È la sera della festa di compleanno di Timothée. Il quartetto è al completo a casa sua, lo stiamo aiutando a sistemare e pulire magari la zona della piscina, inutilizzata da mesi. È grande, al coperto e climatizzata.
Da: Astyh.<3
Divertiti e non esagerare: ti vengo a prendere domani mattina verso mezzogiorno. Ti voglio bene
A: Astyh.<3
Grazie tesoro, divertiti anche tu e fammi sapere come andrà! Buona serata e buonanotte
Non appena sollevo lo sguardo, incontro quello del ragazzo che sto frequentando, buio. Mi avvicino per abbracciarlo, ma lui si scosta e si sposta nella zona dove Joy sta sistemando gli alcolici ed il cibo con Lucas.
Io e Timothée ci stiamo frequentando da poco, un paio di settimane, e ancora, ovviamente, non digerisce il fatto che io mi debba sposare tra una settimana mentre ci stiamo praticamente per mettere insieme. Tutto ciò fa soffrire anche me.
Immersa totalmente in questi pensieri, sistemo la zona della piscina: attivo il robottino per l'acqua, disinfetto i bordi della piscina e pulisco il pavimento, sistemo le sdraio, vari asciugamani e controllo che il riscaldamento funzioni, constatando che è tutto a posto. Sono le 20 quando finiamo di sistemare tutta la casa e realizziamo che abbiamo mezz'ora per cambiarci. Lucas e Timothée si recano nella stanza di quest'ultimo, io e Joy in bagno. Non appena chiudo la porta a chiave, la mia amica attacca con le domande.
<Avete litigato per la storia del matrimonio vero?> borbotta, mentre porta in dentro la pancia per entrare nel vestito. Annuisco, afferrando la mia gonna dalla borsa ed indossandola. Cerco nella borsa il top da abbinare, indossando anche quello, per poi completare il tutto con un paio di scarpe coi tacchi argentate.
<Perché non smettete di frequentarvi? Insomma lui lo sa e tu lo sai, state soffrendo inutilmente> continua. Sollevo le spalle rassegnata, come a segnalare che non ne so nulla. Afferro la trousse con i trucchi ed inizio ad abbellirmi la faccia come posso, dato che non ho mai imparato a truccarmi seriamente, quindi metto un filo di eye-liner, mascara e un rossetto rosso scuro. Pettino i capelli, lasciandoli sciolti sulle spalle, finendo quindi di prepararmi. Joy, invece, sta tentando, invano, di chiudere il vestito che ha comprato stamattina, che è palesemente troppo piccolo. Ridacchio, mentre cerco di sollevarle la cerniera. <Ridi perché ho sbagliato la taglia o perché nonostante io abbia sbagliato la taglia lo indosso comunque dato che ho speso un occhio della testa?> mormora, schiacciata dal vestito che pian piano inizia ad aderire al suo corpo. Continuo a ridacchiare per poi risponderle: <Entrambe>. Mi fulmina, mentre si posiziona davanti allo specchio e inizia anche lei a truccarsi in maniera più precisa. Ci guardiamo allo specchio, ci scattiamo qualche foto e poi decidiamo di uscire dal bagno. Nel frattempo, sono arrivati i primi invitati: alcuni atleti amici di Timothée, un paio di ragazzi e ragazze del gruppo di Giulia e qualche ragazzo mai visto prima. Tutti si avviano al banco del cibo e degli alcolici mentre le ragazze raggiungono la piscina. Io mi avvicino a Timothée, accarezzandogli un braccio. Lui sorride tristemente. Ricambio anche io, per poi mormorargli:<Goditi la serata>, mentre mi allontano. Joy e Lucas sono seduti su una sdraio e ridono abbracciati: anche loro si stanno frequentando da poco e son felici come non mai. Sospiro, avviandomi verso il banco del cibo e degli alcolici. Afferro qualche pezzo di pizza, qualche patatina ed un paio di salatini, riempendo un piatto, poi riempio un bicchiere di vodka liscia e Redbull: è la prima volta che provo un superalcolico. Mangio ciò che c'è nel mio piatto, poi bevo il contenuto nel bicchiere, apprezzandolo e decidendo di fare un bis. La casa si riempie piano piano e mentre sto sorseggiando il mio secondo bicchiere di vodka liscia e Redbull, Giulia fa il suo ingresso salutando il festeggiato e raggiungendomi. Anche lei, prima mangia poi beve. Io sorseggio almeno altri tre bicchieri, iniziando a sentirmi sempre più leggera ed allegra. La musica, altissima, fa ballare la maggior parte degli invitati, sia in piscina che a bordo. Io e la mia amica, incoraggiate dall'alcol, ci buttiamo nella mischia. Lei attira l'attenzione di alcuni amici atleti di Timothée, che la squadrano. Uno di loro le si avvicina, invitandola a ballare con lui. Io ridacchio, ma dentro sento un grande senso di vuoto. Decido che, da sola, non ha senso ballare, riattaccandomi all'alcol. Un gruppo di invitati sta facendo una gara di shots, così decido di aggiungermi. Sfido prima una ragazza e poi un ragazzo, fin quando non mi accorgo di aver esagerato e di essere al limite: per essere la prima volta che bevo superalcolici, mi sorprendo, ho retto abbastanza bene.
