Capitolo 29

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"Una donna affascinante è l'inferno dell'anima, il purgatorio del portafoglio, ed il paradiso degli occhi."
(Bernard Fontenelle)

Si sa che l'angelo ha bisogno del diavolo per imparare a vivere e non sopravvivere, come pure il diavolo ha bisogno di lui per crescere.

Anna con Gin era inferno e paradiso, senza di lei a metà e solo una sorta di limbo senza fine.

L'aveva presa con la mente più che col corpo e si sa che di un'attrazione del genere non te ne libererai mai ed Anna era infatti davanti alla scelta di chiudere con lei oppure continuare.

Sapeva che se lei avesse optato per la prima opzione, si sarebbe ritrovata a sudare nel letto
dopo averla sognata qualche notte o a morire dalla voglia di fare l'amore o di abbracciarla.

Era la scelta dell''oblio, perchè così sarebbero ritornate sconosciute e l'avrebbe dimenticata.

La seconda invece l'avrebbe portata a vivere in tutti i sensi una relazione pericolosa per lei.
Ma dove non c'è rischio, non c'è poi amore.

L'amore fa male ma senza quelle cicatrici non saremmo noi e seppur possa farti stare nelle fiamme qualche volta, queste ci rendono vivi.

Ma fa più male morire per averci rinunciato.

Si può restare anche con un rimpianto a vita.

È vero che erano giovani ed quel loro futuro incerto, perché avevano ostacoli da ogni parte
e non li avrebbero superato facilmente ma lei senza la nera non riusciva ad immaginarsi.

"È meglio vivere nell'inferno pur di restare con l'amata o rinunciarci per il paradiso?"
- queste parole le rimbombavano nella testa -

Aveva reagito male con lei quella notte ma era perché aveva paura di perderla per sempre e voleva che per una volta fosse sincera dentro.
Stare spesso in bilico non le era mai piaciuto.

Eppure con Gin era felice come mai era stata.
I sorrisi in sua presenza erano sinceri e non si chiedeva cosa più fosse il giusto o lo sbagliato.

Lei addormentava i suoi demoni e zittiva tutte le voci in testa che le urlavano di fare schifo.
Aveva la capacità di farle dimenticare persino il peso di se stessa e di far respirare il cuore.

Amava quando la provocava ed ogni parte del suo viso, perché aveva l'espressione angelica quasi da bambina quando poi era una diavola.

Era il suo quadro preferito, perché stava ore a guardarla senza mai stancarsi e non volendo.

E non si sarebbe mai pentita di aver perso la testa per lei, anche se tra di loro fosse finita.

Però la odiava quando si allontanava da lei.

"Mi manchi stanotte ma tanto stai sicuro con quel coglione." - voleva scriverle sulla chat -

"Io ti amo da impazzire e ti odio per questo."

"Sono stata una stronza ma anche tu sai." -

Non inviò nessuno dei tre messaggi, perché il suo orgoglio era più forte di ogni sentimento.

Gin invece era ritornata a casa con Luca che la guardava incazzato, senza dirle una parola e sapeva che una volta arrivati, avrebbe fatto una sfuriata che si sarebbe ricordata a vita.

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