ogni notte da quando è lì. Gli ho promesso di portarlo in vacanza quando si sveglierà, perché so che succederà. Deve succedere.
In quel lasso di tempo però ne sono successe di tutti i colori. La morte di nonna mi ha stravolta. Una cazzo di malattia l'ha divorata giorno per giorno, l'ha resa debole, le ha tolto la voce e l'ha costretta per anni a stare a letto. Fin quando non l'ha consumata del tutto, me l'ha strappata via. Continuo a ripetermi di essere forte, ma non lo sono. Mi ha segnata. Mi ha lasciato un vuoto.
𝘔𝘪 𝘮𝘢𝘯𝘤𝘩𝘪 𝘯𝘰𝘯𝘯𝘢. 𝘔𝘪 𝘩𝘢𝘪 𝘷𝘪𝘴𝘵𝘢 𝘯𝘢𝘴𝘤𝘦𝘳𝘦, 𝘧𝘢𝘳𝘦 𝘪 𝘱𝘳𝘪𝘮𝘪 𝘱𝘢𝘴𝘴𝘪 𝘦 𝘴𝘦𝘯𝘵𝘪𝘵𝘰 𝘭𝘦 𝘱𝘳𝘪𝘮𝘦 𝘱𝘢𝘳𝘰𝘭𝘦. 𝘔𝘪 𝘩𝘢𝘪 𝘤𝘳𝘦𝘴𝘤𝘪𝘶𝘵𝘢, 𝘩𝘢𝘪 𝘳𝘪𝘦𝘮𝘱𝘪𝘵𝘰 𝘪𝘭 𝘮𝘪𝘰 𝘤𝘶𝘰𝘳𝘦 𝘤𝘰𝘯 𝘵𝘶𝘵𝘵𝘰 𝘭'𝘢𝘮𝘰𝘳𝘦 𝘱𝘰𝘴𝘴𝘪𝘣𝘪𝘭𝘦. 𝘔𝘪 𝘩𝘢𝘪 𝘥𝘢𝘵𝘰 𝘶𝘯𝘢 𝘴𝘱𝘢𝘭𝘭𝘢 𝘴𝘶 𝘤𝘶𝘪 𝘱𝘪𝘢𝘯𝘨𝘦𝘳𝘦, 𝘶𝘯𝘢 𝘤𝘢𝘴𝘢 𝘦 𝘶𝘯𝘢 𝘴𝘦𝘤𝘰𝘯𝘥𝘢 𝘮𝘢𝘮𝘮𝘢. 𝘋𝘦𝘭𝘭𝘦 𝘵𝘶𝘦 𝘣𝘳𝘢𝘤𝘤𝘪𝘢 𝘯𝘦 𝘩𝘢𝘪 𝘧𝘢𝘵𝘵𝘰 𝘶𝘯 𝘳𝘪𝘧𝘶𝘨𝘪𝘰. 𝘔𝘪 𝘮𝘢𝘯𝘤𝘢 𝘭𝘢 𝘵𝘶𝘢 𝘷𝘰𝘤𝘦, 𝘪𝘭 𝘴𝘶𝘰𝘯𝘰 𝘥𝘦𝘭𝘭𝘢 𝘵𝘶𝘢 𝘳𝘪𝘴𝘢𝘵𝘢, 𝘮𝘢 𝘪𝘰 𝘮𝘦 𝘭𝘢 𝘳𝘪𝘤𝘰𝘳𝘥𝘰 𝘢𝘯𝘤𝘰𝘳𝘢 𝘴𝘢𝘪? 𝘙𝘪𝘤𝘰𝘳𝘥𝘰 𝘰𝘨𝘯𝘪 𝘱𝘪𝘤𝘤𝘰𝘭𝘢 𝘤𝘰𝘴𝘢, 𝘦 𝘨𝘪𝘶𝘳𝘰, 𝘯𝘰𝘯 𝘤𝘪 𝘴𝘢𝘳𝘢̀ 𝘶𝘯 𝘴𝘰𝘭𝘰 𝘮𝘰𝘮𝘦𝘯𝘵𝘰 𝘯𝘦𝘭𝘭𝘢 𝘮𝘪𝘢 𝘷𝘪𝘵𝘢 𝘪𝘯 𝘤𝘶𝘪 𝘮𝘪 𝘥𝘪𝘮𝘦𝘯𝘵𝘪𝘤𝘩𝘦𝘳𝘰̀ 𝘥𝘪 𝘵𝘦 𝘦 𝘥𝘪 𝘲𝘶𝘦𝘭𝘭𝘰 𝘤𝘩𝘦 𝘴𝘦𝘪 𝘴𝘵𝘢𝘵𝘢.
