capitolo 18

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Il bacio è durato qualche secondo, Jacopo mi ha tirata via e mi ha rimesso la maglietta.
<<Che ti passa per la testa?>> dice portandomi in disparte.
<<Sto giocando, non lo vedi?>> rispondo divertita da quella reazione. <<Dovevi rifiutarti>> ribatte.
<<E per quale motivo? Io non posso baciare nessuno e tu puoi fare il cretino con quella lì? Me l'hanno detto che scopate sai? Vaffanculo Jacopo. Sono grande, sono capace di badare a me stessa. Non ho bisogno di te. Non ho bisogno di uno che mi tratti come mi trattava il mio ex. Non ne ho assolutamente bisogno. Quindi ora lasciami andare. Torna al tuo tavolo e lasciami fare la mia vita. Stammi lontano>> strillo.
Non voglio essere fermata e lui non lo fa. Torno dai miei amici. Sono ubriaca, mi gira la testa. Sto per cadere ma Gian mi afferra in tempo. <<Mi gira tutto>> gli dico. <<Non posso portarti a casa in questo stato, Moreno mi ucciderà>> risponde. Ha ragione. <<Stasera dormi da me, ti riaccompagno domani>> continua. <<Non vorrei disturbare>> comincio ma poi vengo interrotta. E' di nuovo lui, cavoli non capisce proprio. <<Non ci pensare nemmeno, la porto da me>> interviene Jacopo. <<Cosa centri tu? Non la lascerò con te>> risponde a sua volta Gian. Jacopo gli si serra davanti. Sta per finire male, devo fare qualcosa. Mi giro verso le mie amiche per avere il loro consenso, poi mi rivolgo a quei due che si stanno sfidando con gli occhi. <<Vado dalle mie amiche e non se ne parla più>> strillo. Le prendo sottobraccio ed esco dal locale.
Sono le tre del mattino, Bea e Giada già dormono. Io non riesco a prendere sonno. Continuo a pensare a Jacopo e alle scenate di stasera. Sono su whatsapp per passare il tempo. <<Cosa ci fai ancora sveglia?>> mi arriva un messaggio da Jacopo. <<Sono quasi le quattro del mattino. Dove sei?>> ne arriva un altro. <<Hai già riportato a casa Sofia?>> chiedo per dispetto. Ha visualizzato, ancora non risponde. Dopo qualche minuto manda una foto. E' a casa, sul divano con la felpa della tuta nera e un paio di pantaloncini grigi. E' a piedi nudi. <<Come puoi ben vedere sono a casa, sono andato via subito dopo di te>> scrive poi. <<E Sofia? Dove l'hai lasciata?>> rispondo. Un altro visualizzato, ma stavolta nessuna risposta. Sono passati dieci minuti. Non risponderà più mi dico. Infilo le cuffiette e cerco di dormire. Stavo quasi per addormentarmi, mi vibra il cellulare. "Jacopo" sul display. <<Scusami, mi era morto il telefono. Dove sei?>> dice subito. <<Da Bea>> rispondo schietta. <<Dovevi venire da me>> ribatte. <<Si, forse>> scherzo. Un secondo di silenzio. <<Sei ancora in linea?>> non sento nulla più. <<Si scusami. Stavo cercando le chiavi dell'auto. Vengo a prenderti. Ti porto qui>> dice poi. Eh? <<Ma sei impazzito? Non posso uscire durante la notte, cosa dico alle ragazze? Non posso nemmeno avvisarle, stanno dormendo>>
<<Lascia un biglietto>> il tempo di pensare a cosa dire che lui aggiunge <<mandami l'indirizzo, sono in macchina. Ci vediamo tra poco.>> Mi metterò nei guai ne sono sicura. Entro su whatsapp e gli scrivo l'indirizzo. Lascio un biglietto alle mie amiche, raccolgo le mie cose ed esco di casa.
E' lì, fermo davanti alla sua auto. E' davvero bello in pantaloncini. Mi fissa. Cavoli, ho dimenticato di cambiarmi. <<Che stupida, ho dimenticato di togliere il pigiama>> inizio subito. <<Tranquilla, stai benissimo>> dice. Arrossisco. <<Perché sei venuto? Non dovresti essere con la tua ragazza?>> sorrido dispettosa. <<Non ho una ragazza. Soprattutto non Sofia poi>> ride. Ah si? Ride? Vuole giocare? Giochiamo. <<Ah bhe, peccato. Potevamo fare un'uscita a coppie qualche volta>> lo provoco. <<Coppie? Cosa intendi per coppie? Io e Sofia, tu e chi?>> si avvicina di scatto. <<Io e il mio fidanzato no? Chi sennò?>> rispondo. <<Fidanzato? Cazzo Mabel, ti sei fidanzata?>> è arrabbiato. Ci sono riuscita. Brava Mabel, è geloso. <<Sisi, stasera. Dopo che sono andata via, sono uscita con Xavier ed è successo>> tra poco esploderà. <<Xavier?>> Jacopo spalanca gli occhi poi tira un pugno nel muro. Okei, è il momento di smettere, ma è così buffo. Scoppio a ridere per la faccia dolorante che ha. <<Cosa cazzo c'è da ridere?>> dice incazzato. <<Stavo solo scherzando scorbutico che non sei altro>> rido ancora. <<Scherzando è?>> mi si avvicina e mi cinge in vita. Ho la gola secca, sono ad un centimetro da lui. Riesco a sentire il profumo di menta del suo dentifricio. <<Vuoi giocare con me, Mabel? Perderesti in partenza>> aggiunge poi. <<Non penso di perdere, dato la reazione che hai avuto. Fa male la mano?>> lo prendo in giro. <<Fa male questo?>> posa la sua bocca sulla mia e mi morde il labbro inferiore. <<Aja>> mi lascio uscire un gemito di dolore. <<Si, credo proprio che ti faccia male>> ride lui. Mi morde ancora una volta <<non provocarmi mai più. Finisci male>> dice poi. I nostri occhi si incrociano, non posso più resistergli. Gli poso le mani al collo e lo bacio.

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