Capitolo 43

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Era giunta l'ora di resistere; era giunta l'ora di essere uomini: di morire da uomini per vivere da uomini
(P. Calamandrei)

Ludwig era rimasto in piedi per tutta la notte

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Ludwig era rimasto in piedi per tutta la notte. L'alba era sorta da parecchio, ormai, e lui era ancora seduto su quel divano da quando erano andati via tutti gli ospiti. I pensieri lo tormentavano, non riuscivano proprio ad andarsene dalla sua mente, e pareva impossibile cacciarli. Si faceva logorare, forse perché i sensi di colpa erano ben diversi dalla preoccupazione.

Si girò di scatto quando sentì la mano di suo fratello poggiarsi sulla sua spalla. Si rilassò immediatamente, riconoscendolo, ma ormai aveva paura. Appreso della morte di Ilia aveva come lo strano presentimenti che tutti fossero in pericolo più di prima.

«Ludwig, non hai dormito?» gli domandò affettuosamente Natthasol sedendosi al suo fianco.

«E come avrei potuto?»

«So che sei molto in pensiero...» disse mentre gli accarezzava la schiena per rassicurarlo. «Ma sai che non dormire ti rende meno vigile. E poi non ti fa bene alla salute.»

«Molte cose non mi fanno bene alla salute eppure sono ancora qui. Non riesco a dormire pensando di aver reso infelice Salazar, non mi fa star bene non avere più rapporti con nostro fratello, non mi fa star bene sapere che Silas e i miei nipoti sono in pericolo costante.» Senza neanche accorgersene si era lasciato andare: forse le ore di veglia lo avevano reso più emotivo e vulnerabile, o forse riconosceva in suo fratello qualcuno con cui lasciarsi andare.

«Ludwig, fratello mio, sei un essere umano. Hai fatto tutto quello che potevi fare ed è ingiusto nei tuoi confronti questa condanna che ti infliggi. Se hai scelto un matrimonio combinato per il destino di Salazar è per il suo bene. È meglio avere una donna al fianco, piuttosto che venire con te a Dachau; o ancora peggio essere fucilato, perché potrebbe essere considerato inutile al Reich. Persino Salazar ha voluto aiutare te e Silas entrando nella gioventù. Tutti dobbiamo fare qualche sacrificio. Tu ne fai fin troppi e nessuno ti odia per quello che fai, anzi: te ne siamo tutti riconoscenti.»

«Dachau... Dimmi come posso entrare dentro un campo di concentramento e vedere gente innocente morire? Ancora una volta devo tacere per il bene della mia famiglia, spesso, però, ammetto di sentirmi un vigliacco.»

«Oh, Ludwig...» Natthasol si era rattristato davvero molto nel sentire le pene di suo fratello, avrebbe voluto dividere con lui quel dolore se solo fosse stato possibile. Poggiò la testa sulla sua spalla per fargli capire che non era solo e che lui era proprio al suo fianco. Spalla a spalla, non avrebbe mai abbandonato suo fratello.

«Questo non ti rende un vigliacco. Ti rende un uomo coraggioso. Ci vuole coraggio a sopportare tutto questo, Ludwig, e una grande forza. Vedrai, in qualche modo riuscirai a farti perdonare o a fare la tua parte, ne sono certo. E poi c'è Silas che pensa già da solo a difendere tutti coloro che sono oppressi da questo partito infame e sei tu che lo hai cresciuto Ludwig, perciò si orgoglioso di quello che hai fatto.»

La ballata dei petali cadutiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora