Capitolo 18

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Ogni tanto veniva un infermiera che mi controllava, mi cambiava la flebo..
Il giorno dopo mi svegliai, sperando che mi facessero uscire, ormai avevo l'ago della flebo incastonato nella vena e non riuscivo più a muovere un braccio.
Era l'orario della colazione, non capivo in ospedale come si svegliassero così presto, ero sola in stanza e mamma nonostante fossi minorenne la facevano entrare solo negli orari di entrata..
Sapevo che mamma la mattina non sarebbe venuta perché lavorava e non mi aspettavo nessun'altra visita..
Ma entrarono i genitori di Monica, mi aspettavo anche lei, ma oltre a loro, non vidi entrare nessun'altro
'' ciao '' dissi con un sorriso
'' come ti senti?'' Disse il padre di Monica
'' bene e non capisco ancora perché mi tengono qui'' sorrisi
'' Hai visto giù ci sta l'edicola.. '' e la mamma di Monica mi comincio a raccontare cosa era successo, un tempo era stata anche la mia di mamma...
Risi
'' no , non l'ho vista, quando mi hanno fatto entrare ero svenuta e non mi fanno scendere''

'' ma che ti è successo?'' Chiese il padre di Monica

'' sinceramente non so, avevo scoperto una cosa brutta, molto brutta, mi sentivo poco bene così andai in bagno, piansi, ma poi non ricordo più niente ''

'' Mi mancherai Jè'' disse il papà di Monica
Sorrisi
Infondo mi aveva cresciuto lo diceva sempre che ero la sua seconda figlia..

''Comunque sia, ci saremo sempre se ti serve qualcosa '' disse la mamma

'' Come sta Monica?'' Non so come mi era uscito il coraggio di chiederglielo

'' Monica sta bene Jessica, esce , viene sempre Federico a prenderla a casa''
Booom colpo

'' sta bene, non nasconde che gli manchi, ma adesso è arrabbiata, però sta bene , a differenza tua '' continuò la mamma

'' mamma vi ha parlato vero?'' Mi portai le mani sul viso

'' Si Jessica si, dov'era quella ragazza forte che rispondeva acida e non gli importava niente di nessuno? Quella che mi gridava BARBARA, rimango a cena.. Quella che si rifugiava a casa mia, quella del ''Barbara usciamo stasera'' dov'è finita Jessica? La mia Jessica? Quella di quando prendeva un brutto voto ci rideva su e quando un ragazzo non la trattava bene alzava i tacchi e se ne andava? '' Mi disse la mamma

''Sai Barbara, quella ragazza a forza di essere criticata, a forza di essere bastonata, a forza di mandare giù troppe cose non dette è morta, e adesso eccola qui, la Jessica fragile, che per colpa di una gran stronza che messaggia con la persona che gli manca di più Federico.. È finita in un ospedale''

Entro l'infermiera
''Tutti fuori, dobbiamo visitarla''
'' Jè, verremmo a ritrovarti, mi raccomando'' disse la mamma di Monica

''Buongiorno dottore'' dissi
''Buongiorno Jessica, come ti senti?''
'' bene, perché non mi mandate a casa?''
'' Jessica, dobbiamo fare degli accertamenti, hai dei problemi, devi rimanere un po' di giorni ''
''Un po' quanti?'' Dissi
'' 3-4 dipende anche da come reagirai ai farmaci, sei molto debole, mai sentito parlare di depressione cronica?'' Disse il dottore
'' dottore io non sono depressa'' dissi
'' ah Jessica questo non lo metto assolutamente in dubbio ''
''Dottore io non sono depressa, lei non può dirmi che sono depressa perché non lo sono'' cominciai a gridare e a piangere, il macchinario vicino a me cominciò a suonare, il cuore mi martellava , volevo alzarmi, urlare, spaccare tutto.
L'infermiera cerco di risistemare l'aggeggio vicino a me , il dottore prese la sedia e si mise seduto
''Vedi Jessica, la depressione cronica non è depressione, ma bensì una forma di depressione, sbalzi d'umore, prima euforica e poi d'un tratto triste per esempio, ci sono tre fasi, e tu sei nella seconda che è la fase costituzionale come per esempio la predisposizione di personalità Tra questi troviamo tratti di carattere come la difficoltà ad affermarsi, la scarsa fiducia nelle proprie capacità, sentirsi perseguitati da un destino..''

Tirai su con il naso.
E pensai.
Io sono sempre stata 5 minuti euforica con la voglia di vivere a 3000 e 5 minuti dopo mi ritrovavo zitta nel mio angolo, la scarsa fiducia nelle mie capacità, è vero.. Io non sono capace a fare assolutamente nulla, ma questo non significa essere depressi e sentirsi perseguitati da un destino bhe, su questo c'è da riflettere .

''Quindi?'' Risposi
'' quindi non vogliamo che svieni di nuovo per un amore mancato ''
'' ma vaffanculo '' dissi
Amore mancato un cazzo, l'amore c'era ed ero disposta ad amare anche per tutte e due se fosse stato necessario.

Uscii e poco dopo bussarono
''Avanti'' dissi
Entrò Alan, con il suo solito bastone, i baffi, il cappello verde..
''Alan'' feci un sorriso questa volta vero
'' come stai?'' Mi chiese
''Sto, e questo è l'importante'' dissi

Parlammo per un pò
''Alan, tu pensi che sia depressa?''
'' oh no piccolina, stai solo un pò male''
''Alan tu lo sapevi?''
''Di cosa?''
''Di Siria e Federico''
'' No''
Sapevo che stava mentendo

'' Alan, mi verrai a ritrovare?'' Chiesi
'' se ne hai bisogno certo, sono un vecchietto che non ha niente da fare ormai ''
'' e i suoi nipoti?''
''Ormai sono grandi'' disse ''dai, ti lascio riposare, ci vediamo allora''
''Ciao '' feci un sorriso

Appena uscii entro l'infermiera per cambiarmi la flebo
'' L'ha visto? Neanche lo conoscevo, adesso è diventato un punto di forza'' dissi
''Chi?'' Chiese l'infermiera e si girò
''Come chi? Il signore che è appena uscito''
'' non c'era nessun signore''
'' ma si che c'era, quello con il bastone, dai quando tu entravi è uscito vi siete incrociati è impossibile che non l'abbia visto''
'' Jessica non c'era nessuno, l'orario di entrata è passato, e noi già da un bel pezzo che abbiamo chiuso le porte ''
La guardai
Posò la penna dentro al taschino
È imbecille pensai.

Volevo essere salvata.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora