cap.6

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T/n pov:
Ormai era pomeriggio inoltrato, fra poche ore sarebbe scesa la sera ed io, non so nemmeno come, non mi ero ancora persa; probabilmente perché, anche se non ci credevo minimamente, secondo il nonno io avevo un ottimo senso dell'orientamento.
T/n pensieri: "A proposito del nonno, chissà cosa gli sarà preso, di solito condivide con me i suoi pensieri ma questa volta è diverso:
sono riuscita a batterlo, si, ma non sono ancora pronta..."

Non fraintendetemi non dicevo di non essere pronta a sconfiggere i demoni, quello si, ma non ero pronta a vedere il nonno ritirarsi, non sarei mai potuta alla sua altezza, non sarei mai potuta diventare il Pilastro della Volta Celeste...
Venni scossa dai miei pensieri solo quando vidi tra il fitto bosco del monte Sagiri una casa, molto probabilmente quella del signor Urokodaki. Mancavano ancora molti metri all'abitazione quando avvertì un odore che mi mise subito all'erta: odore di demone.
Mi avvicinai con più cautela di prima; una volta davanti all'ingresso rimasi in ascolto: nessun rumore ostile; solo Zefiro, amico vento, che mi calmava un poco alla volta.
Mi feci coraggio e bussai. Subito, quasi come se sapesse già del mio arrivo, mi aprì un signore con un kimono azzurro e una bizzarra maschera.
S. sta per Signor e U. sta per Urokodaki.

S.U: "Sei arrivata"

Skip time

Mi ero accomodata all'interno dell'abitazione, il signore mascherato mi aveva fatta entrare ed ora eravamo entrambi seduti su un lato opposto del tavolino.
T/n: "È lei il signor Urokodaki vero?"
L'uomo annuì.
T/n: "Mio nonno, il pilastro della Volta Celeste, mi ha detto di venire da lei e mi ha detto che mi raggiungerà in seguito"
Annui di nuovo.
Io attesi che aggiungesse qual cosa ma niente.
T/n: "Ehm...."
S.U: "..."
T/n: "Sa per caso perché sono venuta qui?"
S.U: "Credo per far crescere la tua forza interiore o, per meglio dire, la tua autostima"
Aveva detto l'obbiettivo del nonno senza tanti giri di parole. Ora capivo: N/n (nome nonno) aveva afferrato da subito il perché non mi sentivo pronta e mi aveva mandato qui per insegnarmi a credere in me stessa e in quello che avevo imparato, ma ancora non capivo perché mi avesse mandato proprio dal Signor Urokodaki. Dopotutto queste cose me le avrebbe potute far apprendere anche lui.
Il signor Urokodaki si sistemò il kimono azzurro con motivi a nuvole e mi fece cenno di seguirlo. Uscimmo e, neanche il tempo di capire che stesse succedendo, che mi ritrovai a parare i colpi di katana del signor Urokodaki, mi stava chiaramente attaccando, io per il momento mi limitai parare lasciando la mente libera: destra, sinistra, di nuovo destra, salto indietro. 

I colpi continuarono fino a quando non sentì un odore diverso da quello di prima ma comunque di demone, mi bloccai e lo stesso fece Urokodaki, attesi pazientemente e dagli alberi nella penombra uscì piano un demone, mi accorsi solo in quel momento che il sole era calato dietro i monti: era sera, per quanto tempo eravamo rimasti a combattere!?
Urokodaki mi fece cenno che avrebbe risolto lui, io annui e rimasi a guardare:
S.U: "Respirazione dell'acqua, primo kata, squarcio della superfice".
Restai incantata, non badai neanche al demone che era ormai ovviamente morto, fissavo il signor Urokodaki aveva utilizzato la respirazione dell'acqua, proprio come il ragazzo che mi aveva salvato quel giorno, un'immagine molto viva e nitida del suo viso si fece strada nei ricordi: il ragazzo con il kimono diviso a metà, con i capelli corvini e lo sguardo a prima vista duro e severo ma in realtà di un azzurro pacifico, calmo e gentile.
Mi risvegliai dal ricordo e guardai il signor Urokodaki che mi fissava tranquillo, ma io non lo ero per niente:
c'era una altro odore di demone, quello di prima.

Spazio per me 💕
Eccomi tornata spero che questo nuovo capitolo vi piaccia.
Lo so che la storia la tirerò per le lunghe ma sono malvagia e quindi voglio farla Nek miglior modo possibile.
Grazie mille per le 100 letture sono al settimo cielo 💖

Seko_Moon

IL PILASTRO DELLE STELLE // Tomioka x readerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora