𝓽𝓻𝓮𝓭𝓲𝓬𝓲

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La più grande confusione nasce
quando si tenta di convincere
il tuo cuore e il tuo spirito di una cosa che la tua
mente sa già essere una bugia.
(Shannon L. Alder)


Il Compleanno parte 2.

𝘾ontinuavo a guardare la strada sfrecciarmi davanti, in completo silenzio, torturandomi le mani, in modo nervoso e un pò agitato.

Alla fine avevo accettato il passaggio in auto che Can ci aveva gentilmente offerto, rifiutare sarebbe stato scortese, sopratutto dopo tutto quello che aveva fatto per me, questo era il minimo in confronto.

«Rosie..» mi richiamò improvvisamente, distolsi lo sguardo dal finestrino, puntandolo su di lui, aggrottando appena la fronte, «Volevo solo dirti che... sei bellissima..» affermò, prima di sorridere, sentì le mie guance andare a fuoco per l'imbarazzo, sorrisi timidamente.

«Grazie...» mormorai, «Anche tu stai molto bene..» commentai poi, facendolo sorridere di nuovo, «Ti ringrazio... anche se devo essere onesto, questi vestiti non fanno proprio per me!» disse poi, scrollando appena le spalle, «Che vuoi dire?» gli chiesi aggrottando la fronte.

«Non uso mai vestiti del genere, non fanno per me, sono un tipo molto sportivo..» spiegò, tenendo lo sguardo sulla strada, di fronte a sé, «E' un peccato perché ti stanno davvero bene...» commentai, lui si voltò e sorrise, «Vedrò di metterli più spesso» affermò divertito, sorrisi di nuovo e distolsi lo guardo dal suo.

«Quanto manca?» domandò Grace, insofferente, era già stanca di stare in auto, «Siamo quasi arrivati..» le rispose Can, ridacchiando, «Non capisco perché lo sta festeggiando da un'altra parte e non a casa sua...» commentai, «Non lo sai? Stiamo andando nella casa vacanze, è più grande ed ha più spazio» mi spiegò Can con un sorrisino, «Una casa delle vacanze? Questa mi mancava!» commentai incredula, lui rise e scosse la testa.

Quando arrivammo il parcheggio era praticamente pieno.

Ma quante persone aveva invitato?

E chissà se Dilan era già arrivato...

«Permetti?» mi chiese Can, avvicinandosi porgendomi il braccio, con un sorriso sul viso, gli sorrisi di rimando ed annuì, mettendomi a braccetto con lui.

Grace scese dall'auto e ci raggiunse, entrammo poco dopo, raggiungendo poi il giardino perfettamente allestito per la festa.

Era tutto così bello, ogni cosa era stata curata nel dettaglio per essere perfetto, la cosa che più mi colpì, furono le lucine posizionate sugli alberi, semplicemente meravigliose.

«Can! Rosie!» ci richiamò mia suocera non appena ci vide, con un sorriso sul viso, era incantevole.

Il suo vestito era nero e lungo fino ai piedi, con un leggero strascico dietro, il corpetto aveva lo scollo a forma di cuore e alcune paillette sparse su di esso, i lunghi capelli biondi erano perfettamente raccolti in uno chignon e sul viso il trucco era impeccabile.

Era proprio come l'avevo immaginata.

«Sei davvero bella!» le disse Can, mentre si lasciava abbracciare da sua madre, la quale inevitabilmente sorrise, «Anche tu sei molto bello!» gli rispose in seguito, osservandolo dalla testa ai piedi, «Se solo potessi vederti così più spesso!» continuò, lui sorrise ed alzò gli occhi al cielo.

«Rosie!» mi richiamò la donna, allunando le braccia verso di me, per abbracciarmi, le sorrisi e le andai incontro.

«Quanto sei bella! Fatti guardare!» mi disse poi, prendendo le mie mani nelle sue, osservando la mia figura con attenzione, prima di sorridere, «Una meraviglia!» affermò, stringendo le mani al petto, imbarazzata le sorrisi e mi voltai, trovando Can con lo sguardo già fisso su di me, ci guardammo e sorridemmo all'unisono, poi imbarazzata distolsi lo sguardo dal suo.

Unexpected || Can YamanDove le storie prendono vita. Scoprilo ora