Cap. 13

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T/n pov

Sentì un fruscio fra gli alberi, da parte mia rimasi letteralmente impassibile, con gli occhi chiusi. Presi la decisione di aprirli solo quando la persona che aveva provocato quel rumore quasi impercettibile fu dinanzi a me.
Davanti a me c'era Tomioka Giyu che mi guardava come sorpreso. Subito, senza alcun motivo apparente, sorrisi felice di vederlo. Le sue guance si colorarono leggermente ma T/n non lo notò.
Tomioka: "Ehm, buongiorno T/c", dai suoi occhi capì che sembrava sorpreso di vedermi sveglia così presto. 

Appena mi diede del lei sembrò come se avesse sbagliato a scandire le parole, come se in quella frase non ci stesse bene, alche mi chiesi se dovessi farlo anche io.
T/n: "Devo darti anche io del Lei Tomioka-san?" avevo diritto di chiederglielo dopotutto non sapevo se tra Pilastri si dessero del Lei.
Rimase impassibile scuotendo leggermente la testa. Per evitare che cadesse sulla nostra conversazione un silenzio imbarazzante decisi di sorridere e parlare allegra.
T/n: "Beh allora finché non vorrai il contrario, io ti chiamerò Tomioka-san. Quindi hai fatto colazione?"
La domanda lo prese ovviamente alla sprovvista, scosse di nuovo la testa.
T/n: "Bene allora vuoi favorire?" gli porsi la sua parte di colazione del cestino che era situato all'ingresso.
T/n: "Colazione gentilmente offerta da Yuki"
Tomioka: "Yuki?"
T/n: "è uno dei collaboratori nella mia dimora. Lui e Yumi avevano il presentimento che sarei partita presto quindi ci hanno fatto questa sorpresa, per me e per te" annuì e, una volta finito di mangiare rimisi tutto nel cestino insieme ad una nota che diceva: "grazie da parte mia e di Tomioka", per poi riposizionarlo all'entrata.
T/n: "Allora... andiamo?" Tomioka annuì.
Il viaggio, come sospettavo, fu molto silenzioso e questo non mi diede per niente fastidio e sembrò non turbare neanche Giyu. Quando raggiungemmo Shinzonodoki era ormai pomeriggio inoltrato, prossimo al crepuscolo.
Tomioka: " *cof* Abbiamo fatto bene a partire presto" nella sa voce c'era qualcosa che non andava ma sul momento non ci potevo credere.
T/n: "Ehm Tomioka-san ti stai sforzando di essere loquace?" sul suo viso perennemente inespressivo non cambiò minimamente nulla, ma io non so come capì.
T/n: "Non devi sforzarti per me, parla solo quando vuoi" sorrisi.
T/n: "Ed io sarò più che felice di conversare con te".
Tomioka annuì, sapevo benissimo che quello che avevo detto era solo una cavolata ma mi sembrava la cosa più giusta da dire in quel momento.
Per il momento decidemmo di separarci per un paio di orette, lui avrebbe cercato indizi mentre io avrei chiesto in giro. Perfetto.
Chiesi in giro riguardo agli attacchi. Domandai la loro opinione a varie persone per capire se ci fosse un fondo di verità nelle dicerie. La risposta fu sì, erano vere, ma solo in parte. Dopotutto dubitavo seriamente che una delle Dodici Lune stesse in una città abbastanza grande e popolata, accontentandosi di piccoli omicidi serali come quelli descritti. 

Raggiunsi Tomioka al punto d'incontro e gli dissi dei miei sospetti sul demone e su dove fosse. Annuì ogni volta che facevo una conclusione, sussurrando qual cosa alla fine che assomigliava ad un "perspicace". Sicuramente lui lo aveva già capito ma dopotutto questa era la mia missione di prova e quindi dovevo arrivarci io.
Arrivò la notte e noi andammo nel punto dove si supponeva dimorasse il demone. Eravamo nella periferia della città immersi nei vicoli tortuosi e labirintici cercando una qualche presenza di vita non umana. Inspirai un po' d'aria della sera, pessima idea; subito mi arrivò al naso un odore di acqua stagnata e d'animale bagnato, quel cambiamento mi pizzicò le narici facendomi  starnutire leggermente. Dopo un po' sentimmo un urlo femminile, proveniente da un vicolo secondario della via che stavamo controllando. 

In meno di un secondo raggiungemmo l'origine del rumore. Arrivammo in tempo, una donna stava per essere uccisa da un demone, Tomioka balzò verso di loro ma io tentai di fermarlo senza successo. Da parte sua, ricevetti solo un'occhiataccia del tipo "che stai facendo!?"; in risposta gli lanciai uno sguardo per avvertirlo del pericolo ma lui non mi badò. 

