Cap. 23

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Tomioka pov

La riunione dei Pilastri si era appena conclusa; T/n, Shinobu, ed anche io in modo parziale, avevamo descritto la missione sul monte Natagumo; gli altri Pilastri avevano poi discusso riguardo ad alcune difficoltà a affrontare i poteri soprannaturali dei demoni visto che, fino al momento dell'utilizzo, a noi erano completamente sconosciti. Dopo le varie proposte e conclusioni finalmente ci congedammo.
Ora avevo solo una cosa da fare: chiedere perdono a T/n.
Il ricordo di lei che metteva via la katana, che diceva di non voler combattere contro di me, i suoi occhi pieni di paura...
Tutti questi pensieri mi stavano uccidendo.
Quella notte pensavo che avrebbe attaccato Nezuko il demone, come chiunque altro Pilastro, tutti avrebbero fatto così, tutte le persone normali...
In quel momento mi ero scordato, però, che lei non era una "persona normale", non c'era nessuno come lei: era unica.
La fiducia che avevo in lei e che le avevo detto di avere, non l'avevo dimostrata; le parole che avevo pronunciato e i pensieri sui quali avevo giurato di proteggerla gli avevo buttati al vento.
Io sapevo benissimo di potermi fidare di lei, ma quando stavo proteggendo il demone Nezuko ero ricaduto nelle mie vecchie abitudini di fare da solo. 
In quegli attimi, quando la vidi arrivare verso di me e verso Tajiro i miei unici pensieri erano "Non potrà capire, non mi ascolterebbe", ma lei, anche se non avesse conosciuto Nezuko, ero certo che,  vedendomi calmo e immobile contro un eventuale pericolo sarebbe anch'ella rimasta ferma chiedendomi il perché; lo sapevo, avevo visto che anche quando ammazzava dei demoni, quello splendore che aveva negli occhi non vacillava mai.

Perché allora???

Perché sono ricaduto nei miei errori e non mi sono fidato?

Dopo che il Capofamiglia se ne fu andato T/n si allontanò parlando con Shinobu per chiederle se potesse andare a trovare la sua amica Nezuko nei giorni seguenti. La raggiunsi.
Shinobu: "...certamente T/n fa come se fossi a casa tua, puoi venire quando vuoi" si voltarono entrambe verso di me. Un velo di preoccupazione attanagliò i dolci occhi di T/n, non c'è bisogno di dire che mi sentì ancora peggio. Shinobu ci guardò e disse qualche cosa per congedarsi in fretta, non l'ascoltai minimamente, non mi interessava.
Ora eravamo soli. Rimanemmo in silenzio a guardarci negli occhi e ad un certo punto lei sospirò. Sembrò agitata; non lo era mai stata quando c'era silenzio tra noi due.
Tomioka: "T/n-" non sapevo che dire, all'improvviso non mi sentì neanche io più a mio agio. Come se qualunque cosa potessi dire potesse solo peggiorare tutto.

Silenzio.

T/n: "Si sta facendo tardi..." disse T/n evitando il contatto con i miei occhi e lasciando lo sguardo perso nell'oscurità dalla notte che iniziava a calare su di noi.
T/n: "...che ne dici, hai tempo per accettare l'invito dell'ultima volta?" mi sorpresi che stesse cercando di risolvere la questione anche se non avevo ancora detto niente.
L'invito dell'ultima volta? Mi balenò subito in mente la sua prima missione:

Stavamo ritornando dall'incarico assegnato. Avevamo passato la mattinata ed il pomeriggio correndo rilassati nella natura e, dal silenzio che c'era tra noi due non si avvertiva nemmeno la minima tensione. Orami mancava poco alla dimora di T/n, io ero poco più avanti di lei; molto tranquillamente lei iniziò ad avvicinarsi a me; da parte mia io rallentai per permetterle di parlare.

T/n: "Visto che torneremo verso sera ti va di rimanere a mangiare da me?"
In quel momento mi sarebbe piaciuto rimanere ancora un po' con T/n ma poi mi ricordai che non potevo tardare, il Capofamiglia mi stava aspettando per il resoconto più dettagliato della missione; scossi la testa, il suo sorriso si attenuò, dov'era finito?

