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Passarono due settimane.

Tom non si era più visto né sentito.
Angel aveva provato e riprovato a chiamarlo, ogni giorno. Non voleva arrendersi, ci doveva essere un motivo per quello che aveva fatto. Voleva una spiegazione, anche stupida, ma quella lettera non le bastava.

Passò un mese.

Angel persisté nelle telefonate e nei messaggi. Tentò di contattare il migliore amico e collega di Tom, Chris Hemsworth.
Quando ci riuscì, la ragazza, presentandosi come la severa e fredda agente speciale Sliver dell'FBI, chiese se avesse notizie di Tom, ma niente.
Era scomparso.
Chris voleva quasi denuciarne la scomparsa alla polizia locale. Angel si offrì di farlo al suo posto.
Gli propose di incontrarsi, per parlare degli ultimi tempi.
Chris accettò.

Qualche giorno dopo

Erano le otto. Angel uscì dall'ufficio di corsa, doveva incontrare Hemsworth.
Mise in moto il SUV e volò verso il bar dove lei e Chris si erano dati appuntamento.
Il bar era semibuio, la musica alta e la gente ammassata davanti alle casse.
Tre cose che Angel odiava oltre suo padre.

Vide Chris che si guardava intorno.
Se non si fosse trovata in quella situazione, Angel gli sarebbe saltata al collo in estasi. Ma in quel momento, l'unica cosa che provava era una rabbia sconfinata. Diretta verso Tom, ma anche verso la Swift. Se l'avesse avuta tra le mani in quel momento l'avrebbe volentieri strangolata.

"Signor Hemsworth?"
Chris si alzò dalla sedia, allontanadola un po' dal tavolo.
Aveva una camicia bianca, un panciotto grigio scuro e i pantaloni dello stesso colore.
Il viso, per quanto Angel potesse vedere, era teso e preoccupato. Scannerizzava Angel con gli occhi, sorridendo leggermente.
"Sì. Sì sono io." disse quasi incerto.
Angel si guardò intorno.
Tirò fuori il tesserino dell'FBI, bene attenta a non mostrarlo in giro.
"Venga. Parliamo in un posto più tranquillo"
Chris annuì.

*

"Signor Hemsworth, sa per caso se il signor Hiddleston avesse una relazione?"

Chris sembrò riflettere nervosamente. Erano seduti sul divano del salotto di Angel, dove Chris era sprofondato. Aveva bevuto già tre drink. L'attore era appoggiato con i gomiti sulle ginocchia e sfregava le mani l'una contro l'altra, nervoso.

"Mi aveva parlato di una sua amica d'infanzia che aveva rivisto a Washington, di cui..." sospirò "di cui si era innamorato"

Si passò una mano tra i capelli.

"Ha sospirato. C'è qualcosa che non mi ha detto?" lo incalzò Angel.

Lui la guardò.
"Lui aveva... Aveva avuto una relazione con una pop star, Taylor Swift e... Insomma, gli avevo consigliato di stare alla larga dalle donne per un po' dopo tutto il casino"

Angel annuì. Se lo ricordava il rumore su quella relazione, soprattutto le sue conseguenze. Tom aveva perso l'opportunità di diventare il nuovo James Bond, uno dei grandi personaggi che Angel ammirava.

"Non mi ha ascoltato..." mugugnò Chris.

Angel era combattuta. Non sapeva se doveva dire a Chris la verità, oppure no.

"Le aveva parlato di qualcosa che la preoccupava nell'ultimo periodo?"

Chris respirò a fondo.

"Mi aveva detto che aveva ricevuto messaggi strani da un numero sconosciuto"

Angel tremò.

Il pericolo d'amareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora