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Tamina alza gli occhi dal libro per farli riposare un po'. Guida lo sguardo verso il cielo azzurro che si stende infinito sopra di lei, poi lo fa scivolare fino al castello, dove nota il principe Dastan appoggiato al telaio della finestra. Sorride e lo saluta con la mano.

Dastan la osserva, ma non ricambia il saluto. Quella ragazza gli suscita un effetto strano.

Che scontroso, pensa Tamina.

"Principe Dastan," dice Xhemal entrando nella stanza.

Dastan, sorpreso, lascia cadere il pezzo di carbone.

"Patrigno, mi avete fatto prendere un colpo!" esclama Dastan, chiudendo la finestra e segnandosi mentalmente che dopo dovrà andare a recuperare il carbone caduto.

"Cosa facevi alla finestra, figliolo?" chiede Xhemal, guardando dove poco prima si trovava Dastan.

"Disegnavo," risponde Dastan, senza aggiungere altro.

"Aah, vedo. Perché non esci un po'?" continua Xhemal.

"Mmm."

"Magari accompagni Miss Belle a fare delle compere. Mi pare di aver sentito dire che Najma vuole dei nuovi vestiti per il ballo che ci sarà tra tre giorni," suggerisce Xhemal, guardando Tamina.

"Perché lei? Posso andare con Lejla," risponde Dastan, infastidito, ma da cosa?

Tamina, vedendo qualcosa cadere dalla finestra del principe, si alza per andare a vedere di cosa si trattava. Una volta sotto la finestra, intravede tra i fili d'erba un oggetto nero e lo raccoglie.

"Carbone?" si chiede.

"Pensaci su e poi fai come credi," dice Xhemal, uscendo dalle stanze di Dastan.

"O cara, è lì dentro, puoi entrare," aggiunge Xhemal a Tamina.

Tamina entra, e Dastan la guarda interrogativamente.

"Ho visto che vi è caduto questo," dice, mostrando il pezzo di carbone a Dastan.

"Hmm, avrei potuto prenderlo da solo," risponde Dastan, prendendo il carbone. Nel farlo, le loro dita si sfiorano, e una scossa elettrica attraversa i loro corpi, facendoli saltare indietro e facendo cadere di nuovo il carbone.

Dastan raccoglie il carbone e lo ripone al suo posto, dentro uno scrigno sopra il tavolo.

"Posso chiedervi a cosa vi serve il carbone?" domanda Tamina, curiosa.

Dastan la guarda e poi risponde, con calma: "Per disegnare."

"Voi disegnate? Che meraviglia! Mi fate vedere cosa stavate disegnando?" chiede Tamina, entusiasta. A lei è sempre piaciuto disegnare, ma non è mai riuscita a imparare. Per questo si accontenta di ammirare i disegni degli altri.

"No," risponde Dastan, freddo.

"Va bene, vi serve qualcosa?" domanda Tamina, sorridendo.

"No, puoi andare," risponde Dastan, guardandola mentre esce dalla stanza.

Che scontroso il principe, pensa Tamina. È così freddo e solitario.

Tamina ha appena finito di apparecchiare la tavola per il pranzo quando il re e la regina entrano e si siedono. Ma il posto di Dastan rimane vuoto.

"Miss Belle, andate a chiamare il principe Dastan," ordina il re.

"Si, sire," risponde Tamina, avviandosi verso le stanze del principe.

Bussa alla porta.

"Principe Dastan, il pranzo è servito," dice Tamina da dietro la porta.

"Sei stata incaricata di darmi da mangiare?" chiede Dastan, aprendo la porta e appoggiandosi al telaio della finestra.

"Se voi non vi ricordate di mangiare, qualcuno dovrà pur ricordarvelo, altrimenti rischiate di morire di fame," risponde Tamina, sorridendo.

Dastan sorride a sua volta, ma subito dopo riprende un'espressione seria. E questo gesto non sfugge a Tamina.

"Andiamo," dice Dastan, chiudendo la porta.

Camminano fianco a fianco in silenzio fino alla sala da pranzo, dove Najma e Rajab stanno aspettando, senza aver toccato nulla.

"Grazie, Miss Belle," dice il re.

Tamina sorride, si volta per andare a pranzare con il resto della servitù. Uscendo dalla sala, però, si scontra con una ragazza.

"Stai attenta, sguattera! Mi hai sgualcito l'abito!" urla la ragazza.

"E... mi scusi, non l'ho vista," balbetta Tamina, confusa.

"Ma come fai a non vedere? Sei cieca?" dice la ragazza, spingendo Tamina.

Tamina perde l'equilibrio e cade a terra, sbattendo la spalla nell'angolo della porta.

"Ahhh!" un gemito di dolore le sfugge.

Dastan, che ha osservato la scena, si alza di scatto e corre verso Tamina. "Sadie, cosa fai?!?" urla alla ragazza, aiutando Tamina a rialzarsi. "Ma ti sembra il modo? Si è scusata," continua Dastan.

"Stai bene?" chiede, rivolgendosi a Tamina.

"Sì, grazie. Io davvero non l'ho vista," si scusa Tamina di nuovo.

"Da quando ti importa degli altri, Dastan?" chiede Sadie, guardando il principe.

È vero, pensa Dastan. Da quando mi interessa degli altri? Normalmente non avrei nemmeno fatto caso a una scena come questa. Eppure, eccomi qui, a soccorrere Tamina. E perché le ho appena dato del tu? Costa mi sta succedendo? Pensa Dastan guardando Tamina.

Da Servitù a ReginaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora