capitolo 6

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Dominique Provost-Chalkley [ Waverly Earp ]
Katherine Barell [ Nicole Haught ]
Melanie Scorfano [ Wynonna Earp ]
Tim Rozon [ Doc Holliday ]
Shamier Anderson [ Xavier Dolls ]
Emily Andras [ produttrice ]
Ray Galletti [marito di Kat]
Elyse Andre [amica di Dom nella vita reale]
Stephen James [amico di Dom nella vita reale]

[Kat]

Al mattino, quando mi sveglio, le persiane della mia camera sono luminose e il sole nascente le riga d'oro.
L'aria mattutina è colma dell'odore del carbone di legna accesa, colma del frenetico canto dei galli, del lontano abbaiare dei cani, e del tremulo, malinconico scampanio delle greggi che i pastori portano al pascolo.
Ho sempre amato abitare in campagna, c'è così tanta pace e serenità.
Ma questa mattina sono tutt'altro che serena, ieri appena saputa la notizia ho chiamato l'ospedale e non essendo un parente stretto non ho potuto aver accesso a nessuna informazione, non posso neanche venirti a trovare perché hai espresso categoricamente un rifiuto nel volere delle visite e tutto ciò non fa che incrementare la mia ansia verso quello che è successo.
Sto facendo colazione in giardino, sotto i mandarini. Il cielo è limpido e luminoso, non ancora di quell'azzurro violento del mezzogiorno ma di un tenue e latteo color pastello.
< che fai non mi rispondi oggi?> Mi chiede Ray accigliato
Sinceramente stavo ancora pensando a te e non avevo sentito stesse parlando, vedendo la mia faccia confusa riformula la domanda.
< Ho chiesto se avevi delle scene da giare questa mattina >
<Si...no, voglio dire, avrei dovuto averle ma le abbiamo rimandate>
<Per Dominique?>
Annuisco
<Mi dispiace moltissimo lo sai?> Mi dice, poi mi abbraccia e mi bacia.
<Vorrei stare qui con te amore ma devo andare al lavoro, ci vediamo a cena>
Lo vedo allontanarsi dal portico con la sua valigetta e la giacca elegante e non posso fare altro che pensare che la situazione in cui mi trovo ora era esattamente quella che sognavo da piccola.
Un marito premuroso, una casa meravigliosa avvolta nelle campagne, un lavoro che adoro, la sicurezza economica...
Ogni cosa che desideravo si è avverata, ma allora perché continuo a pensare che staresti meglio te a passeggiare lungo il portico al suo posto?

[Due settimane dopo]

