Quel che "resti" di noi

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Il cavaliere non-morto con in braccio la bambina egiziana in cerca di un'uscita e la guarda: " È una donna fatta sebbene si vede che è ancora una bambina. Mi piace la sua pelle azzurra. Labbra, pelle e muscoli sono ancora intatti".
Uscito dalla "piramide", il cavaliere esce dalla sala egiziana, supera il corridoio e si avvicina a una rampa di scale.

Acuto e Metallico il ruggito rimbomba nella sala e coglie alla sprovvista il cavaliere. Dan dilata la pupilla e si ferma con in braccio la donna svenuta. Al piano superiore nel frattempo si sente il tintinnare di zampette sui gradini, graffi e rumori secchi diventano sempre più vicini. Dan si accosta alla parete nascosto nell'ombra.
Quello che vede lo scheletro è uno spettacolo oltre natura, come di norma al giorno d'oggi: quattro creature quadrupede e scheletriche scendono i gradini: apparentemente animali ma decisamente frutto del sortilegio della magia nera.
"Quelle creature primitive non mi hanno visto, ma sono scappate o attratte da qualcosa?"
Dan sale le scale, la ragazza sogna.
Raggiunto il piano superiore si ritrova un corridoio inquadra vasi rotti e fossili sparsi ovunque: è la sala della preistoria. La stanza è priva dei suoi esemplari prima rimchiusi nelle teche e ora resuscitati per mano dell'oscuro potere.
Sir Daniel fortesque avanza  toccando con la mano libera dal peso della ragazza il calice.
La scia appare dal dento la coppa e il fuoco fatuo segna la pista indicante tutto a dritto.
"Oggetto mistico pieno di risposte" pensa Dan.
Man mano che segue la scia gli squarci appaiono sui muri, le fenditure e i massi hanno ceduto il posto a macerie. Sir Daniel non presta attenzione e corre fidandosi della magia ma la magia non è completamente compresa dall'uomo e resta ancora un mistero la sua volontà.
Seguito il fuoco, Dan si ritrova in mezzo alla sala più grande di tutto il museo: la sala del periodo triassico.
Una volta dal soffito pendevano le ossa di un esemplare di dinosauro mai visto prima d'ora, studiosi ne negano l'esistenza e affermano che i suoi resti non sono altro che un bleff, ossa confuse e miste a quelle inaspettatamente di un tirannosauro, un triceratopo perfettamente lavorate e assemblate.
Questa "storiella" rimane infondata ma nessuno ha mai scoperto la verità, nessuno a parte Sir Daniel Fortesque che si trova in mezzo ad una  distesa di ossa sparse in tutta la stanza.
Sir Daniel sente vibrare il calice e pensa: " attività paranormale!"
Femori,costole,scheggie emergono dai nasondigli e si scuotono animate. I resti circolano e s'innalzano come un'onda di polvere in tutta la stanza mescolandosi, le ossa si congiungono, si assemblano dando forma al mostro: un esemplare unico.
La bestia d'ossa si erge a quattro zampe: enorme e possente. La bestia ha una lunga spina dorsale che termina con una coda dalla quale due sporgenze a martello emergino fuori minacciose, la sua bocca sebbene priva di linqua e muscoli, traboccante di zanne affilate; i suoi occhi assenti sono  le buie cavità orbitali e sopra la sua cavità nasale c'è un unico lungo corno.
La bestia emette un grido acuto e metallico e si mette a due zampe, quelle posteriori. Una volta presa la guardia  carica con le zampe anteriori verso la sua preda: Sir Daniel si butta a sinistra con l'egiziana tra le braccia.
Il pavimento s'infrange e sassi cadono dalle pareti schiantandosi sul dorso ossuto della bestia che grida meno energicamente, quasi provata dallo sforzo. Fiammelle appaiono dal suo cranio, Dan le  osserva e pensa che la chiave per fermarla è il cranio della bestia. Tenendo tra le braccia, l'egiziana si sposta mentre la bestia si rialza. Sir Daniel lascia dolcemente la ragazza a terra sotto una colonna e sguaina la spada.
La bestia debole emette un verso quasi meccanico, Dan corre verso il suo fianco destro ed è inseguito dalle stesse creature dalle quali era scampato prima nel sotto scala. Il verso del mostro ha attirato le loro attenzioni. Mentre il cavaliere tenta di colpire la gabbia toracica del mostro le bestioline gli si avventano contro, graffiandolo e mordendo; Dan è allora che sente la pesantezza e l'indebolimento addosso: ha paura che una di queste creature possa allontanarsi e divorare la ragazza.
Nella confusione la bestia che ha sotto di sè si mette a due zampe e ricarica il colpo.,Dan schiva le creature checvengono frantumate in tante schegge d'osso.
La bestia ruggisce ancora una volta: chiede i rinforzi.
Il cavaliere arrampicato sulla spina dorsale rivede apparire il fuoco dal cranio del mostro. Attratto dal fuoco fatuo, il cavaliere si arrampica impacciato sulle ossa del mostro ma mentre si avvicina al cranio gigantesco la bestia si agita e si scuota avanti e indietro a destra e sinistra.
Muovendosi periodicamente la coda della bestiacsi scaraventa contro il muro e fa cadere alcune macerie vicino alla ragazza svenuta e Dan osserva rabbrividito: " No, no no, lo devo far smettere!"
Dan si butta a terra inciampando. La bestia gira la sua testa per controllare che il parassita sia ancora sul suo dorso.
Sir Daniel Fortesque corre verso la parte osposta alla ragazza e si mette sotto una colonna: Il cavaliere si guarda intorno e nota una pietra che lo incuriosice, la raccoglie e la scaraventa nell'orbita del mostro che ruggendo s'impenna poi cadono delle pietre e Dan si gratta il teschio: " Che fare?!" Dan si guarda il braccio e se lo stacca, prende la mira e lo lancia.
Il fuoco fatuo appare dall'orbita del mostro che divarica la sua mascella e mostra l'abbondanza di denti. Il mostro da la carica e si lancia contro il cavaliere che lo becca di netto con il suo braccio col sasso nella mano.
Con un clak il braccio preme contro il sasso che tocca la cavità celebrale spengendo il fuoco della bestia  bloccandola.

Il mostro  perde prima la mascella poi il braccio sinistro incastrato nella testa gigantesca.
La bestia cade in frantumi.
Le ossa rimbalzano e volano creando una nuova composizione che si avvia a mezz'aria: la bestia rinasce in forma di volatile: un mostro alato dalle fattezze di un tirannosauro gracchia metallico sopra Sir Daniel.
Dan vede il fuoco fatuo oramai affievolito nella scatola cranica della bestia e pensa che è vicino a farla finita con la sfida.
Il mostro si arrampica sul soffitto e ruota la testa. La bestia urla planando contro il cavaliere.
Sir Daniel raccoglie il braccio e scatta per salvarsi.
La scivolata fa perdere il controllo allo scheletro che inciampa; la bestia carponi vicino a lui lo addenta e con un morso lo intrappola nella sua bocca.
Uno spacco perfora la testa del mostro, il fuoco  infine si spegne: Sir Daniel ha infilzato la spada e uccide la bestia.
La sala si tinge di tutti i colori e il fuoco fatuo scoppiaccome un fiume in piena, esce dal mostro ed entra dentro la gabbia toracica dove è contenuto il calice delle anime perdute.
Dan esausto si avvicina all'egiziana e sollevatala si avvia verso la base del professore, la luce spettrale di Winston emerge dal sottosuolo e gli fa strada.
Una mano lo segue.

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