Alla notizia della nuova gravidanza, le nostre famiglie sono di nuovo contente, riprendono a frequentarci. Io ed Astianatte facciamo finta di nulla, continuiamo le nostre vite, mentre inizio ad organizzare il mio 18esimo compleanno, che si terrà a casa con i miei pochi amici e qualche parente stretto. Vorrei evitare di invitare mia madre, ma purtroppo è inevitabile. Il nostro rapporto, ormai, è guasto. Sono rimasta in buoni rapporti, invece, con le mie nonne, mio padre ed Enea, che mi aiuta con l'organizzazione della festa, felice di rendersi utile ed essere partecipe alla mia vita come non mai. Mi chiede di Timothée mentre siamo a tavola e chiacchieriamo tutti amabilmente. Rispondiamo e parliamo usando dei nomi in codice, spesso anche dei numeri.
Al pranzo, è presente anche la profetessa che, non appena finiamo di mangiare e sparecchiamo, mi tira da parte. <Signorina stai rischiando grosso> mi sussurra. <Smetti di vedere quel ragazzo o morirai, non sto scherzando>. Ha uno sguardo spaventato, quasi assente, il volto pallido. Annuisco, non dandole retta, cosa che la fa infuriare ancora di più. <Te ne pentirai!> esclama, tornando da mia madre, che mi fulmina con lo sguardo per l'ennesima volta nella giornata.
Non appena le nostre famiglie se ne vanno, tiriamo un sospiro di sollievo. Chiacchieriamo, raccontandoci dei nostri weekends con i nostri ragazzi, ridendo e scherzando.
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Έúδορε/Timothée Chalamet.
FanfictionChi deve morire è già morto; e un morto non è più nulla.-Alcesti, Euripide. Liberamente ispirato dalla tragedia greca.