Mentre non c'eri abbiamo continuato a giare lo show, omettendo tutte le parti in cui saresti comparsa tu ovviamente.
Emily ci ha comunicato con un gran sorriso che tornerai nei prossimi giorni e tutti sono così entusiasti nel poterti rivedere.
Inizialmente Dom credevo che per te mi fossi presa una cotta, voglio dire...sarebbe anche stato strano se non fosse successo, quando ci baciamo abbiamo una chimica che raramente ho visto tra altri attori e sono sicura che anche tu lo sentivi.
Ma anche adesso che non ti vedo da quasi un mese sei costantemente nei miei pensieri e ancora ripensando a tutto quello che ti ho detto mi viene da prendermi a pugni, ti ho respinta con una scusa e ora...ora non so neanche come stai e sono sicura che tutto questo è colpa mia.
È un gelido mercoledì invernale.
Fa freddissimo e anche se oggi non dovevo lavorare decido comunque di andare sul set per portare delle coperte nella mia roulotte.
Ho smesso di dormirci quando ha iniziato a fare talmente freddo che non mi sentivo più le dita e anche a costo di farmi due ore di viaggio ogni giorno per arrivare a casa lo preferivo di certo che morire assiderata.
O almeno questo è ciò che ho detto a Emily e agli altri produttori, in realtà non sopportavo l'idea di svegliarmi, aprire la finestra e vedere la tua abitazione vuota.
Guido mettendo a tutto volume una canzone degli Alt-j, uscendo dalla campagna comincia a fare più caldino, mi destreggio fra il traffico e arrivo che sono le 20:47
Non c'è nessuno che sta girando a quest'ora, decido di posizionare le mie coperte e correre da Emily per sapere se ha tue notizie.
Sto per bussare alla porta del suo ufficio quando sento la tua voce.
Mi blocco di colpo, non ho più freddo, anche solo parlando mi stai già riscaldando il cuore, vorrei entrare e abbracciarti, chiederti cosa era successo e parlare magari di ciò che era rimasto sospeso prima che tu partissi.
Quel bacio che ti ho dato...ho trovato una scusa perfetta per non farti credere che l'ho fatto perché ne avevo bisogno.
Perché avevo bisogno di te.
Temporeggio due secondi di troppo e sento una tua frase che mi fa correre un brivido lungo la schiena.
<Non posso più Emily, non posso proprio...problemi personali.>
<Dominique non so cosa dirti, ovviamente hai un contratto e lo finirai ma io contavo su di te per una possibile quarta stagione, se ci lasci ci fai un gran torto>
Panico panico panico
<Lo so Emily, mi dispiace davvero tanto ma io non ci riesco più>
<Per cosa? Se te ne vai un minimo di motivazione che non sia "problemi personali" me la devi dare!>
<Io...io...senti, non posso, sappi che finirò questa stagione con la massima serietà ma poi chiuderò tutti i contatti, ti chiedo scusa, infinitamente scusa.>
Sto respirando a fatica, lo sento
Sento Emily sbuffare
<Senti Dominique> ti dice <se hai dei problemi con un membro del cast sappi perfettamente che posso licenziarlo quando voglio, tu sei un personaggio fondamentale per lo show, senza te o Kat la serie sarebbe stata un fiasco...te l'ho sempre detto>
Silenzio
Un colpo di tosse
Ho capito
Come immagino abbia capito Emily
<Ah> esclama <non...non pensavo>
<Me ne devo andare scusa>
Senti che ti stai incamminando verso la porta e subito mi sposto.
Non ho voglia di vederti adesso, non se sono così vulnerabile, stavo aspettando questo momento da settimane, sognavo di riabbracciarti, di sentire ancora la tua pelle sulla mia...per lo meno sul set dato che fuori avevo troncato ogni possibilità.
Ma adesso mi vieni a dire che vuoi andartene? E per colpa mia poi.
Mi asciugo tutte le lacrime dal viso e mi alzo, davvero non voglio che tu mi veda in queste condizioni ma se non ti parlo ora c'è il rischio che non ti incroci neanche nei prossimi giorni e ti devo parlare urgentemente.
Sei già fuori, hai lasciato il set, ti stai dirigendo verso la tua auto immagino, cammini così velocemente che devo correre per raggiungerti.
<Dominique> urlo
Ti fermi, hai le chiavi ancora strette nella mano destra e l'altra che fino a un secondo prima stava cercando di chiudersi il cappotto cade lunga distesa.
<Dom> ripeto
Ti volti
Quante settimane erano che non ci vedevamo? Troppe, questo è certo.
Il tuo volto appena truccato è incorniciato da una massa perfettamente ordinata di capelli castani, i tuoi occhi prima mi scrutano per assicurarsi che sia realmente io poi si fermano e fissano i miei.
Mi sei mancata così tanto.
Mentre mi avvicino a te noto che ti irrigidisci, ora immagino che la chiave ti stia facendo male così chiusa nel tuo pugno.
<Ti ho chiamato un sacco di volte> ti dico piangendo
<Ho rotto il telefono>
<Questo spiega perché non mi hai mai risposto> deduco un pensiero abbastanza elementare ad alta voce...in realtà non così elementare perché mi contraddici
<In realtà l'ho rotto dopo che iniziassi a chiamarmi, ti ho ignorato di proposito.
Rimango di ghiaccio
<Volevo solo chiederti scusa...e sapere cosa è successo in tutto questo tempo...> confesso
Sono seria, ma leggo nei tuoi occhi una strana incertezza
<Senti Kat ti fermo subito, prima mi dici che non mi vuoi più frequentare fuori dal set perché rovino la tua immagine poi durante una scena mi dai un bacio che...>
<So cosa ho fatto, per questo volevo chiederti scusa>
Adesso stai piangendo anche tu, quando ho deciso di ignorarti non pensavo che entrambe avremmo sofferto così tanto.
Una raffica di vento freddo fa capolino sulla nostra pelle e ci fa raggomitolare nei nostri cappotti.
Probabilmente hai la voce così rotta dal pianto che neanche riesci a parlare quindi continuo io.
Non avevo in programma di vederti oggi, e in realtà neanche di dirti queste cose ma non importa.
<Alla convention il mese scorso...ho detto una cosa che non pensavo, non avevo minimamente intenzione di non vederti più fuori dal set...>
<E perché lo hai fatto allora?>
Oh non posso proprio risponderti
<...tu non sai quanto mi sei mancata>
<Perché lo hai fatto allora?>
Non posso Dom
<Vedi> continuo ignorando la tua domanda <ogni giorno che ho passato senza di te mi è sembrato un giorno perso>
<Perché Kat, allora perché mi hai detto quelle cose?> Ti avvicini
No
<Anche mentre te le dicevo sapevo di star dicendo una cazzata>
<Allora perché? Perché Katherine. Dimmelo> stai urlando così forte che mi fai paura
Adesso ho le tue mani che stringono minacciosamente i bordi della mia giacca e la tua faccia è vicinissima
Mi guardi e i nostri sguardi si intrecciano proprio come quando recitiamo, ma non lo stiamo facendo questa volta.
<Perché?> Me lo chiedi un'ultima volta, piano però, sussurrandolo così che solo io, anche se non c'è nessun altro, possa sentirlo.
<Perché, perché...> Provo a parlare
Sai che non importa il perché, non so spigartelo a parole cosí ti prendo la testa tra le mani e la porto verso di me.
Era troppo tempo che volevo farlo, le nostre labbra si incontrano prima timidamente, quasi per paura di infastidirsi poi quando si riconoscono bruciano di desiderio.
Non possono stare una senza l'altra, si cercano disperatamente.
Le mie mani si intrecciano tra i tuoi capelli e il tuo profumo mi inonda.
Non è la prima volta che ti bacio ma da una parte è come se lo fosse.
Solitamente dobbiamo seguire un copione e non possiamo prendere inziatiava ma questa volta si.
Questa volta possiamo fare tutto quello che vogliamo.

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