Proprio come immaginavo. Jacopo irrompe in bagno subito dopo di me. Isterica dico <<Che cavolo pensi di fare? Non sei la mia guardia del corpo. Ci siamo visti solo qualche volta e a malapena so il tuo nome. Ti faccio da babysitter per una nottata intera e poi per ripagarmi mi urli in faccia di uscire da casa tua. Ora ti presenti qui, spingi Xavier lontano da me. Ah e come se non bastasse l'altra sera hai preso a pugni un tizio solo per un bacio che mi ha dato>>. Basta, sto scoppiando. Devo sapere. Perché? Perché insisto così tanto nel saperlo? Magari immagino che mi dica di amarmi? Ma dai Mabel, non sei in un film. Jacopo mi sbatte al muro, con una mano mi afferra entrambi i polsi e me li porta sulla testa. Con l'altra mi accarezza la guancia. E' questione di secondi e sento premere le sue labbra sulle mie. Mi sta baciando. Ha delle labbra morbidissime e carnose. E' così vicino a me che riesco a sentire la sua erezione premersi contro di me. Serro gli occhi. Mi divincolo da quella stretta e gli tiro uno schiaffo dritto in faccia. Jacopo dolorante di porta la mano sulla guancia e dice <<che diavolo ti è preso? Sei pazza?>> scherza? <<sei tu quello pazzo se pensi di potermi baciare quanto ti pare e piace. Non sono una troia rimorchiata in un club. Mi dispiace per te, io non ci sto>> dico uscendo dal bagno. Cosa ho fatto? Sono pazza davvero. Ho tirato uno schiaffo al ragazzo di cui sono attratta. "Smettila di pensare queste cose Mabel, non fa per te" continuo a ripetermi ad alta voce cercando magari di convincermi. Sono ancora nel locale. Jacopo sta uscendo dal bagno, mi avvio alla porta ed esco da quell'inferno.
Per tutto il tragitto verso casa non faccio altro che pensare a Jacopo e al suo odore. Mentre era appoggiato a me, il profumo si è trasferito sulla mia maglietta. Continuo ad annusarla per tutto il tempo. Vedendomi da fuori sembrerò una stupida. Sono uscita di testa. Ho perfino pensato di non lavare mai più la maglietta in modo da non far andar via quell'odore di casa. Finalmente arrivo. Slaccio le scarpe, salgo in camera e senza nemmeno cenare mi metto a dormire.
Il mattino dopo Giada mi invita da lei. Sono felice di rivederla. Decidiamo di uscire per un aperitivo. Andiamo al nostro solito bar. Ordiniamo due cornetti, uno alla nutella e l'altro alla crema, un cappuccino e un caffè macchiato. Mangiamo e nel frattempo lei mi racconta qualche gossip. La nostra amica Carla si è lasciata con il fidanzato. Lei sa sempre tutto. Paghiamo, usciamo dal bar e non posso crederci. Ma che cavolo. E' un tormento questo ragazzo. C'è Jacopo in compagnia di una bionda ossigenata che si struscia contro di lui e c'è mio fratello. Con un nodo alla gola mi avvicino a Moreno e lo saluto con un bacio affettuoso sulla guancia. Mi volto verso il ragazzo e quella bionda e con aria superficiale dico solo "ciao". Jacopo non risponde e nel vedermi infastidita ricambia le attenzioni di quella. Che idiota che è se pensa di irritarmi. Forse però di sta riuscendo. Vedendo in me nessuna reazione, si avvicina a lei e la bacia. Okei, questo non me lo aspettavo. Ci è riuscito. Jacopo il bellissimo ragazzo moro è riuscito ad infastidirmi. Quasi sono gelosa. Non cerco di nascondere il mio stato d'animo, non mi importa. Guardo Giada e con gli occhi la imploro di portarmi via, lei capisce subito. Saluta anche per me e mi trascina via per un braccio. <<Comunque io sono Sofia>> dice la bionda mentre vado via. Non la rispondo, e poi voltandomi verso Giada mi limito a dire <<pensa che io sia una delle sue tante troiette. Prima mi bacia e poi è qui con quella poco di buono. Pff, che idiota che è.>> Jacopo si stacca di dosso la ragazza quindi capisco che mi ha sentita. Non mi importa, è quello che penso e non ho bisogno di nasconderlo. Raggiungiamo la macchina di Giada e salendo vedo che lo scorbutico mi sta guardando andare via. Si, è tornato ad essere quello che era prima. Questo soprannome gli si addice. Distolgo lo sguardo, la mia amica mette in moto ed andiamo via.
Passo il resto della giornata con Giada, a noi si è aggiunta anche Bea. Quando è sera mi riaccompagnano a casa. Sto per scendere dall'auto quando mi vibra il cellulare nella tasca posteriore dei jeans. E' un messaggio da un numero che non conosco. Quasi mi sale il cuore in gola. E' Jacopo. <<Dove sei? Ho bisogno di vederti. Dobbiamo parlare>> dice. Le mie amiche sono già andate via. Sono sotto casa e non ho la forza di entrare. Rispondo al messaggio. <<Sono sotto casa. Come hai avuto il mio numero?>> Dopo qualche minuto il telefono vibra ancora. <<L'ho rubato a tuo fratello senza farmi vedere. Non entrare in casa. Sto venendo a prenderti. Ti porto a cena fuori.>> Ho un vuoto nello stomaco. Arriva un altro messaggio, <<sono serio, non entrare, sono già per strada. Aspettami. Due minuti e sono lì.>> Decido di non rispondere. Il tempo di posare il cellulare in tasca e vedo avvicinarsi la jeep di Jacopo. Mi faccio coraggio ed entro in auto.
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Il sapore della libertà
Literatura FemininaMabel vista da fuori è una ragazza come tutte le altre, 18 anni, solare e con tantissima voglia di vivere. Talvolta però l'apparenza inganna. Lei odia il mondo, odia le persone che la circondano e i suoi genitori. Non è perfetta. È lontana dalla pe...