Timothée sta chiacchierando allegramente con una ragazza bionda, così decido di sdraiarmi nel punto in cui i miei due migliori amici chiacchierano e mangiano. Mi butto praticamente addosso a Joy, ridendo sguaiatamente: sento tantissimo caldo, la stanza gira e la musica è ancora più alta di prima. <Va tutto bene? Dori quanto hai bevuto?> domanda Lucas, posizionandomi seduta tra loro due. <Molto> mormoro, ridacchiando e poggiando la testa sulla sua spalla. Lentamente, sollevo il braccio destro, indicando il mio quasi ragazzo e la biondina che chiacchierano affabilmente. Sospiro. <Voglio tornare a casa> sussurro, sentendo un senso di angoscia montare dentro di me, facendomi salire le lacrime agli occhi. <Hey non piangere tesoro. Facciamo una cosa: andiamo fuori, Lucas ti porta dell'acqua e chiami Astianatte, ti va?> suggerisce la mia migliore amica, mentre annuisco per inerzia e ricaccio indietro le mie lacrime. Lucas mi porge la sua felpa, mentre Joy, armata di acqua, mi porta fuori. Respiro a pieni polmoni, sentendomi meglio, per poi bere disperatamente dalla bottiglietta d'acqua che la mia amica mi passa. Dopo, chiamo il mio futuro marito. <Ciao Asti> sussurro, sul punto di riscoppiare a piangere, con voce rotta. <Hey tesoro. Come stai? Ti sento strana...hai bevuto?> risponde preoccupato. <Sì, ho un po' esagerato. Io e Timothée abbiamo litigato e ora sta parlando con una biondina: è felice. Che ci faccio qua? Mi vieni a prendere? Per favore> supplico, scoppiando a piangere incontrollabilmente. Mi accorgo che il mio mal di testa, che già persisteva, si amplia, rendendo la situazione più imbarazzante e fastidiosa di quanto già non lo sia. Joy mi abbraccia, mentre Astianatte acconsente e chiude la chiamata. Mi asciugo il viso, mi soffio il naso, bevo altra acqua e mi reco dentro per recuperare le mie cose. Ora che mi son sfogata, mi accorgo che l'effetto dell'alcol, seppur in maniera ridotta, sta iniziando a scemare: il mal di testa c'è sempre ma non più l'angoscia, faccio sempre fatica a camminare in modo dritto e ci impiego più del previsto per fare le scale. Appena arrivata alla stanza degli ospiti, afferro le mie cose, mi tolgo la felpa di Lucas indossando il mio piumino, poi scendo di nuovo. Timothée e la ragazza stanno sempre chiacchierando, stavolta seduti sul divano, a distanza di pochi metri l'uno dall'altro. Non mi notano, così ritorno velocemente dai miei amici, che tentano di distrarmi fin quando il mio cellulare non squilla facendo apparire il nome di Astianatte sul mio display che si illumina. <Son fuori, esci> dice. Saluto i miei amici, promettendo di scrivere non appena fossi arrivata a casa, poi cerco Giulia in lungo ed in largo, trovandola con il ragazzo di prima. La saluto da lontano per non disturbarla. Non appena apro la porta di casa per uscire, con grande lentezza e difficoltà, sento una voce alle mie spalle che urla sopra la musica: <Dove vai?> Mi volto, stanca e distrutta: <Via, a casa> rispondo flebile. La biondina ci guarda, perciò esco. Lui mi segue, mi chiama ma continuo a correre verso la macchina di Astianatte, che scende per aiutarmi. Timothée si blocca a pochi passi da me. Mi volto a guardarlo, per poi raccogliere tutto il coraggio che mi rimane, aiutata anche dall'eccessivo alcol ingerito: <Forse è meglio chiuderla qui per non soffrire ulteriormente>. Riccioli bruni mi guarda triste, solleva le spalle, stringe le labbra ed annuisce. Balzo in macchina, abbassando il finestrino. Ci guardiamo finché lui non si allontana tanto da non vederlo più.
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Έúδορε/Timothée Chalamet.
FanfictionChi deve morire è già morto; e un morto non è più nulla.-Alcesti, Euripide. Liberamente ispirato dalla tragedia greca.