Cap. 16

3.4K 186 75
                                    

T/n pov

Passarono i mesi.
Io ero perennemente occupata con il mio lavoro da Pilastro: dovevo guidare delle squadre di spedizione, andavo in missione quasi sempre da sola od occasionalmente con un gruppo ristretto di Kinoto o Kinoe (i gradi più alti sotto l'hashira), alle volte davo anche assistenza medica e cose varie. Non stavo spesso a casa ma quando tornavo c'era sempre un caloroso benvenuto da parte di Yumi e Yuki, ormai parte della mia famiglia e, anche dagli altri collaboratori, i quali erano sempre molto gentili e disponibili.
Dopo la mia prima missione non vidi più Tomioka. E ancora meno sentì notizie di Nezuko; avevo provato a scrivere al signor Utokorodaki per sapere sue notizie ma mi disse che era partita con suo fratello, il quale era passato all'esame per diventare un ammazza demoni ed ora era in viaggio con la sorella... peccato avrei voluto conoscerlo... ci sarà l'occasione prima o poi.
In questo momento mancavano circa tre settimane alla nuova Riunione dei Pilastri ed io avevo ricevuto di nuovo una missione di coppia... questa volta con Sanemi.
La dimora del Pilastro del Vento distava circa tre giorni dalla mia ma fortunatamente egli mi sarebbe dovuto venire incontro così ci sarebbero voluti solo due giorni; avevamo ricevuto una segnalazione della presenza di Kibustuji nella città di Tanco, a un giorno di cammino dal punto prestabilito, per poi ritirarsi sul monte Yassashisa, il quale si trovava nei pressi della città in questione.
La notizia della missione mi arrivò appena concluso un incarico nel bosco di Jinguji, fortunatamente esso si trovava relativamente vicino alla mia nuova destinazione quindi la distanza da percorrere si era ancor più abbreviata. Assegnai a Gakushi (il corvo) due messaggi da recapitare: uno a Sanemi dicendo che ci avrei messo un giorno in meno ad arrivare, mentre l'altro era per avvertire a casa mia che non sarei tornata quella sera.

Skip time

Non avevo avuto tempo di riposarmi ma dopotutto sono un Pilastro, andrà bene. Non mi preoccupavo troppo per le mie capacità ma più che altro il mio pensiero fisso era Sanemi. Non che pensassi che lui non fosse una persona capace, ma principalmente mi domandavo molto sul come avremmo collaborato... da quel che avevo capito del suo carattere lui era una persona testarda e spesso impulsiva. L'unica persona a cui sembra portare rispetto e riverenza è il Capofamiglia.
La sera era già calata quando arrivai al punto prestabilito da Sanemi, il quale era già lì. Era appoggiato con la schiena ad un albero, mi avvicinai lentamente e lo salutai.
T/n: "Ciao Shinazugawa scusa se ti ho fatto aspettare. Andiamo?" senza dirmi niente cominciò a correre seguito subito da me, fece un "tsk" quando notò che gli riuscivo a stare dietro. Non mi piaceva correre ma fortunatamente ero stata allenata bene nella respirazione e sulla resistenza, quindi anche se lui andava più veloce sia di Shinobu e Tomioka riuscivo tranquillamente a stargli dietro. Aveva uno sguardo ostile. Ok non gli andavo a genio.
Decisi di ignorare il tutto e rimanere come al solito.
Alle prime luci dell'alba mi accorsi che stavamo andando molto veloci e che per raggiungere la città ci stavamo mettendo meno del previsto... saremmo riusciti ad arrivare al tramonto.
Per praticamente tutto il tragitto fu completamente silenzioso, quindi decisi di parlare: quel silenzio non mi piaceva, non era tranquillo e leggero come con Tomioka, tutt'altro era nervoso e percepivo la sua freddezza.
T/n: "Allora Shinazugawa che ne pensi di questo incarico?" la domanda sembrò lasciarlo per un secondo spiazzato, forse non si aspettava che gli avrei parlato con sicurezza; molte volte le persone sono molto incerte ed intimidite da un comportamento freddo e scortese.
Sanemi: "Intendi sulle voci riguardanti Kibutsuji?" annuì al tono scortese. Divenne pensieroso.
Sanemi: "Dubito che quel bastardo sia ancora nei paraggi, anche perché se no il Capofamiglia non avrebbe mandato solo noi ma tutti quanti" annuì di nuovo anche se ero leggermente sorpresa del fatto che riconoscesse la forza di quel demone. Continuò, riportandomi alla realtà.
Sanemi: "...ma potrebbe aver lasciato qual cosa come aver creato nuovi disgustosi esseri!" so disse con un disprezzo tale che se solo avesse potuto gli avrebbe sputato in faccia.
T/n: "Anch'io pensavo la stessa cosa. Bene almeno siamo d'accordo" conclusi e lo superai.
Sanemi: "Ehi novellina non paragonarmi a te" mi raggiunse.
T/n: "Non lo farei mai" dissi sarcastica, con una risatina. Stava per controbattere ma lo bloccai.
T/n: "Siamo arrivati" eravamo ai margini della città di Tanco.

IL PILASTRO DELLE STELLE // Tomioka x readerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora