"Ero seduto sul divano quando lei è entrata. Giocava con un coltello da taglio, con espressione assente.
"Tesoro?" la chiamo, il più dolcemente possibile.
Lei non mi guarda, continua a maneggiare quella lama.
Si avvicina a passo lento."Sai, in quel video l'agente Hotchner diceva che la voleva proteggere..." comincia.
"Ha detto che sarebbe andata a casa con lui..."Sposta il suo sguardo gelido sui miei occhi e lo passa poi al torso.
Si siede a cavalcioni sulle mie gambe, iniziando a infilare le mani sotto alla maglia.Deglutisco terrorizzato. Ha ancora in mano quel coltello e me lo sta puntando al collo.
"Questa notte poi, hai detto qualcosa di strano" sibila "'Proteggila, Hotch'. Hai avuto qualche incubo eh?"
Mi sfila la maglia e inizia a lasciare dei baci stranamente dolci sul mio collo e sulla clavicola. La sua mano libera scivola fino al mio inguine. Gemo al contatto.
"Sentiamo, questo Hotch dove abita, tesorino?"
Domanda mentre continua il suo lavoro sul mio collo, massaggiando l'interno coscia facendomi impazzire. Mi faccio schifo da solo, ma sono pur sempre uomo.
"N-non lo so..." balbetto.
"Te lo giuro..."La sua mano si ferma, così come i suoi baci.
Fissa i suoi occhi nei miei e una smorfia di pura rabbia le si disegna in viso."Non ti credo"
Scende di nuovo sul mio collo, assalendolo di morsi.
"Non ti credo affatto"
Un dolore lancinante al fianco mi fa perdere la vista per qualche secondo. Mi si spezza il fiato e non riesco più a muovermi. Inizio a tremare e sento un caldo liquido scorrere sul dorso.
"Vedi, se mi menti il gioco non è divertente"
Affonda di più la lama, senza pietà o cura alcuna.
La punta della lama è infilzata nella mia carne, che sputa sangue.
Continua a infilzare il coltello nel mio fianco, facendo sempre la stessa domanda a cui io non so rispondere."N-non" cerco di parlare, ma non ho più aria nei polmoni. La testa mi gira e la vista si annebbia. La stanza gira e cerco di voltarmi verso di lei. Tutto quello che riesco a vedere i suoi occhi pieni di odio e rabbia. Non riesco più a sentire nulla, la sua voce è distante e soffocata. Il respiro si mozza di nuovo e tutto diventa nero... Sento che mi chiama, è ancora lì e sta continuando il suo lavoro con quel coltello. Sento il sangue colarmi, ma non posso muovermi: sono troppo debole... Non riesco- "
"Tom!" la voce di Angel risuonò nelle sue orecchie. Come risvegliato da un sogno, Tom aprì gli occhi.
Ci mise qualche secondo per capire dove si trovasse e cosa stesse succedendo."Hey, è finita. Sei al sicuro." lo rassicurò Angel.
Tom era seduto su un divanetto, dentro una stanza adibita alle famiglie in visita alla base dell'FBI. Si rese conto di non star respirando e di star stringendo il fianco con le dita, tanto da affondare le unghie nella pelle, graffiandola.
Dopo pochi secondi, il panico lentamente svanì, l'aria fu libera di uscire dal naso e dalla bocca. Spaesato, sbattè le palpebre diverse volte, cercando di mettere a fuoco le figure davanti a lui: Hotch e Rossi.
Cercò Angel con le mani, per essere sicuro che fosse davvero lei. Come un cieco, cercava il volto della ragazza e le sue mani, ancora incredulo di essere al sicuro.
Il cuore ritornò ai suoi battiti normali, quando gli occhi confusi dell'uomo incontrano quelli di lei, nonostante la rabbia che ricolmava quelle meravigliose iridi.
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Il pericolo d'amare
FanfictionAngel Sliver, agente dell'FBI, tenterà di nascondere la sua relazione con un attore britannico alla sua squadra. Ma non sa che là fuori, una donna la osserva con molto interesse. Non sa che quella donna cambierà il suo destino per sempre. Non sa che...