Aprì gli occhi lentamente e sentì una fitta alla testa, merda ma che ho combianto ieri?
Mi tirai a sedere e mi guardai in torno capendo di non essere nella mia stanza al mio lato c'era Ashton che dormiva a pancia in giù senza maglietta, Taylor, cosa hai combinato ieri?
"Ashton!" Lo scossi.
"Ashton diamine svegliati"
Mugugnò e aprì lentamente gli occhi.
"Che cosa è successo ieri?" Scompiglió i ricci.
"Non lo so, ma ti prego dimmi che non sei nudo." Mi tappai gli occhi
Alzò il lenzulo guardandosi.
"Ho i jeans." Sospirò.
È la notizia più bella della mia vita.
"Okay!" Mi tirai sú indossando le scarpe.
"Devo solo capire come faccio a spiegare a mio padre perché non ho risposto alle sue 20 chiamate." Fissai lo schermo del mio iPhone bianco.
Barcollai perdendo l'equilibrio e caddi nel letto addosso ad Ashotn.
"Scusa" mi tirai sú.
"Ho bisogno di un aspirina, ti prego." Massaggiai le tempie.
"Vado a prenderla e poi ti riaccompagno a casa okay?" Disse indossando una t-shirt.
Annuì sbloccando lo schermo dell'iPhone.
Da papà: signorina, tu sei in punizone a vita Dove diamine sei?
A papà: tranquillo, sto bene, ho dormito qui con una mia amica sto bene.
Sentii la porta aprirsi ed entrò Ashton con un bicchiere in mano.
"Tieni" sorrise.
"Grazie." Ingerí il medicinale e bevvi l'acqua.
"Senti..-strinse la bandana- Luke sarà parecchio infuriato e dovresti parlargli.."
"Okay" presi la tracolla e il giubotto che erano a terra.
"Non so cosa abbiamo fatto ieri e io..ce scusa.."
Gli poggiai una mano sulla spalla.
"Sta tranquillo,non mi ricordo niente,e spero di non ricordare." Ridacchiai.
"La camera di Luke?" Guardai il corridoio.
"È quella" indicò l'ultima camera.
Sistemai i capelli e bussai.
La porta era semi aperta così entrai.
Lo trovai stirato nel letto intento a fissare il soffitto.
"Ei" bisbigliai sia per la paura, sia per Michael che dormiva a terra e non sò neanche perché.
"Potevi benissimo dirmelo Taylor." Si tirò sù.
"Dirti cosa?"
"Che volevi stare con Ashton, mi hai fatto fare la figura dell'idiota, e mi hai lasciato da solo alla mia festa." Si alzò avvicinandosi.
"Non eri da solo quando ti ho lasciato, eri con la sorella di Calum!" Alzai le mani in aria.
"Malikoa era ubriaca, ed è come una sorella per me."
Indietreggiai fino a sbattere alla porta del suo bagno in camera.
"Si, una sorella che è innamorata di te " alzai la voce.
"Mamma mia, ma andate da una avvocato siete dei rompi palle." Sbuffó Michael alzandosi e uscendo dalla stanza.
Luke segui i suoi movimenti e poi riposó lo sguardo su di me
"Cosa posso farci se sono irresistibile?"
Anche di mattina è così irritante?
"Devo tornare a casa."
"Come fai, sei venuta con me!" Mi ricordò quell'idiota.
"Mi accompagnerà Ashton." Alzai le spalle aprendo la porta.
"Taylor" ringhiò
"Stai ferma qui, ti accompagno io."
Si allontanò a prendere la t-shirt.
Mamma mia, ma è così bello a petto nudo, ho voglia di toccargli i pettorali dannazione.
Taylor,calma gli ormoni. Tu lo odi.
"Sono uno bello spettacolo eh?" Mi prese in giro notando i miei occhi appiccicati al suo dorso.
Si bellissimo.
"Non esageriamo." Roteai gli occhi al cielo incrociando le braccia al petto aspettando che finisse di prepararsi.
"So che in fondo mi desire più di qualsiasi cosa" prese il cellulare mettendolo in tasca.
"Certo, adesso staccherò tutti i miei poster di Ian shomeralder dalla camera e la riempiró di tue foto." Scesi le scale seguita da lui
"Di profilo sono bello lo sai?"
Si,certo solo di profilo.
"Luke, non mi interresa, mi porti a casa grazie."
Sistemai i capelli in una coda di cavallo e uscì da quella maledettissima casa.
"Piccola,non sai quanto sei bella." Fissò il mio fondo schiena.
"Anche la mia mano lo è la vuoi vedere stampata nella tua guancia?" Afferrai la maniglia dela Ferrari.
"Preferirei vedere le mie labbra stampate sulle tue." Alzò le spalle.
Mentre le mie guancie si colorarono di rosso mi vibró il cellualre.
Da papà: punizone per questa e la prossima vita signorina, torna IMMEDIATAMENTE a casa.
Imprecai ad alta voce sbattendo lo sportello
"Ehi, guarda che questa macchina costa un botto." Mi ammoní.
"Sbrigati, sono già in punizione." Ignorai le sue lamentele.
Tornata a casa, mio padre era davanti la porta che mi aspettava.
"Ora tu scendi con me e inventi qualcosa." Mi voltai verso il biondo.
"Cosa, dovresti chiamare Ashton hai passato la notte con lui."
"Okay-aprii la portiera.- significa che non mi vedrai più per il resto della vita, è stato un piacere Luke."
Scesi dal veicolo chiudendo lo sportello.
"Ti odio,giuro." Scese venendo verso di me.
"Non riesci a stare senza di me vero?" Sorrisi.
"Per tua fortuna, no"
Sorrisi arrossendo, cavolo Luke perché fai così.
"Papà scusa.. e che era troppo tardi e sono rimasta a dormire lì."
Squadró Luke fulminandolo con lo sguardo
"Sei in punizione, non esci da casa per un mese."
Sbarrai gli occhi.
"Ma.."
"Due mesi.."
"Papà" alzai le braccia ina aria.
"Tre."
Luke mi diede una gomitata.
"Stai zitta che qui arriviamo ad un anno." Bisbiglió.
"Luke vuoi entare?" Chiese mio padre.
"Aspetta, sei arrabbiato con me e non con lui?" Chiesi confusa.
"Dovrei essere arrabbiato con Luke?" Inarcó un sopracciglio.
"Basta,il mondo è andato a puttane." Alzai le mani in aria salendo in camera mia e sbattendo la porta
"Quattri mesi signorina."
Che vita di merda.
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Long way home[Luke Hemmings]
Random"Di qualsiasi cosa siano fatte le nostre anime, la sua e la mia sono uguali." @Copyright/ @mariapiaschembari 2014/2015 vietata la riproduzione delle opere o in caso di traduzione in altre lingue contattarmi