La Lettera

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Angel non riusciva a muoversi. Era inchiodata sul posto, trattenedo il respiro.

Espirò, cercando di rimettere in moto il cervello, ma l'unica cosa a cui riusciva a pensare erano quelle foto.

Hotch di fianco a lei, era incredulo a suo volta. Conosceva di vista l'uomo, ma lei la conosceva bene: Taylor Swift, una pop star che faceva impazzire Haley, sua moglie, quando era ancora viva. Non si era mai interessato di gossip, ma aveva saputo da Haley che la Swift era stata fidanzata con molti personaggi famosi, tra cui l'uomo nella foto.

Hotch guardò Angel. La sua espressione era neutra. Sembrava non fosse nemmeno viva. Era estremamente calma, ma completamente persa.

"Angel" la chiamò Hotch in un sussurro. Gli occhi di lei saettarono in quelli di lui.
"Non dire nulla a nessuno. Nemmeno agli altri. Nessuno deve sapere. Me la caverò da sola." disse lei, con un tono spaventosamente piatto.
"Non dovevi saperlo neanche tu." aggiunse.
Hotch fece un respiro più profondo. Le appoggiò la mano sulla schiena, tentando di confortarla.
L'improvviso contatto la fece sussultare.
Lentamente si lasciò andare alle lacrime, ma non singhiozzava.
Piangeva in silenzio.

"Il messaggio... Credo che ci sia qualcosa di più grande sotto." disse Hotch.

"Stasera gli parlerò" rispose Angel.
"Sola?"
"Sì. Sola."
Come sempre. Lei agiva sempre sola. Non chiedeva mai aiuto.

"Scusa Hotch, se ti ho disturbato." prese un respiro profondo.
"Dalle famiglie delle vittime non abbiamo ottenuto molto"

Hotch annuì.
"È vero. Cercheremo tra gli amici, allora".
"Te la senti di continuare a lavorare sul caso?"
Lei lo guardò. Sembrava riflettere. Dopo pochi secondi rispose.
"Sì. Voglio continuare"
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"Il Pittore rapiva le vittime in ordine crescente: più gli erano vicine più si sentiva appagato."

"Ma le vittime sono solo due."

"Forse è solo l'inizio"

"O forse ci sono altre vittime"

"Chiamo Garcia."

La giornata arrivò al termine.
Erano riusciti a collegare altre due vittime, ciò significa che stava per terminare. Infatti, se era un emulatore, avrebbe dovuto copiare il numero di vittime totale: 6. Avevano un po' ristretto il campo delle ricerche. Ancora un paio di giorni e l'avrebbero trovato.

Angel stava malissimo. Quelle immagini non riusciva a togliersele dalla testa. Era distratta, ma fece del suo meglio per comportarsi normalmente. Ogni tanto incrociava gli sguardi preoccupati di Hotch, ai quali rispondeva con un sorriso sghembo.

Quando Angel arrivò a casa, la trovò buia. Lui non c'era.
La valigia e lo zaino nemmeno.
Se n'era andato.
Angel si avvicinò al divano.
La rabbia stava prendendo il sopravvento.
Perché non l'aveva affrontata? L'aveva tradita e poi se n'era andato così? Avevano condiviso due anni della loro vita insieme, e Tom conosceva tutte le sue debolezze e conosceva la sua storia. E ora lui aveva avuto il coraggio di tradirla, lasciando una misera lettera?
Il cuore le balzò in gola. Non avrebbe mai creduto che 'Tom' e 'tradimento' sarebbero mai finiti nella stessa frase.

Codardo

Pensò. Alzò lo sguardo, e vide che sopra al tavolino c'era un foglio piegato.

Per Angel

La calligrafia stretta ed elegante era sicuramente di Tom.
L'ansia la divorò.
Tremando di paura e rabbia, Angel l'aprì, desiderando di trovarsi in un incubo. Il cuore le batteva all'impazzata.

Il pericolo d'amareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora