"Se per baciarti dovessi poi andare all'inferno, lo farei. Così potrò poi vantarmi con i diavoli di aver visto il paradiso senza mai entrarci."
(William Shakespeare)Ci sono quei giorni in cui vorresti scomparire.
In cui il male che hai dentro prende sempre il sopravvento e vorresti andartene lontano pur di scappare dai tuoi pensieri ma tu non puoi.Anna lo capiva bene Mattia Pascal, perché in quei momenti voleva cambiare nome, identità e fingersi morta pur di uscire dalla gabbia in cui la vita l'aveva messa e ricominciare una nuova vita, in cui lei potesse essere se stessa.
Ci hanno insegnato ad essere forti, che non è buono far vedere le proprie debolezze, che le lacrime le dobbiamo nascondere e che si deve fingere che vada tutto bene ma tutto ciò nel tempo distrugge e porta a rovinare se stessi.
È come se si dicesse ad un bambino che il suo pianto ha rotto le palle e che deve smetterla.
Si può dire ad una creatura appena nata di controllarsi? No, perchè non può smettere.Ma poi arriva il punto di rottura, quello in cui non ce la fai più e senza volerlo mandi tutto a puttane ma senza dare spiegazioni a nessuno, perché come un palazzo anche il tuo essere è crollato andando completamente in frantumi.
E ti sembra di impazzire e che tutta la tua vita sia soltanto una messa in scena e non sai più chi sei, arrivando così a perderti come niente.E non sai da che pezzo partire per ricostruire.
E non sai chi cazzo ti possa aiutare a fare ciò.Ci sono quei giorni in cui non riesci ad alzarti dal letto, perchè hai paura di non riuscire ad affrontare la giornata e avere di nuovo crisi.
In cui ti senti solo e hai l'impressione che tutti non ti capiscano ma tu non chiedi mai aiuto.
In cui combatti contro te stesso ogni minuto.Ci sono giorni in cui provi a rimettere i panni del vecchio te stesso ma poi non ti stanno più.
In cui non provi nessuna emozione e ti chiudi in te stesso e non trovi passione più in niente.Anna chiedeva già da una vita di essere libera.
Le peggiori gabbie sono le mentali, perché le sbarre non ci sono ma comunque te le senti.Voleva una persona con cui smettere di essere ciò che gli altri volevano che fosse e sentire di meno il peso di se stessa ma Gin forse lo era.
L'aveva strappata da quella monotonia e ogni volta che stavano insieme, lei la faceva sentire viva come se nessun dolore più la divorasse.Lei era come un'anestetico per quei suoi mali.
Il suo sorriso e le sue carezze già la salvavano.
Era la donna che aveva da sempre sognato al suo fianco, seppur le sembrasse una diavola.Era strana si ma erano due pezzi di un puzzle.
E con lei quel vuoto dentro non lo avvertiva.
Era il suo porto sicuro quando tutto crollava."Come ti senti?" - le chiese - mentre Anna era sul suo petto con gli occhi chiusi, godendosi le carezze sui capelli di Gin e non le parlava più.
"Se sto abbracciata a te, sto bene." - sussurrò - e la nera la strinse di più a se fissandola bene.
"Mi piaci anche quando sei triste, sappilo. La tristezza non è qualcosa di cui vergognarsi." -
le rispose - mentre le diede un bacio in fronte."E quando hai bisogno di sfogarti, ci sono."-
continuò - controllando però il cuore di Anna."E se dovessi svegliarmi e volessi rimanere il giorno a letto? E fossi di nuovo giù?" - chiese -
mentre le scese una lacrima sul volto pallido."Io mi stenderei accanto a te e ti abbraccerei.
E starei il giorno a letto seppur nel silenzio."
- le rispose - ed Anna le sorrise dolcemente."Con te mi sento al sicuro. Vorrei stare anche per sempre appoggiata al tuo seno. Tu hai il potere di farmi restare calma, anche quando tutto mi va di merda. Sei il mio punto fisso." -
le sussurrò - mentre Gin le accarezzò il volto.
STAI LEGGENDO
Amore sbagliato
RomanceAnna e Ginevra sono gli opposti ma tra loro scatterà un'attrazione a tratti fatale che le porterà a sconvolgere tutta la loro vita. È proprio vero che non si decide di chi innamorarsi ma Anna fino a quel momento aveva programmato la sua vita in ogni...