15.

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Non riesco a credere alle sue parole.
Non voglio cadere in una trappola creata di false illusioni.
Se mi amasse come ha detto non me lo ha mai dimostrato in questi mesi di assenza.
Lo allontano con molta fatica e indietreggio sedendomi sul letto.
《Se pensi che creda alle tue parole, bhe ti sbagli Joseph》so quanto odia essere chiamato con il nome intero.
《Perché dici questo?》mantiene ancora le distanze tra di noi.
E ne sono davvero grata.
《Tu non hai idea di cosa sia l'amore. Tu non hai mai amato una persona che non fossi tu. Sei sempre passato da una ragazza all'altra come fossero oggetti. Ci giocavi un po' poi quando eri stanco le lasciavi. Perché sei troppo infantile per affrontare i tuoi sentimenti. Sai io mi sento una tale stupida ad essermi innamorata di te, a credere davvero che tu potessi esserlo di me. Ma la verità è che tu non cambierai mai. Tu vorrai sempre cercare qualcosa di nuovo perché è sempre meglio di una cosa vecchia. Tu non sai amare e non puoi dire ti amo a caso. Le parole hanno un peso ma tu probabilmente nemmeno te ne rendi conto》ho buttato fuori tutto ciò che non ho mai detto in questi anni.
Forse perché sono stanca della situazione e perché non ho voglia di pensare che con me sia diverso.
《Tu hai ragione》 la sua voce è molto bassa e quasi fatico a capire ciò che ha detto.
Anche lui si è reso di come appare agli occhi delle altre persone.
《Joe prima di amare qualcun altro impara ad amare te stesso》prendo un libro dalla mia valigia e mi sdraio sul letto con l'intenzione di iniziare a leggerlo.
La porta si apre all'improvviso e compare Paul, il papà dei ragazzi, con in braccio una bimba davvero molto piccola. Sembra appena nata.
Cerco di capire qualcosa ma non voglio tirare conclusioni affrettate.
《Sophie ha lasciato qui tua figlia. Ha detto che devi occuparti di lei mentre sarà in un viaggio post parto》Paul nota appena la mia presenza in stanza.
《Grazie papà》Joe si avvicina al padre e tiene in braccio la bambina.
Non sto capendo.
《È tua figlia?》domando cercando di dare un senso a tutto questo.
Paul ci lascia da soli e la bimba sta dormendo tranquilla.
《Beh si》si siede infondo al letto tenendo stretto la piccolina.
《Ma quando è successo?》non so se essere felice o arrabbiata.
Tutto questo è strano per me.
《Ricordi quella sera che ero da te e abbiamo lanciato le lanterne nel cielo?》il suo sguardo cade verso il mio.
Incredula alle sue parole riesco solo ad annuire  con la testa.
《Ecco tu avevi detto di amarmi. Io non ero abituato a sentirmelo dire. E così quando me ne sono andato, sono stato da Sophie. Abbiamo parlato molto. Ricordo che le dicevo di provare qualcosa di forte verso di te ma non capivo cosa. Lei continuava a farmi bere e ripeteva che io ti volevo bene come un fratello. E le ho iniziato a credere. Poi ero completamente ubriaco e mi ha portato in camera sua per farmi riposare. Ma in realtà ha iniziato a stuzzicarmi ed è finito che abbiamo fatto sesso insieme. Il mattino dopo avevo un forte mal di testa e me ne sono andato prima che lei si svegliasse. Ho cercato di evitarla soprattutto finché non capivo che sentimenti avevo per te. È arrivata infine la telefonata di sua mamma dicendomi che mi voleva vedere. Sono stato a casa sua e Sophie era lì. Aveva questo test tra le mani e quando me lo ha dato sono rimasto come pietrificato. Era positivo. Non ero pronto a diventare padre ma lei voleva continuare la gravidanza.
Ho accettato la sua scelta ma volevo restarne fuori il più possibile. Ma ha menzionato più volte di farmi causa in tribunale se mi rifiuto di stare con mia figlia. E questa è la storia del perché è nata Willa》Joe non ha smesso un attimo di fissare sua figlia.
È cosi bella anche se dorme, sembra molto tranquilla al contrario del padre.
《Hai fatto la cosa più giusta alla fine》gli accarezzo la mano libera.
《Prima comunque ero serio》mi guarda di nuovo negli occhi.
《Riguardo cosa?》sono successe tante  cose in questi mesi.
Joe è diventato padre. Nick e Bea rischiavano di perdersi ma li ho aiutati a chiarirsi. Mio padre se ne va a Seattle e io sono ospite dal ragazzo che amo da una vita.
《Che ti amo》mi sorride dolcemente.
《Joe io vorrei che me lo dicessi quando lo sentirai davvero》e per il momento non riesco ad accettarlo.
Forse deve crearsi una vita con Sophie e la piccola Willa.
《Ma credimi è cosi》cerca di convincermi senza risultato.
《Dovresti stare con Sophie e Willa》gli suggerisco.
《Mi sentirei costretto a farlo per la bambina. Si,sono suo padre ma non per forza devo stare con Sophie. Tu stessa hai detto che devo amare te stesso e poi gli altri. Se tornassi con lei non sarei felice ma lo farei perché è la cosa giusta 》Joe si alza dal letto e la verso la porta.
《Joe》lo chiamo prima che esca dalla stanza.
《Dimmi》torna indietro e si avvicina a me.
《Qualsiai scelta tu prenda io ti sosterrò sempre 》 credo che ha fatto bene a prendersi le sue responsabilità di genitore.
《Grazie》mi sorride ed esce chiudendo la porta alle sue spalle.
È successo cosi tanto in poco tempo che devo dedicarmi un po' a me stessa e capire molte cose.
Decido di prendere la mia roba dalla valigia e iniziare a sistemarla nell'armadio bianco di legno antico che si trova all'interno della stanza.
Infondo dovrò vivere qui per molto tempo ancora e cerco di sentirmi a mio agio.
Appena tutto è in ordine decido di prendere il cambio e di fare la doccia prima di dormire,aiuta a rilassarmi.
Il bagno fortunatamente si trova accanto alla mia camera da letto e lascio i vestiti puliti sul mobiletto di legno.
C'è una bellissima vasca e cambio la mia idea iniziale aprendo i rubinetti per riempirla.
Trovo un bagnoschiuma alla ciliegia e rosa e lo verso creando qualche bolla di sapone.
Appena è riempita mi svesto e mi immergo cercando di rilassarmi il più possibile.
Ripenso alla conversazione di Joe, alle sue parole e dentro di me cresce sempre una piccola speranza che possa finalmente nascere qualcosa per noi.
Ma rimane comunque papà di Willa e non so se le cose si complicheranno.
Dopo essere stata in ammollo abbastanza, mi risciacquo e mi copro con l'asciugamano.
In quel preciso istante la porta del bagno si apre e compare Joe.
《Tu non bussi?》riferendomi alla porta chiusa.
《Potevi chiuderti a chiave》sorride mentre continua a fissarmi.
《Puoi uscire? Dovrei vestirmi》tengo lo sguardo basso. Io e Joe non siamo mai stati così intimi e mi sento un po' a disagio.
《Non ti devi imbarazzare con me. Ti ho visto crescere anche se a dirla tutta ultimamente non ho visto bene tutto》ha quello sguardo malizioso che un po' mi piace e un po' mi fa arrabbiare.
《Okay puoi andare》mi  muovo per spingerlo fuori dalla porta ma devo usare due mani per quanto è forte.
Per mia solita sfortuna, l'asciugamano intorno al mio corpo si apre e cade ai miei piedi.
In pochissimi secondi cerco di riprenderlo e coprirmi ma Joe ha visto più di quello che speravo vedesse.
Bhe non così lo avevo in mente.
《Sei bellissima comunque》mi bacia la guancia ed esce.
Accidenti alla mia goffaggine!

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