𝓺𝓾𝓪𝓻𝓪𝓷𝓽𝓾𝓷𝓸.

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Vicino a te sento che l'amore è invincibile
.(Floriana Antonelli)

«𝑆tate già andando via?» ci chiese la signora Ela, non appena ci vide rientrare in casa.

«Si, si è fatto tardi..» le risposi annuendo, «Accompagno Rosie a casa e me ne torno a casa anche io... Sono esausto!» le disse Can, mentre prendeva la giacca.

«Aspetta... e la mia auto?» domandai, voltandomi verso di lui, «Non è un problema. Te la porto domani mattina in ufficio..» mi rispose prontamente, scrollando le spalle, «Sarebbe meglio, non è il caso che guidi da sola. A quest'ora poi...» disse sua madre, scuotendo la testa, contrariata.

Sapevo che non avrei potuto replicare, per cui avrei fatto ciò che Can aveva già deciso. In fin dei conti non mi dispiaceva affatto di andare insieme a lui.

«Rosie..» mi richiamò la donna, ad un tratto, mentre mi infilavo il cappotto, «Verrai questa domenica a cena?» mi chiese poi, avvicinandosi, «Che succede domenica?» chiese Can, incuriosito, avvicinandosi a noi, aggrottando la fronte.

«Domenica è il mio compleanno...» gli dissi, voltandomi, lui sorrise, «Non lo sapevo...» disse poi, scuotendo la testa, «Avevo proposto a Rosie di venire a cenare qui, qualora non avesse altri impegni.. Per stare insieme e festeggiare il compleanno» gli spiegò sua madre, «Ci saremo!» affermò Can, annuendo, sorrisi e scossi la testa.

Aveva già deciso per entrambi, per cui, a questo punto, avrei festeggiato il mio compleanno.

Che lo volessi o meno.

«Adesso però dobbiamo proprio andare..» disse Can, mentre poggiava le mani sulle mie spalle, la signora Ela sorrise e ci osservò per un tempo che sembrò infinito, «Devo dirvelo... Voi due state davvero bene insieme...» disse poi inclinando la testa, senza toglierci gli occhi di dosso.

Le sue parole mi lasciarono senza fiato.

Lo aveva detto sul serio?

Come avrei dovuto interpretare le sue parole?

Can si voltò e mi fissò, con un sorrisino sulle labbra, quasi compiaciuto dalla sua affermazione, non sembrava affatto sorpreso.

Per caso le aveva detto qualcosa?

«Buonanotte mamma!» la salutò poi, mentre apriva la porta di casa, con un sorriso sul viso, ancora molto divertito per ciò che lei ci aveva appena detto, io invece ero così imbarazzata che non ero ancora riuscita a dirle nulla.

«Fate attenzione per strada! Mi raccomando!» ci disse la donna, rimanendo davanti la porta, «Non si preoccupi, staremo attenti.. Ci vediamo presto! la salutai poi, alzando una mano, prima di uscire di casa e chiudermi la porta alle spalle.

«Hai visto Rosie? Lo ha detto anche lei! Insieme stiamo davvero bene!» affermò Can, mentre mi cingeva le spalle con il braccio, lo guardai e scossi la testa con un sorrisino, «So che lo pensa davvero, ma forse lo intende in un modo diverso... Probabilmente lo intende solo come amici, non come coppia...» gli dissi, scrollando le spalle, lui rise e alzò il viso verso di me, prima ancora di aprire lo sportello della sua auto.

«Rosie, io non credo proprio. Per me, lei intendeva ben altro..» commentò, annuendo, mentre si poggiava con la spalla alla portiera dell'auto, avvicinandosi a me, «Tu credi?» gli domandai, inclinando la testa, «Conosco mia madre, penso abbia già capito che c'è qualcosa tra di noi...» affermò, con un sorriso.

Unexpected || Can YamanDove le storie prendono vita. Scoprilo ora