Tomioka: "Scusa non volevo sembrare scortese ma non posso tardare sul mio ritorno, non è che non voglio stare in tua compagnia o cose simili..." avevo parlato molto velocemente come se mi fosse preso il panico. Fece un piccolo risolino e mi rispose.
T/n: "Tranquillo non è che visto che non puoi venire non ti inviterò più e, sono felice che non ti dispiaccia troppo stare con me. Sono felice che il Capofamiglia mi abbia messo in coppia con te per questa missione, anche io mi sono trovata molto bene"

Fu la voce leggermente triste di T/n a bloccare il flusso dei miei pensieri.
T/n: "Non ti ricordi?" la guardai ed annuì.
Tomioka: "Si ricordo perfettamente, l'ultima colta avevo rifiutato se non erro; oggi, se non disturbo, accetterei con piacere" T/n sorrise lievemente. Fece per farmi strada quando la bloccai afferrandola lievemente per il polso.
Tomioka: "Ma prima..." feci cadere leggermente la mia schermata impenetrabile e dissi guardandola negli occhi.
Tomioka: "Devi concedermi la possibilità di chiederti scusa" dissi nel modo più sincero che conoscevo.
Tomioka: "Per non averti dato fiducia anche quando sapevo che tu, più di tutti, te la meritavi; per aver provato ad attaccarti quando tu invece avevi messo via la katana ed infine per essere ricaduto nella mia vecchia abitudine di fare tutto da solo non contando sugli altri."

T/n pov

Giyu si era scusato con me molto di più di come mi sarei aspettata, aveva detto tutto questo con la sua solita espressione impassibile, ma mi sembrò che una parte di quell'impenetrabile freddezza avesse tentato di scaldarsi rivelando alcune emozioni di Giyu. 
A me sarebbe bastato anche solo il suo sguardo pentito per perdonarlo, non sono mai stata brava a tenere il muso e rimanere arrabbiata, sorrisi ampiamente, ero felice: Tomioka Giyu, il mio Giyu ci teneva a me.
Ora ero io a non sapere cosa dire, senza pensarci feci la cosa che mi venne più naturale: lo abbracciai e lo strinsi a me come se avessi la sensazione che, se lo avessi lasciato, sarei caduta in un oblio eterno.
Giyu si irrigidì all'istante ma poco dopo si lasciò abbracciare e, cosa che non mi sarei mai aspettata, ricambiò avvolgendomi tra le sue braccia come se volesse proteggermi. Rimanemmo lì per... in realtà non so neanche io per quanto, sapevo solo che stavo bene e che non lo avrei voluto lasciare.
Sfortunatamente e a malincuore dovetti mollare un pochettino la presa per parlargli; lo guardai negli occhi.
T/n: "Prima che si faccia completamente sera dovremmo andare; prima dell'inizio della riunione avevo mandato una veloce lettera alla Villa delle Stelle per dire che questa sera avremmo potuto avere un ospite in più" Tomioka sembrò leggermente sorpreso ma poi sorrise lievemente.
Tomioka: "Proprio da te, avevi già programmato di perdonarmi?" ci staccammo dal dolce abbraccio.
T/n: "Ovvio, non sarei riuscita a rimanere arrabbiata con te, soprattutto se ogni volta che mi guardavi sembravi soffrire ancora di più. Ma, come al solito, anche tu mi hai sorpreso." Sorrisi felice.
Tomioka mi si avvicinò calmo come sempre, notai che era cresciuto molto rispetto alla prima volta che ci eravamo incontrati, ora mi superava di quasi dieci centimetri; strano che non lo avessi mai notato.
Si avvicinò alzò il braccio e con la mano mi accarezzò la testa, in quel momento diventai rossa come un pomodoro; anche se piccolo ed insignificante adoravo quel gesto.
Tomioka vedendomi arrossì lievemente anche lui, la sua mano si spostò sotto il mio viso, lo alzò lievemente, in quel momento la sua facciata fredda cadde: le nostre bocche si unirono in un bacio casto ma molto dolce che rivelava a ognuno di noi i sentimenti dell'altro.
Fu il momento più bello della mia vita.
Ci separammo, guardai Giyu, sul suo viso non c'era l'ombra dei soliti occhi passivi, tutto veniva illuminato dal suo sorriso, un sorriso puro, dolce e sincero. Non avrei mai dimenticato quel sorriso.

Spazio me💕

Eccoci qui quasi alla fine della nostra storia, sono felice che a molti di voi sta piacendo, e vi ringrazio per continuare a leggere. Ciao a tutti Baka!💖💙

IL PILASTRO DELLE STELLE // Tomioka x readerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora