Orgoglio da parte

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È un mio vizio, rovinare sempre tutto.
Perché è così che sfogo le mie frustrazioni, con violenza, con brutalità. Forse perché non voglio ammettere a me stessa che mi da fastidio se dice che non la soddisfo e sopratutto, mi fa fastidio se lei si fa qualcun'altro. Non voglio chiamarla gelosia, ma mi da fastidio.
Forse adesso sto iniziando ad ammetterlo a me stessa e per arrivare a tale conclusione, ho dovuto rovinare tutto, come sempre.

Maca's pov

Sto tornando in cella con la mano che stringe forte sui miei pantaloni, sono sconvolta, che scena surreale.
Salgo sul letto a castello non accorgendomi di Saray che era sotto di me.
In un primo momento lei si avvicina con aria scherzosa come al solito, ma prima di aprire bocca si accorge della mia faccia e capisce che non è per nulla il momento di scherzare. Si avvicina al letto a castello con un volto abbastanza preoccupato e mi chiede:"Maca, tutto bene?"
Sto piangendo a dirotto e non proferisco parola, Saray mi stringe la mano e per un attimo silenzio, solo le mie lacrime.
Dice:"Maca, non preoccuparti, qualunque cosa sia si risolve, okay?"
Apro gli occhi e le lacrime sono già diminuite, mi asciugo un po' e dico:"No Saray, non si risolve"
È li, pronta ad ascoltarmi e sostenermi, si vede che è una persona buona, ma io sono troppo sconvolta per parlare.

A un certo punto vedo una figura che si presenta davanti la cella, ci distraiamo a guardarla ed è Zulema, ha i capelli spettinati e gli occhi lucidi.
Resto immobile e prima che Saray possa aprir bocca Zulema le fa:"Saray, perfavore lasciaci sole"
S:"Zule... Che è successo?"
"Per ora lasciaci sole"
Vedo che trattiene le lacrime sul suo viso e Saray esce senza fare altre domande.

Zulema si avvicina a me e io mi tiro su le coperte spaventata.
Deglutisce nervosa e prova ad appoggiare una mano sulla mia, ma io ritiro immediatamente la mia mano.
Le dico:"Non so perché tu abbia fatto questo, non lo so. Si stava instaurando qualcosa di bello tra noi, ma invece era frutto della mia immaginazione, il fatto che tu potessi cambiare, ti odi-"
Non finisco di parlare che inizio a piangere.
Riprendo più aggressiva:" Come cazzo ti salta in mente? Solo perché ti ho detto che me la facevo con altri? E non è nemmeno vero! Tu sei pericolosa, non posso pensarci, cazzo" inizio a sparare parole senza senso e Zulema se le prende tutte, come fossero dei colpi.

Con un filo di voce mi dice:"Maca, devo solo chiederti scusa, scusa perché sono così. Non so cosa mi prende è che sono presa da così tanti pensieri e preoccupazioni a cui non do mai sfogo, perché io devo essere sempre forte" si interrompe sentendo il suo telefono vibrare, controlla che non ci siano guardie e risponde:"dimmi" mentre un'altra persona parla dall'altro lato del telefono lei sembra preoccuparsi e risponde solo:"Quindi niente, dobbiamo rimandare, data da destinarsi" chiude la chiamata e torna subito a me.
Le avrei chiesto cos'è successo ma non ho intenzione di farlo, si ricollega alla chiamata appena ricevuta e mi dice:"Ecco una delle mie preoccupazioni, stanno succedendo troppe cose di cui non riesco ad avere il controllo e quando perdo il controllo, perdo la ragione, per quello ho regito così..."
È in piedi davanti il mio letto a castello, china la testa e non sa cosa fare, non sa se piangere, se stare zitta.
Mi dice:" Ho esagerato, perché tu non mi hai fatto nulla e... Spero solo che riuscirai a perdonarmi"

Cazzo, non ho mai visto Zulema in questo stato e sta volta non sembra stia fingendo, anzi.
Sono consapevole però che devo riprendermi e che non so quanto sarà facile, farmi toccare ancora da lei.
Dico instintivamente:"Sali su"
Alza la testa e mi guarda stupita, con ancora le lacrime agli occhi.
Non esita a raggiungermi sopra il letto.
Si siede e io sono ancora stesa, incrocia le gambe davanti a me e aspetta che io parli.
Mi asciugo le lacrime rimaste e dico:"Zule... È difficile anche dirlo ma ti perdono, ma d'ora in poi evita la violenza per risolvere i tuoi problemi, perché non funzionerà sempre"
Mi guarda con un sorrisino dolce e avvicina la sua mano al mio braccio, cercando il mio consenso con gli occhi.
È così difficile pensare che quella mano, poco prima era stata così spietata con me e lei dice:"D'ora in poi io sono qui per proteggerti"
Ora quella mano, risulta una presa protettiva che mi fa sentire quasi sicura sotto il suo tocco.
Zulema sposta la sua mano vicino il mio ginocchio, anch'io ho le gambe incrociate. I
nizialmente quel tocco mi fa irrigidire, ma la lascio fare, muove lentamente la mano sul mio ginocchio, accarezzandomelo.
Si concentra a parlare e dice:"Sai mi è successa una cosa simile, quando ero più giovane. Un ragazzo ha approfittato di me e mi ha... Violentata" si ferma un attimo e riprende:"Ti sei sentita violentata?"
Esito un attimo a rispondere, mentre la sua mano ora è ferma sul mio ginocchio, le rispondo:"Violentata no, perché io volevo farlo con te, ma quella rabbia... Mi ha un po' spezzata"
Rimaniamo in silenzio e le dico:"Comunque mi dispiace per ciò che ti è successo"
Mi guarda e mi fa un sorriso, avvicinandosi leggermente a me.

Allunga il braccio e mi accarezza il volto, quel contatto è così... Non so.
Mi chiede:"Ti da fastidio?" riferendosi alla sua mano che mi accarezza la guancia. Aspetto un attimo e rispondo:"No"
Mi guarda e sembra che voglia piangere di nuovo, ma io la blocco e mi avvicino lentamente, lasciandole un bacio sulle labbra.
Lei riprende e ha mette le mani tra i miei capelli, le nostre bocche si scambiano un bacio dolce e mentre le nostre labbra si toccano, una lacrima scende da parte mia e continuiamo a baciarci, quelle lacrime che ora stiamo facendo nostre, forse saranno un'occasione per ricominciare, cominciare tutto da capo, mettendo da parte un po' di orgoglio.

Spazio autrice

Dai, questo capitolo è più carino :)

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