MABEL
Mi sveglio di colpo, ho fatto un incubo. Sono tutta sudata, Jacopo mi avvolge con un braccio. Mi divincolo dalla sua stretta cercando di fare attenzione a non svegliarlo. Guardo l'orario sul cellulare, sono le quattro del mattino. Mi siedo a terra, su un asse di legno fuori dalla casa con le gambe che penzolano nel vuoto. Non faccio altro che pensare al sogno di poco fa, c'era Maicol, il mio ex. Mi chiedeva di vederci e alla fine lo perdonavo, come sempre d'altronde. Ero felice, lui mi abbracciava e giurava di amarmi. Cosa mi sta succedendo? <<Hey, Bel>> la voce di Jacopo mi riporta alla realtà. <<Cosa ci fai qui fuori?>> dice mettendosi a sedere vicino a me. <<Ho fatto un brutto sogno e non riuscivo più a dormire>>. Quanto è carino appena sveglio, ha una voce rauca. Mi abbraccia, <<vuoi raccontarmelo?>>. Fidati, non vorresti saperlo. <<Non lo ricordo più>> mento. Mi accenna un sorriso. <<Torna a letto>> dico poi. <<Solo se vieni con me>> mi prega con le mani facendo poi una faccia da cucciolo. <<E vabene>> non posso resistere a quegli occhioni.
<<Non so se riuscirò a prendere sonno>>. <<Non pensarci piccola, ci sono qui io>> mi fa appoggiare al suo petto nudo. <<Buonanotte>> dico. <<Buonanotte, Bel>> mi posa un bacio sui capelli.
E' mattina ormai, Jacopo non è a letto. C'è profumo di caffè. <<Buongiorno piccola>> dice Jacopo porgendomi una tazza. <<Buongiorno>> rispondo. <<Ti ha chiamata Moreno, ho risposto io. Era preoccupato perché non sei rientrata ieri notte>>, chissà cosa avrà pensato. <<Cosa gli hai detto?>>, mi alzo dal letto facendomi una coda ai capelli. <<Che eri con me e che poteva stare tranquillo>> risponde poi. Gli faccio un sorriso. <<Lo telefonerò in auto prima di arrivare a casa>>. <<Vuoi che ti riaccompagni quindi?>> la luce che prima aveva negli occhi ora si è spenta. <<Si. Avevi altri programmi?>> chiedo. <<No, solo dammi il tempo di vestirmi>> sta mentendo, lo so. <<Vabene>>. Per tutto il viaggio di ritorno Jacopo non ha aperto bocca e neppure io. Ha le mani ferme sul volante e guarda la strada. <<Prima devo passare al locale, ieri sera ho dimenticato lì il cellulare>> dice poi. Ah, parla. <<Certo>>.
Siamo nel parcheggio del locale, <<torno subito>> dice prima di scendere dall'auto. Quel ciondolo a farfalla è ancora lì appeso allo specchietto, devo chiedergli perché un tipo come lui lo abbia. Scendo per prendere un po' d'aria. Quanto tempo per recuperare un cellulare. <<Mabel, sei tu?>> mi toccano la spalla. Mi volto e non posso crederci, non sta succedendo davvero. Sono mesi che non lo vedevo. Maicol è proprio lì, difronte a me. <<Si, sono io>> dico. Mi abbraccia, <<da quanto tempo, mi sei mancata tanto>>. Eh? Cosa sta succedendo? Maicol mi tiene ancora stretta a sé quando vedo Jacopo avvicinarsi all'auto. Finirà male, lo so. <<Piccola>> dice Jacopo. Mi divincolo dalla stretta dell'ultima persona che avrei mai voluto vedere. <<Hey, sei tornato. Jacopo lui è..>>, <<so benissimo chi è. Già ci conosciamo>> mi interrompe. Qualche settimana fa ho raccontato a Jacopo del mio passato, poi non so come ma è riuscito a trovarlo e hanno fatto a botte. <<Hey bello, ci si rivede>> dice Maicol avvicinandosi. E' davvero stupido se pensa di poter competere con lui, Jacopo lo farebbe a pezzi in un secondo. <<Va via, non avvicinarti più a lei>> risponde lui. <<Piccola hai una guardia del corpo?>>. Quel nomignolo non suona bene uscito dalla sua bocca. A Jacopo gli si irrigidiscono le spalle. <<Non chiamarmi così, non sono la tua piccola>> rispondo. <<Andiamo Mabel, lo sai che ti amo. Vieni con me>> dice prendendomi per il polso. Jacopo lo afferra per il colletto, <<non toccarla. Sto perdendo la calma, ho detto di andartene>>. Qui si mette male. <<Chi sei tu per dirmi cosa fare con lei?>>, lo sta provocando. Lui non sa che Jacopo è una bomba pronta ad esplodere. <<Sono il suo fottuto ragazzo, stronzo. Ora vai a fanculo lontano da qui prima che rovini ancora una volta con un pugno il tuo bel faccino>>. Ha detto di essere il mio ragazzo. Gli accarezzo la schiena con una mano per cercare di calmarlo. Non funziona. <<Ah, non hai perso tempo a fidanzarti>> si rivolge a me. <<Hai sentito? Va via>> dico. La sua presenza mi infastidisce. <<Puttana>> dice a voce bassa prima di voltarsi. Peccato per lui che Jacopo l'abbia sentito. Gli salta addosso e gli sferra un pugno dritto in faccia. <<Lascialo andare Jacopo>>, non mi da retta. <<Jacopo>> urlo. Un gruppo di ragazzi si avvicina. <<Perché stanno litigando?>>, <<sarà per colpa di questa qui?>>, <<per voi chi avrà la meglio>> dicono. <<Guardate che io vi sento>> mi giro verso di loro. <<Jacopo, ti prego andiamo via>>, qualche lacrima mi bagna il viso. <<Jacopo>>, continua a non darmi ascolto. <<Così lo uccidi, cazzo>> urlo. Gli guardo le nocche ricoperte di sangue. Cerco di tirarlo via ma si divincola. Niente da fare.
Mi avvicino all'auto, prendo il cellulare sul sedile del passeggero e mi allontano da lì.
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Il sapore della libertà
ChickLitMabel vista da fuori è una ragazza come tutte le altre, 18 anni, solare e con tantissima voglia di vivere. Talvolta però l'apparenza inganna. Lei odia il mondo, odia le persone che la circondano e i suoi genitori. Non è perfetta. È lontana dalla pe...