Sento di cadere in un baratro, la vita mi passa davanti ed io non me ne accorgo. Il sangue mi ribolle nelle vene, mi sento morire. Sento di essere sola al mondo, di combattere tutti i miei demoni uno dopo l'altro. Stanno vincendo loro. Ho un enorme nodo allo stomaco, non riesco a mangiare nulla. Il solo odore mi disgusta. Ancora non realizzo di aver perso la mia compagna di vita. Solo oggi, per la prima volta, ho trovato la forza di varcare la soglia del camposanto. È spoglio, nessuno che va a trovare i propri cari, c'è un silenzio assordante, odore di fiori ad ogni angolo. Poi finalmente la raggiungo, è lì, posizionata dietro ad un muro di cemento, ancora priva di lapide. 𝘕𝘰 𝘯𝘰𝘯𝘯𝘢, 𝘪𝘰 𝘯𝘰𝘯 𝘭𝘰 𝘢𝘤𝘤𝘦𝘵𝘵𝘰, 𝘯𝘰𝘯 𝘭𝘰 𝘢𝘤𝘤𝘦𝘵𝘵𝘦𝘳𝘰̀ 𝘮𝘢𝘪.
Siamo in pieno inverno, il vento soffia forte, si gela. I ricordi di lei mi annebbiano la mente, d'un tratto mi sembra di sentire l'odore di lacca, quello che si spruzzava ogni volta prima di uscire, "Mabel a nonna, come stanno i capelli?". La sua voce mi risuona nelle orecchie. Col dorso della mano cancello via le lacrime dal viso. Chiudo gli occhi e lei è lì che prepara il pranzo, l'odore di basilico inonda la cucina. Era sempre sorridente, nessuno è mai riuscito a toglierle il sorriso dalle labbra. "Nonna mi compri il gelato?", "certo, scegli quale vuoi". Altre gocce di acqua salata cadono dai miei occhi. Mi manchi un casino.
Esco da quel dannato posto con la promessa di ritornarci al più presto. 𝘕𝘰𝘯𝘯𝘢 𝘪𝘰 𝘯𝘰𝘯 𝘵𝘪 𝘥𝘪𝘮𝘦𝘯𝘵𝘪𝘤𝘰. 𝘛𝘶 𝘷𝘪𝘷𝘪 𝘪𝘯 𝘮𝘦, 𝘰𝘳𝘢 𝘦 𝘱𝘦𝘳 𝘴𝘦𝘮𝘱𝘳𝘦.
Ormai si è fatto buio. "Xavier, un altro drink red bull e menta per favore." Sono chiusa qui dentro da ore ormai. "Non ti sembra di esagerare?", no. Mi serve per buttare giù tutta la merda che ho dentro. "No, fammene un altro".La vibrazione del cellulare mi fa trasalire. Tre chiamate perse da Moreno, una da Mariasole, cinque da papà e due da mamma. MERDA. Sono fottuta. Sono le due di notte, il locale è ancora pieno, mi ero addormentata sul bancone. Afferro le chiavi dell' auto ed esco di lì. Mi scontro con qualcosa, o meglio dire con qualcuno. Cazzo, ci mancava solo lui. Bastardo che non sei altro, io non l'ho mica dimenticato quello che hai fatto a Jacopo, sai? "Bel" dice, quante volta ancora dovrò ripetere a sto coglione che così può chiamarmi solo una persona e che di certo non è lui? Mi volto e cerco di ignorarlo. "Hey, aspetta, dove vai così di fretta pulcino?", sto per vomitargli sulle scarpe giuro. "Il più possibile lontano da te Maicol".
"Ci si vede in giro pulcino", lo sento dire alle mie spalle prima di sbattere la portiera dell'auto e mettere fine a questa straziante conversazione. Quanto lo odio.
Appoggiando la fronte al manubrio finalmente scoppio in un pianto liberatorio. Passerò la notte in ospedale. "Non ho sentito il telefono. Sono da Jacopo, non preoccupatevi per me", scrivo a Moreno prima di infilare le chiavi nel quadro e partire. La musica ad alto volume colma tutti i miei vuoti. Si dice che per far fuoriuscire le emozioni basta urlare a squarciagola parole a caso, io non lo faccio, io canto. Lungo il tragitto verso l'ospedale, le canzoni di Ultimo mi tengono compagnia. La mia preferita è "La stella più fragile dell'universo". Ed ora si, che mi sento fragile.