Quella ragazza stava urlando: la sua faccia era rigata dal terrore. Ma i suoi occhi, gli occhi... erano completamente calmi, anzi quasi divertiti.

Tomioka, appunto, non mi diede ascolto e con una velocità assurda tagliò, nel giro di un decimo di secondo, la testa del demone. Da parte mia sfoderai la katana, feci uno scatto in avanti e bloccai gli artigli del secondo demone. 

La donna che meno di un secondo e mezzo prima stava urlando ora era un demone magia-uomini; Tomioka da parte sua appena si rese conto che lo stavo proteggendo si tolse da dietro di me per permettermi di avere lo spazio sufficiente per allontanarmi dal demone e contrattaccare.
Demone donna: "Simm, come hai fatto bastardo!?"
T/n: "Gli occhi sono lo specchio dell'anima."
T/n *sussurra* :"hai sbagliato a cercare di fargli del male".
Gli occhi del demone si tinsero di paura. I miei si chiusero.
T/n: "Respirazione dell'Universo. Primo kata, Scia della cometa" 

Brandì la mia katana dalla lama nera (si come quella di Tanjiro), vidi il filo dell'apertura e, con un movimento fulmineo, invisibile agli occhi umani, raggiunsi il demone con una scia bianca al seguito e lo liberai da quella esistenza maledetta.
Il combattimento era finito.
Rimisi a posto la katana e mi girai verso Tomioka. Lo guardai male.
T/n: "Per l'amor del cielo Giyu, mi sono presa un infarto! Anche se so  benissimo che non ce n'è bisogno perché tu sei forte e sai badare a te stesso, ma ti prego non farmi prendere più uno spavento così" dalla sua espressione apatica ma ovvia, anche se credo solo per me, capì che stava pensando che si sarebbe solo fatto un "graffietto".
T/n: "Lo so Giyu che non ti avrebbe ferito mortalmente e che saresti riuscito a sconfiggerla anche da solo; ma comunque ti avrebbe fatto male" lo sorpresi e poi mi accorsi che lo avevo chiamato per due volte con il suo nome e nessuno dei due ci aveva fatto minimamente caso come se fosse la cosa più naturale di tutte.
T/n: "Oh scusami..."
Tomioka: "Non è un problema" la sua voce lo tradì lievemente, sorrisi.
Tomioka: "Piuttosto T/n scusami tu e grazie" gli angoli della sua bocca si sollevarono un poco e il mio viso si colorò di rosa.
T/n pensiero: "Che mi succede? Se ho fortuna con il buio non mi nota" sfortunatamente lui sembrava essere molto, molto attento a tutte le mie reazioni.
Tomioka: "Ehm, seguimi. Qui vicino ci dovrebbe esserci una locanda sicura per i demon slayer" annuì e lo seguì.
Una volta arrivati alla locanda ci separammo nelle due stanze separate; andai poi a farmi un bagno prima di cena. Volevo parlargli di quella notte.

Skip time

Io e Tomioka stavamo mangiando tranquillamente; guardai il mio piatto di soba, feci un respiro pofondo e parlai.
T/n: "Ehm ti ricordi la notte in cui mi hai salvata?", non sapevo minimamente come iniziare il discorso, quindi la buttai lì.
Per poco Tomioka non si strozzò per la sorpresa. Mi guardò, non con il solito sguardo passivo dal quale dovevo dedurre tutto, perfino intere frasi o discorsi, ma con uno normale e facile da leggere come un libro aperto. Tornò normale ed annuì.
T/n: "Oh ok bene, ti volevo solo ringraziare, non avevo ancora avuto l'occasione di dirtelo"
Tomioka: "Quindi ti ricordi" sussurrò ed io, da parte mia, annuì come se fosse la cosa più ovvia adel mondo. Dopo un paio di secondi di silenzio il Pilastro parlò a voce normale.

Tomioka: "Ehm se posso chiedere, come c'eri finita in quella situazione?" sicuramente si riferiva al fatto che ero da sola, con un demone, nella foresta, di notte. Feci un sospiro e cominciai calma a raccontare quello che fu successo prima che Giyu mi salvasse.

Spazio me 💕

Ecco oggi ho pubblicato più parti principalmente perché mi andava. Ogni volta che ho un po' di tempo io scrivo quindi ecco qui.💙

Seko_Moon

IL PILASTRO DELLE STELLE // Tomioka x readerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora