Grazie

323 23 3
                                    

{Revisionato il 26/11/2020}

{Jirou}

«Era uno scherzo! Uno stupido scherzo! Gli avete fare una figuraccia per uno stupido scherzo!»
«Scusa! Però dai progressi!»
«Cosa intendi Uraraka?»
«Intendo che non sei arrossita quando ti sei avvicinata a lui.»
Io divenni paonazza all'improvviso. Penso che da fuori sembravo una bomba a scoppio ritardato.
«In effetti fa quando gli sei caduto addosso diventi sempre rossa vicino a lui. Kero.»
«In effetti è vero.» disse Momo.
«Momo non metterti anche tu!»
Vidi qualcuno sedersi vicino a noi, ma nessuno ci fece troppo caso.
«Ve l'ho già detto che non ho fatto apposta a cadergli addosso!»
«Però hai ammesso che ti piace!»
Quel qualcuno si alzò e andò in mezzo alla mensa.
Lo guardai meglio.
"No ti prego fa che non abbia sentito niente."
«Ragazzi ho qualcosa da dire su Kyoka Jirou...»
«Ebbene lei e [nome]-»
Fulmineo [nome] si alzò e si buttò vicino a Mineta.
Attivò il suo quirk, facendo comparire solo a Mineta un'allucinazione, che non sapevo quale fosse ma era decisamente meglio non saperlo.
Gli tappò la bocca.
«Si bene Mineta voleva dire che Jirou mi sta dando delle lezioni di batteria.»
La nostra classe iniziò a fare domande a Jirou sugli strumenti musicali.
Fortunatamente le altre classe erano troppo impegnate a non ascoltare.

{Nome}

Penso che Mineta, dopo l'occhiataccia che gli lanciai, afferrò il messaggio.
Perfetto, ora siamo alla seconda figuraccia della giornata.
Fortunatamente la scuola finì.
Tornai a casa.
Poco dopo, mentre stavo finendo matematica, suonò il campanello.
I miei, che lavoravano tutto il giorno, non erano a casa ovviamente, quindi andai al citofono.
«Chi è?»
«Sono io Jirou.»
Aprii il cancello e la porta.
Kyoka entrò in casa.
«Vuoi un bicchiere d'acqua o qualcosa?»
«No grazie.»
«Va bene, accomodati.» dissi.
Lei si sedette sul divano.
Io presi i compiti di matematica, che avevo finito, e li misi nello zaino.
«Li hai già finiti tutti?»
«Si, erano facili.»
Lei divenne silenziosa improvvisamente.
«Che c'è?»
«Come posso sdebitarmi?»
Mi sedetti.
«Come?»
«Sai, per stamattina, mi hai evitato due situazioni imbarazzantissime.»
«Aaah, per quello. Non fa niente, non preoccuparti.»
«Insisto, c'è qualcosa che devo fare.» disse alzando gli occhi e guardandomi.
«Non c'è niente, non preoccuparti ti ho detto.»
«Invece insisto ancora.»
«Uffa ti ho detto che non c'è niente.»
Mi girai verso di lei e con sorpresa scoprii che si era avvicinata molto, infatti solo una decina di centimetri, no, anche meno, separavano i nostri nasi.
Spalancai gli occhi.
Quando, qualche secondo dopo si accorse della situazione, si allontanò tutta rossa.
Mi misi a ridacchiare.
«Lo trovi divertente?!»
«Beh, un pochino, hai fatto tutto da sola.»
Lei mise il broncio.
"Che carina." pensai.
«Come hai fatto?»
«A fare cosa?»
«Hai detto al prof di matematica quello che è successo a me.»
«Ah beh non- Aspetta!»
«Che c'è?!»
La guardai malizioso.
«Questo vuol dire che tu provi qualcosa per me!»
«Come, no. Figurati, impossibile. Ma dai! Non è possibile.» disse facendo una risatina fintissima.
Mi avvicinai fino a due centimetri dal suo naso.
Lei arrossì.
«Ahah lo sapevo!»
Lei si coprì la faccia con le mani.
Mi alzai e andai in camera mia.
«Vuoi venire con me?»
«Dove?»
«Devo portare Spike fuori in giardino.»
«E chi è Spike?»
«È il mio tegu.»

Angoli autore
Ecco il capitolo.
A nota informativa, il tegu è un varano non velenoso, infatti è legale tenerlo anche in Italia.
Quindi niente, Addio 😁

Incubi sonori [Jirou x Reader]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora