Fidarsi

158 15 2
                                    

"Derek..." chiamò in un sussuro la giovane donna.

Erano riuniti attorno al tavolo delle riunioni, dove di solito Garcia esponeva i casi.
Derek non aveva mai parlato e i suoi occhi saettavano da Hotch, ad Angel e a Tom. Sembrava in completa collera, ma non si scompose mai. Cosa tipica di un federale, in realtà.
Anche gli altri avevano ascoltato in silenzio, senza muovere un muscolo. Solo Garcia sembrava essere esentata da questo: ogni tanto singhiozzava o reagiva. Gli altri non lo facevano nemmeno sotto tortura.

"Mi dispiace..." fu tutto quello che Angel riuscì a dire.
Derek non si mosse.
"So che avrei dovuto dirlo prima, ma non volevo mettervi nei guai-"
"Non è con te che sono arrabbiato. Hai fatto quello che credevi fosse giusto per proteggerci"
I suoi occhi marroni e inquisitori erano fissi su Tom, il quale ricambiava lo sguardo, colpevole.
Hotch non intervenne, nonostante Angel avesse cercato di chiedergli di calmare gli animi tramite muti messaggi.
Gli sguardi di tutti si erano spostati a Tom e Derek che sembrava volesse finirlo a mani nude.
Angel si sentì sola e a disagio. Non sopportava vedere quell'espressione afflitta sul bel viso di Tom, tanto meno se il motivo di questa era un'idea di Angel. Il viso di Tom era teso, sosteneva lo sguardo di sfida di Derek senza cedere, cosa che riempì d'orgoglio Angel: Tom era forte, era stato forte per lei tutti quei mesi. Ma non solo. Tom aveva rinunciato a molto per stare con lei, rendendo Angel la donna più felice del mondo.
Aveva sopportato abbastanza, ora aveva bisogno di essere ascoltato.

"Non avevo scelta. Io la am-"
"Risparmiatelo"

Angel si voltò implorante verso Hotch, cercando di incitarlo a fare qualcosa. L'uomo la guardò soltanto, senza agire. In fondo condivideva le opinioni di Derek, ancora non si fidava della parola di Tom.
Tom e Derek discutevano. Le loro voci rimbombavano nella testa della ragazza, che ormai vicina all'esaurimento nervoso. Chiuse gli occhi e strinse le dita sullo schienale della sedia di fronte a lei. Cercò di calmarsi prendendo lunghi respiri.
Le dita diventarono bianche per quanto forte era la stretta sulla plastica nera, tanto che iniziarono a farle male.

"Derek..." provò JJ riconoscendo lo stato dell'amica.
Derek ignorò completamente la bionda, continuando per la sua strada.

Angel non resse più. Esplose come una bomba.
"ADESSO FINITELA ENTRAMBI" urlò voltandosi di scatto verso di loro con sguardo assassino.
Derek e Tom la guardarono.
"Angel stanne fuori-" cominciò Derek
"NON CI PENSO NEANCHE. QUESTO CASO RIGUARDA ANCHE ME, RICORDI?" ribatté Angel, su tutte le furie.

La ragazza si mise in mezzo tra i due uomini.
"Cosa credi Derek? Che si stia inventando tutto giusto per farci perdere tempo? Per mettersi in mostra?"
Morgan corrugò la fronte e si preparò a rispondere.
"No, hai parlato anche troppo. Ora, se permetti, faccio io"
"Tu hai detto che non vi ho coinvolti perché ritevo che quella fosse la cosa giusta da fare per proteggervi. Ora, secondo te, cos'è che Tom ha pensato quando ha ceduto al ricatto?Forse che se avesse ceduto, io sarei stata salva? Forse pensava che fosse l'unica cosa giusta da fare per proteggermi?"

Derek Morgan aprì la bocca per poi richiuderla. Evitò di guardarla in faccia e respirava pesantemente in un tentativo fallimentare di calmare i nervi.

"Va bene, non credere a lui. Allora credi a queste!"
Angel aprì lo zaino di Tom, tirando fuori foto, lettere, un portatile e delle chiavette.
Mise tutto sul tavolo, con le mani tremanti per l'adrenalina.
"Pensavo che le avrei tirate fuori solo se aveste accettato. Pensavo mi avreste creduto" sospirò la ragazza.

Tutte le prove.
Tutto quello che Tom aveva segretamente raccolto in quei mesi. Tutto il materiale che aveva raccolto frugando per la casa quando lei non c'era, durante la notte mentre lei dormiva... Aveva rischiato tante volte di essere beccato, ma se l'era sempre cavata.
Tom chiuse istintivamente gli occhi con orrore. C'erano sue foto...intime, con lei. Il ricordo di quelle sere erano terribili, non tanto per l'atto in sé, ma ciò che ne era preceduto.
Ogni sera, da quanto avevano aggredito Angel in casa, gli faceva vedere il video dell'evento più e più volte, per convincerlo ad andare a letto con lei. Se si rifiutava, minacciava di farle ancora peggio e Tom non poteva permetterlo.

Il pericolo d'amareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora