Giaccio da solo nella casa silenziosa,
la lampada è spenta,
e stendo pian piano le mie mani
per afferrare le tue,
e lentamente spingo la mia fervente bocca
verso di te e bacio me fino a stancarmi e ferirmi
– e all'improvviso son sveglio,
ed intorno a me la fredda notte tace,
luccica nella finestra una limpida stella –
o tu, dove sono i tuoi capelli biondi,
dov'è la tua dolce bocca?
Ora bevo in ogni piacere la sofferenza
e veleno in ogni vino;
mai avrei immaginato che fosse tanto amaro
essere solo
essere solo e senza di te!
(F.G.Lorca Giaccio da solo nella casa silenziosa)
Silas sapeva lenire le ferite perdendosi tra un'effusione e l'altra, anche se l'estasi del momento era breve; ricadeva nel baratro del dolore, nella malinconia del ricordo e nel vuoto che non poteva colmare.
Il pensiero di Lothar era costante, ma aveva deciso per il bene di tutti di lasciarselo alle spalle. Non lo avrebbe dimenticato, questo era certo, ma doveva riuscire in qualche modo a scacciare i pensieri più sofferenti: rimuginare di continuo non faceva che fargli rivivere il giorno del rifiuto.
Quella mattina, però, stava facendo tutt'altro: era sul treno diretto a Monaco e finalmente si era deciso a fare visita a Weike; gli sembrava doveroso essendo al corrente delle sue condizioni. Era complice e colpevole di quella situazione, se ne rendeva conto, e penso di godersi il momento: Rose gli aveva fatto vivere l'attesa di Castaldia in modo del tutto diverso e pieno d'ansia, potendo fare una sciocchezza dall'oggi al domani.
Superò i controlli senza alcuna difficoltà, dopotutto quel giorno era solo e non portava con sé volantini o altro che andasse contro la legge. Si era premunito, però, d'incartare per bene qualche fetta di dolce preparato da suo zio: aveva visto Agnes mangiarne spesso a causa delle voglie in gravidanza, così pensò di fare un gesto carino nei confronti di Weike, visto la sua assenza.
Assorto nei suoi pensieri, cominciò ad abituarsi all'idea che forse Lothar non sarebbe stato suo. In fondo non lo era mai stato, così si disse: erano stati solo connessi spiritualmente per un po'; ma sembrava che l'altro se ne fosse pentito amaramente. Guardava dal finestrino Silas, con l'animo pesante, sperando che almeno quel breve distacco avrebbe giovato al suo umore di quegli ultimi tempi. I paesaggi scorrevano veloci e li ammirava sempre tutti con grande piacere: li avrebbe fotografati mano a mano, se solo avesse potuto.
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La ballata dei petali caduti
Ficción históricaL'ufficiale tedesco Ludwig Dubois, nella Germania Nazista del 1940, con la sua propensione autoritaria e rigorosa, si troverà non solo a lottare contro i soprusi di un regime oppressivo, ma anche contro la follia di sua moglie. Una travolgente passi...