Ci ho messo ore per trovare parcheggio in questo cazzo di ospedale, sono le quattro del mattino eppure tutte le persone esistenti a questo mondo sembrano stare qui. La stanza di Jacopo è la numero 999. Abbasso la maniglia della porta e lui è ancora lì, sdraiato in quel letto. Lo prendo per mano ed accosto una sedia vicino a lui. "Quanto mi manchi amore mio. Svegliati al più presto okei?"
Chissà se mi sente.
JACOPO
Vorrei svegliarmi, dire a Mabel che io ci sono, che sento tutto. Ma il mio corpo si oppone, le mie palpebre sono pesanti. Le labbra non si schiudono e le braccia non collaborano. So quello che prova, la morte della nonna l'ha devastata. Ed io poi non le facilito le cose. 𝘊𝘰𝘮𝘣𝘢𝘵𝘵𝘪 𝘱𝘪𝘤𝘤𝘰𝘭𝘢, 𝘯𝘰𝘯 𝘭𝘢𝘴𝘤𝘪𝘢𝘳𝘵𝘪 𝘴𝘰𝘮𝘮𝘦𝘳𝘨𝘦𝘳𝘦 𝘢𝘯𝘤𝘰𝘳𝘢 𝘶𝘯𝘢 𝘷𝘰𝘭𝘵𝘢 𝘥𝘢𝘭 𝘥𝘰𝘭𝘰𝘳𝘦, 𝘯𝘰𝘯 𝘳𝘪𝘤𝘢𝘥𝘦𝘳𝘦 𝘪𝘯 𝘲𝘶𝘦𝘭𝘭'𝘰𝘴𝘤𝘶𝘳𝘪𝘵𝘢̀. 𝘕𝘰𝘯 𝘢𝘭𝘭𝘰𝘯𝘵𝘢𝘯𝘢𝘳𝘵𝘪 𝘥𝘢 𝘵𝘶𝘵𝘵𝘪 𝘦 𝘭𝘢𝘴𝘤𝘪𝘢 𝘤𝘩𝘦 𝘵𝘪 𝘴𝘵𝘪𝘢𝘯𝘰 𝘷𝘪𝘤𝘪𝘯𝘰. 𝘚𝘮𝘦𝘵𝘵𝘪 𝘥𝘪 𝘶𝘣𝘳𝘪𝘢𝘤𝘢𝘳𝘵𝘪 𝘦𝘥 𝘢𝘧𝘧𝘳𝘰𝘯𝘵𝘢 𝘪𝘭 𝘵𝘶𝘰 𝘥𝘰𝘭𝘰𝘳𝘦 𝘢 𝘵𝘦𝘴𝘵𝘢 𝘢𝘭𝘵𝘢. 𝘚𝘰𝘯𝘰 𝘲𝘶𝘪 𝘢𝘯𝘤𝘩𝘦 𝘴𝘦 𝘯𝘰𝘯 𝘮𝘪 𝘴𝘦𝘯𝘵𝘪, 𝘴𝘦 𝘮𝘪 𝘴𝘷𝘦𝘨𝘭𝘪𝘦𝘳𝘰̀ 𝘴𝘢𝘳𝘢̀ 𝘴𝘰𝘭𝘰 𝘱𝘦𝘳 𝘵𝘦.🦋||SPAZIO AUTRICE||🦋
Hey, scusate l'assenza, ma ora sono tornata. La scuola mi ha portato via molto tempo.
Cosa ne dite del nuovo capitolo? La vita sembra mettere sempre a dura prova Mabel. Il nostro Jacopo è ancora in coma. E questo non le facilita le cose.
Voglio le vostre opinioni🦋
Per tutte le curiosità e spoiler seguitemi sul mio IG: @mmellll02 💙🦋

STAI LEGGENDO
Il sapore della libertà
ChickLitMabel vista da fuori è una ragazza come tutte le altre, 18 anni, solare e con tantissima voglia di vivere. Talvolta però l'apparenza inganna. Lei odia il mondo, odia le persone che la circondano e i suoi genitori. Non è perfetta. È lontana dalla pe...