con te.

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grece pov: sono seduta sulla cattedra come una stupida mente lei corre via per seguire il suo fidanzato, mi scendono le lacrime mentre penso all'ultima volta che qualcuno mi ha baciata così intensamente *flash back* "Grece se tua mamma entra siamo finite" "Valentina non ti preoccupare i miei non ci sono" mi prende e mi butta sul letto e mi bacia come nessuno aveva fatto mai *fine flash back*  stavo così bene con lei finché un giorno un incidente l'ha portata via da me quel giorno il mondo e crollato, lei era tutto.

Prendo le mie cose e vado a casa.

Arrivata sento i miei genitori che come sempre litigano, vado in camera mia chiudo la porta a chiave chiudo le finestre per non far entrare la luce e accendo i led mi metto sul letto, faccio partire la musica a tutto volume in modo da non sentire loro due che si urlano contro.

Devo cenare ma non ne ho la minima voglia così prendo un post-it e ci scrivo "mamma non ho fame" apro la porta e lo attacco poi richiudo.

mi siedo davanti il pc, vado sul profilo instagram della Evans e noto che ha eliminato tutti i post con il suo fidanzato e beh sono ne felice ne triste insomma non so di preciso cosa sia successo, sono così stanca che mi metto sotto le coperte e dormo.

Mi sveglio all'improvviso perché sento il mio telefono che squilla è un numero non registrato rispondo ed è una voce femminile " vieni qui il prima possibile abito in centro davanti alla rosticceria cantoni suona al citofono numero 20" non faccio in tempo a dire una parola che la persona termina la chiamata, guardo l'orologio e sono le 2:30  sapevo di chi era quella voce lo riconosciuta subito, a sentirla tutti i giorni ti entra in testa,mi infilo una tutta nera, e una felpa, corro giù prendo le chiavi della moto di mio padre e il casco.

Sono sotto il palazzo suono al citofono "al secondo piano" apro il portone salgo le scale arrivo al secondo piano e entro nell'unica porta aperta, "chiudi la porta e sali" faccio come dice salgo le scale del soppalco, salendo la trovo seduta sul letto evidentemente poco sobria, io fingo di essere stupita "ma prima di tutto come ha avuto il mio numero? seconda cosa perché mi ha chiamata?" "Grece ecco io ho preso il numero da un registro della scuola e ti ho chiamata perché non volevo stare sola,non riesco a dormire dopo quello che è successo" "intende quello che è successo a scuola?" "si e anche quello che è successo dopo a casa con lui" gli scendono le lacrime "perché cos'è successo dopo" "beh ecco siamo venuti qui e lui è stato abbastanza violento, finché io non l'ho cacciato via" sentendo quelle parole mi sale una rabbia assurda "ma come ha potuto farle questo ora io trovo quel bastardo e lo finisco io, mi dica dove abita" corro infuriata mentre scendo le scale apro la porta ma lei mi ferma "ti prego resta qui con me,non andare via anche tu" dice questa frase per poi crollare e piangere tra le mie braccia io la porto su la metto nel letto e mi alzo per dormire sul divano ma mi prende il braccio così mi tolgo le scarpe e mi stendo accanto a lei, le metto un braccio intorno hai fianchi lei mi prende la mano e la intreccia alla sua.

lei è troppoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora