𝓿𝓮𝓷𝓽𝓲𝓺𝓾𝓪𝓽𝓽𝓻𝓸

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L'amore è l'unica risposta sensata e soddisfacente al
problema dell'esistenza umana.
(Erich Fromm.)

𝓐vevo combinato un casino.

Non riuscivo a credere a quello che era successo.

La situazione con Can era peggiorata notevolmente, lo avevo fatto arrabbiare, stavolta sul serio e non potevo dargli torto.

Come mi era venuto in mente di fare una cosa del genere?

Mi ero lasciata sovrastare dalle mie emozioni combinando un vero e proprio casino, ero corsa nell'ufficio di Dilan con la convinzione che avrei potuto aiutare Can ed invece, non avevo fatto altro che peggiorare le cose.

Fantastico. Ottimo lavoro Rosie.

Mi sentivo ancora peggio di prima, come avrei risolto le cose adesso? Che avrei potuto fare?

Che avrei detto a Can affinché potessimo risolvere la cosa?

Stavo combinando un casino dietro l'altro, la mia vita si stava leggermente distruggendo, giorno dopo giorno, che io lo volessi o no.

Mi chiedevo come fosse fosse possibile perdere tutto nell'arco di così poco tempo, prima Dilan, adesso Can.

Di male in peggio, ma perché succedevano tutte a me?

Che avevo fatto di male?

Con un sospiro, mi chiusi la porta di casa alle spalle.

Buttai la giacca sul divano e a passo lento, scocciato, raggiunsi la camera da letto, prendendo il pigiama dall'armadio.

Ero decisa nel rimanere a casa per tutto il giorno, avrei detto a Grace che non mi sentivo bene e che non sarei uscita con lei.

Speravo mi capisse e non si offendesse, ma non avevo alcuna voglia di uscire, volevo andarmene a letto il prima possibile, isolandomi dal mondo.

Con il pigiama tra le mani, raggiunsi il bordo del letto e mi sedetti, con lo sguardo nel vuoto, mentre la mente, inevitabilmente iniziava a viaggiare.

Cos'era Can per me?

Perché sentivo il mio cuore battere all'impazzata quando me lo trovavo davanti o anche solo quando qualcuno lo nominava?

Tutto questo era strano, dovevo iniziare a convincermi del fatto che fosse più di un amico, era palese ormai, non potevo mentire a me stessa, negare i miei sentimenti, per quanto strani e confusi fossero.

Comunque sarebbe stato inutile, l'amicizia che provavo nei suoi confronti era come svanita, da qualche giorno ormai, sentivo di provare altro, qualcosa di forte, qualcosa che andava bene oltre una classica amicizia.

Rinnegarlo era inutile.

Can era diventato più che un amico per me e la cosa mi terrorizzava, era il momento sbagliato, sotto tanti punti di vista.

In primis, Dilan.
Che avrebbe mai pensato se fosse venuto a
conoscenza del fatto che provassi qualcosa per suo fratello?

Sarebbe stato strano, davvero molto strano e oserei dire anche fuori luogo... e i miei suoceri? Loro che avrebbero potuto pensare?

Dio, che situazione assurda.

Can mi confondeva, sentivo di voler stare con lui ma al tempo stesso sentivo di dovermi frenare perché in cuor mio sapevo pensavo fosse sbagliato.

Mi ero lasciata con Dilan da una settimana e già pensavo a Can?
Che avrebbero pensato tutti?

Forse non dovevo pensare agli altri, forse per una volta, in vita mia, dovevo concentrarmi su me stessa, sulla mia felicità.

Unexpected || Can YamanDove le storie prendono vita. Scoprilo ora