Non avere un Dio
non avere una tomba
non avere nulla di fermo
ma solo cose vive che sfuggono -
essere senza ieriessere senza domani
ed acciecarsi nel nulla -
- aiuto -
per la miseria
che non ha fine -
(A. Pozzi)
«Devi sapere, papà, che quello che sto per dirti è accaduto prima che tu mi concedessi di nuovo la tua fiducia.» Silas non faceva che bisbigliare quelle parole. Se ne stava davanti la porta di casa, facendo avanti indietro sul grande zerbino e consumando la suola delle scarpe; ma era la collera che temeva, non di certo comprarne un paio nuove.
D'un tratto prese un bel respiro e si fece coraggio, poggiò la mano sulla maniglia, ed entrò in casa, si portò dietro tutta l'angoscia che aveva dentro, cominciando a tormentarsi le mani.Silas sperava di aver preso la scelta giusta, che suo padre lo avrebbe sostenuto e, sopratutto, non odiato.
«Ciao, sei tornato presto» disse Ludwig, che sedeva su una poltrona in salotto. Stava fumando e, fino a poco prima dell'arrivo di Silas, era intento nella lettura di un romanzo.
«Sì, so che stasera devi andare a cena fuori, così sono tornato prima: non voglio lasciare Salazar da solo troppo a lungo.»Era vero, del resto aveva detto anche a Lothar di vedersi lì, in casa, e poi aveva urgentemente bisogno di togliersi quel magone, di confessare la notizia.
Ludwig non rispose, si limitò ad annuire mentre chiudeva il libro e lo riponeva sul mobiletto accanto alla poltrona.
«Papà, ti devo dire una cosa.» Ancora una volta, stava usando le sue mani come anti-
stress; e Ludwig captò subito quella nota di agitazione.
«Siediti e dimmi.» Spegnendo la sigaretta nel posacenere, non fece che emettere imperativi per poi riportare lo sguardo su suo figlio.
«Credo che tu stia fumando un po' troppo, papà.»
«Forse, perché qualcuno mi da parecchio da pensare.» Guardò Silas abbastanza eloquentemente da fargli capire che si riferiva a lui, aggravando la sua ansia e il groppo che aveva in gola.
Silas, dal canto suo, aveva una paura folle; più di perdere un altro legame che della situazione in sé.
«Lasciamo stare» riprese Ludwig. «Piuttosto, dimmi quello che mi devi dire.» Era parecchio nervoso, ma non ce l'aveva con suo figlio; sapeva già cosa gli aspettava a casa Ritcher e, purtroppo, non amava stare in compagnia di certa gente.«Devi sapere, papà, che quello che sto per dirti è accaduto prima che tu mi dicessi che ti fidavi di me» disse tutto d'un fiato, esattamente come aveva stabilito fuori dalla porta di casa.
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La ballata dei petali caduti
Narrativa StoricaL'ufficiale tedesco Ludwig Dubois, nella Germania Nazista del 1940, con la sua propensione autoritaria e rigorosa, si troverà non solo a lottare contro i soprusi di un regime oppressivo, ma anche contro la follia di sua moglie. Una travolgente passi...