Capitolo 9

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Quando Maggie entra in cucina la mattina successiva, trova Najwa intenta a tostare due fette di pane.

"Ehi!", le dice per richiamare la sua attenzione.

Najwa si volta e le sorride.

"Ehi, hai deciso di alzarti finalmente! Sono già le 9!"

"Lo so, ma non mi andava di uscire dal letto. Non dopo quello che è successo ieri. Che figuraccia! Emilia mi odierà a morte!", dice abbassando lo sguardo ancora imbarazzata al pensiero.

Najwa le si avvicina porgendole una tazza di caffè.

"Ti ho già detto che non ti devi preoccupare. Non hai fatto nessuna figuraccia. Emilia crede che ti sia sentita male quindi è tutto a posto. Ok?", le dice prendendole il mento tra le mani.

Maggie la guarda in silenzio negli occhi. Non sa nemmeno lei cosa dire. Sa di doverle dare almeno una spiegazione ma non sa da dove partire.

Quasi le leggesse nel pensiero le chiede: "Allora...mi vuoi dire che ti prende o devo continuare a sopportare la tua faccia da cane bastonato?!"

Ha ancora il sorriso sulle labbra. Non è arrabbiata. Solo preoccupata, ma sta cercando di fare del suo meglio per non darlo troppo a vedere, per essere forte per entrambe.

"Non so...probabilmente penserai che sia una stupidaggine..."

"Beh tu parlamene comunque poi sarò io a giudicare se è una stupidaggine o meno, ma da come ti comporti da due settimane a questa parte direi che non c'è niente di stupido in quello che ti sta succedendo, quindi ti prego condividilo con me.", la esorta Najwa sedendosi di fronte a lei a tavola.

Maggie beve un sorso di caffè. Ne ha bisogno per recuperare le energie che sembra aver perso nonostante abbia dormito per dodici ore filate.

"Io..."

É davvero nervosa.

"Maggie, ti prego...sono io! Sai che puoi dirmi qualsiasi cosa!", insiste Najwa.

"Lo so...è solo che è difficile."

Fa una breve pausa e continua. É arrivato il momento di togliersi questo peso.

"Sono settimane che non faccio altro che pensare a come sarebbe se avessimo un figlio nostro. Insomma lo so che non ne abbiamo mai parlato e che hai già Teo di cui occuparti e che molto probabilmente non ti interessa, però io non riesco a smettere di immaginarmi con un bambino tra le braccia."

Guarda Najwa che rimane in silenzio. La sua espressione non nasconde la sua sorpresa.

"Ti prego dí qualcosa.", le dice Maggie quasi con le lacrime agli occhi terrorizzata all'idea di come potrebbe reagire una volta che la sua mente avrà effettivamente elaborato ciò che le ha appena detto.

Najwa afferra una fetta di pane appena tostato e ci passa sopra del burro. Non dice una parola.

"Sul serio?! Non dici niente?", dice Maggie irritata. "Mi dici che devo fidarmi di te, che posso parlarti di tutto e poi non riesci nemmeno a guardarmi in faccia e rispondermi?", le dice prima di afferrare la fetta di pane e lanciarla sul tavolo. "Fanculo, Najwa!"

Si alza di scatto ed esce dalla stanza. Se prima era spaventata e confusa, ora è decisamente furiosa. Come al solito Najwa le ha riservato il suo trattamento preferito: il silenzio. Sí perché ormai la conosce bene. Ogni volta che qualcuno le dà una notizia improvvisa che non si aspettava, lei reagisce rimanendo in silenzio. Ma Maggie non può sopportarlo. Non ora. In qualsiasi altro contesto le avrebbe lasciato il tempo di adeguarsi all'idea, ma in questo caso avrebbe solo voluto che le dicesse qualcosa, che si fosse alzata per abbracciarla e dirle che avrebbero deciso insieme cosa fare. E invece nulla.

Somewhere only we know (Sequel di Someone to you)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora