𝓼𝓮𝓽𝓽𝓮

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L'amore è la strada più
bella nel cammino della vita.


𝐹inì di mettere il rossetto rosso alle labbra e feci un passo indietro per osservare la mia figura riflessa nello specchio.

I miei lunghi capelli neri erano sciolti, ondulati, il trucco era impeccabile anche se molto leggero.

Addosso indossavo un vestito beige che arrivava fin sopra le ginocchia e ai piedi degli stivaletti neri con il tacco non troppo alto.

Anche se non ero del tutto convinta, decisi che poteva andare, non avrei sprecato altro tempo per prepararmi.

Non ero proprio dell'umore adatto.

Con un sospiro raggiunsi il soggiorno, prendendo poi il mio cellulare dal tavolino, con mio grande dispiacere vidi che Dilan non mi aveva ancora richiamata.

Erano passate tre ore dall'ultima volte che ci eravamo visti.

Quando si sarebbe fatto vivo?

Iniziavo a non sopportare questo suo modo di fare, capivo quanto fosse frustrato ma prendersela con me non risolveva affatto le cose, anzi, le peggiorava.

Speravo con tutta me stessa che sarebbe venuto alla cena dai suoi, non poteva mica lasciarmi da sola, con Can.

Un momento, perché stavo pensando a lui?

Che mi importava?

Chiaramente la sua presenza non mi dispiaceva affatto, anzi...

Ciò non toglieva il fatto che però, volessi Dilan con me.

Eravamo una coppia, per quale motivo dovevo andare da sola?

𝐒pensi il motore dell'auto e tirai un lungo sospiro, cercando di rasserenarmi e stare calma.

Prevedevo una sfilza di domande da parte di mia suocera;
Perché Dilan non è con te? Lavora ancora?
Non avrete mica litigato? Ma lui sta bene?

Una serie di domande a cui non avrei saputo rispondere o peggio ancora, domande alle quali avrei dato false risposte.

Perché Dilan doveva mettermi in questa situazione?

Slacciai la cintura e dopo aver preso la borsa dal sedile aprì lo sportello, una volta scesa chiusi l'auto e mi avviai al vialetto, pensando ad una scusa per giustificare l'assenza del mio ragazzo.

Avrei sicuramente detto che lavorava ancora, era l'unica scusa credibile.

Suonai al campanello ed aspettai, strofinandomi nervosamente le mani, non ci volle molto prima che la porta si aprì.

Mia suocera mi comparve davanti con un sorriso stampato sul viso.

«La mia Rosie!» esclamò entusiasta, sorrisi anche io e feci un passo avanti, avvicinandomi così all'ingresso, la donna mi si avvicinò e mi abbracciò calorosamente, «E' bello vederti!» mi disse, sorrisi istintivamente, «Anche per me è bello vederla..» le risposi, lei sciolse l'abbraccio e mi tolse la borsa dalle mani, posandola sull'appendiabiti.

«E Dilan?» mi chiese poi, aggrottando la fronte, confusa, «Lavora ancora. Lui... non sa se riuscirà a venire..» le risposi prontamente.

Non volevo che si illudesse, non avevo la minima idea di quali fossero le sue intenzioni, era meglio rimanere sul vago, sapevo quanto ci tenesse che lui venisse alla cena di famiglia.

«L'ho sempre detto, quel ragazzo lavora troppo...» mormorò lei, scuotendo la testa con disappunto, «Si, concordo...» mormorai, annuendo, «Vieni tesoro, andiamo in cucina» mi disse la donna con un sorriso, io annuì e la seguì.

Unexpected || Can YamanDove le storie prendono vita. Scoprilo ora