Capitolo 2

419 65 216
                                    

La vita scorre molto veloce: ti fa precipitare dal cielo all'inferno in pochi secondi.
(Paulo Coelho)

Quella stessa notte Ginevra finii a letto con un ragazzo a caso come era da routine ma non riusciva a togliersi dalla testa quella ragazza.

Eppure gli angeli non le erano mai piaciuti ed erano troppo diverse per diventare qualcosa.

Pensò che fosse colpa dell'alcool che si era
ingerito durante la serata e non ci diede peso.

Si tolse le coperte di dosso stanca e uscii sul balcone per fumare chiedendosi il perché non avesse chiesto il numero ad Anna ma come per reprimere quel suo interesse credette che fosse forse meglio così per non rivederla più.
Lei era abituata ad usare le persone per il suo piacere personale e sapeva di essere etero.

"Tutte bugie" - le rispose - la coscienza.

"Con questa ci rimani fregata" - disse ancora -

Non era abituata a ricevere amore e così per questo non permetteva non solo che qualcuno glielo desse ma neanche lei lo dava a nessuno.

Era come se mancasse di sentimenti ma nel suo mondo interiore ghiacciato qualcosa si era riacceso in lei ed aveva trovato il dialogo con la riccia stimolante come non mai prima.
Il suo corpo si era sentito subito attratto dal suo anche se aveva fatto credere che in realtà fosse avvenuto il contrario e già la desiderava.

Ma sicuro che l'avrebbe rovinata e non voleva sporcare la sua purezza arrivando a tal punto.

Non era una da relazioni serie, anzi le sue non duravano proprio perché lei non era se stessa.
I ragazzi si stancavano subito anche se diceva a tutti che era sempre lei a lasciarli ogni volta.

Anna per quel poco tempo le era sembrata già una ragazza seria e più matura della sua età.
Sapeva riconoscere le anime buone e la sua bellezza semplice l'aveva colpita forse troppo.

Era stato un colpo di fulmine forse per lei ma
non era facile ammettere quello che provava.

Si sentiva per la prima volta un po' confusa.
I suoi pensieri erano inarrestabili e forse non riusciva più a capirli come faceva sempre, in quanto era molto razionale in ogni aspetto.

Lo sguardo della riccia era diverso, perché si era sentita non giudicata per la prima volta
anche se quella testona aveva fatto la fredda.

La guardava come se ci fosse ancora qualcosa
di buono in lei e odiava che leggesse dentro.
Era difficile sfuggire a quegli occhi marroni.

Sentiva il bisogno di conoscerla meglio ed era incuriosita dalla sua anima piena di segreti.

Quella ragazza appariva ai suoi occhi come un uragano e sapeva che era diversa da ciò che lei faceva credere a tutti che in realtà fosse.
Non era la solita timida anche se all'inizio lo aveva pensato ma sotto si nascondeva di più.

Ma sapeva che al locale non sarebbe tornata.

Rientrò perché cominciava a sentire freddo e
guardò il ragazzo nudo, pensando che ormai era diventata un'abitudine e soltanto sesso.

Avrebbe voluto una storia diversa, tipo quella che desiderano tutte le ragazze della sua età ma forse non era lei stessa in grado di tenerla.

Ci aveva provato a stare anche con ragazzi che con lei erano stati carinissimi ma poi finiva.
Non sopportava l'idea di legarsi a qualcuno.
Amava la sua libertà anche se desiderava di appartenere a qualcuno che l'amasse davvero.

Ma era un disastro e i disastri non li vogliono.

Agli occhi di Anna si era vista una meraviglia.
E non sapeva perché lei la vedesse così bella.
In fondo la sua anima era macchiata e poi condannata a bruciare nelle fiamme infernali.

Non poteva sapere però che anche Anna la stava pensando nel letto e si stava dannando.

Era stupita dal fatto che una ragazza come lei potesse attrarla, in quanto aveva promesso a se stessa che le matte non le avrebbe amate.
Era poco angelica ma questo stranamente non le dispiaceva più di tanto come credeva.

Voleva già rivederla ma come sempre quando si trovava davanti ad emozioni nuove, usò il tasto della repressione e cercò di spegnerle.
Ma questi sentimenti non immaginava che sarebbero stati così forti tanto da sfuggirle.

Lei era abituata a tenere tutto sotto controllo.
Non aveva mai perso la testa per nessuna.

Lei e l'amore erano due rette parallele che non si erano incrociate mai più di tanto ma dentro sentiva qualcosa di strano agitarsi.

Erano sensazioni che non aveva mai provato.

Eppure nessuna era mai riuscita a sedurla.
Non riusciva mai a lasciarsi andare e questa
era da sempre stata la sua più grande paura.

Aveva troppo autocontrollo e non usciva mai dalla sua comfort zone per paura di soffrire.

Ma Ginevra aveva qualcosa di diverso anche se era la solita ragazza che provoca e basta.
Le conosceva bene quelle tipologie e si era sempre detta che se ne sarebbe allontanata.

L'aveva fatta sentire se stessa anche per poco.
Ma testarda com'era voleva dentro negarlo.

E il destino mise il suo zampino facendo in modo che ritrovasse nei pantaloni l'anello che Ginevra aveva perso forse durante il ballo nel momento in cui le stava stringendo i fianchi.

Ebbe i brividi a ripensare a quel momento.

Era d'argento e portava incisa una scritta: "anche il diavolo prima era un angelo".

Pensò che dovesse andare al locale un'altra sera nella speranza di rivederla e ridarglielo.
Le avrebbe chiesto anche che cosa significava.

Si addormentò ormai tardissimo e la sognò.

Spazio Autrice

Un capitolo breve ahah

Amore sbagliato Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora