𝓭𝓲𝓬𝓲𝓸𝓽𝓽𝓸

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Molto spesso, per riuscire a scoprire che siamo innamorati,
forse anche per diventarlo,
bisogna che arrivi il giorno della separazione.
(Marcel Proust)


Stupida. Stupida. Stupida.

Perché avevo trattato Can in quel modo?

Che mi era passato per la mente?

Con un sospiro, mi sedetti a bordo letto, tenendomi la testa tra le mani, continuando a ripensare a lui.

Pensavo al modo in cui lo avevo trattato, al brusco modo in cui lo avevo respinto e proprio non riuscivo a togliermi dalla mente il suo sguardo confuso e deluso, i suoi occhi scuri, colmi di tristezza erano ancora fissi nella mia mente.

Avevo rovinato tutto.

Gli avevo spezzato il cuore e mi odiavo per questo, lui non lo meritava, Can era una persona meravigliosa, dal cuore d'oro ed io lo avevo ferito.

Come avevo potuto fargli una cosa del genere?

Avevo lasciato che i miei sentimenti prendessero il sopravvento, rifiutando così, colui che mi era stato sempre accanto, avevo trattato male la persona che più mi voleva bene.

Era inaccettabile, non riuscivo a capacitarmene.

Presi il telefono dalla borsa e cercai il numero di Can nella rubrica, pronta a chiamarlo e risolvere l'accaduto ma, al momento di farlo, mi bloccai, rimasi immobile a fissare lo schermo del telefono mentre delle lacrime cominciarono a rigarmi le guance.

Mi sentivo così male, ero stata una stupida, perché lo avevo trattato in quel modo?

Perché proprio Can?!

Buttai il telefono sul materasso e chiusi gli occhi sospirando.

Era ovvio che chiamarlo non avrebbe avuto senso, mi avrebbe solo evitata.

Avrei cercato un modo diverso per chiedergli scusa, mi sarei fatta perdonare, qualora accettasse di parlare ancora con me ma faccia a faccia, non via telefono, avevo bisogno di guardarlo negli occhi e scusarmi.

Dopo aver spento il telefono, decisi di andare a fare una doccia.

Ero davvero fuori di me, avevo bisogno di stare sola e fare chiarezza, se ci fossi riuscita data la mia mente, sovraffollata di pensieri, avrei parlato con Can il giorno dopo, a mente lucida.

Dovevo dirgli cosa mi era successo e perché ero in quello stato, dovevo risolvere la situazione al più presto, non potevo perderlo, non avrei permesso che accadesse una cosa del genere e la cosa assurda era che IO avevo fatto questo, ero stata io a ferirlo, com'era possibile?

Perdere Can sarebbe stato un errore smisurato.

«Il numero da lei chiamato non è al momento raggiungibile...» con un sospiro chiusi la chiamata e rassegnata, posai il telefono nella borsa.

Questa era già la terza volta che provavo a chiamare Can ma il suo telefono era spento, mi stava evitando, proprio come temevo.

Che guaio che avevo combinato.

Presi le chiavi di casa e me ne andai.

Unexpected || Can YamanDove le storie prendono vita. Scoprilo ora