Capitolo 41

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Federico mi prese per mano, l'attorcigliai con la sua e mi tiro via, iniziammo a correre verso una meta non precisa,
''Dove stiamo andando?'' Urlai
''Lo vedrai'' mi rispose con il respiro affannoso i capelli disfatti e il sorriso che tanto amavo sulle labbra.

Sobbalzai dal letto piena di sudore, mi portai le mani sulla fronte e il mio cuore cominciò a riprendere un ritmo normale, mi girai e vidi il cellulare 4:20!
Scostai la coperta è scesi dal letto, chiusi la porta e chiamai Simona
''Pronto?'' Disse con la voce assonnata
''Simona?''
''Che c'è? È successo qualcosa?''
''Simo che ore sono?'' Gli domandai
'' sono le quattro e venti di mattina che c'è?''
''Mi potresti passare a prendere?''
''Adesso?'' Urlò dall'altra parte della cornetta
''Si adesso'' bisbigliai per non svegliare mamma
'' dove andiamo?''
''Non fare domande, tu vieni!''
''Vabbene sto arrivando'' disse sbuffando

Presi dall'armadio le prime cose che mi capitavano, cominciai a coprirmi e portai anche la lettera.
Scesi piano le scale, e scrissi un bigliettino a mamma
''Ho portato la colazione a Mattia, mi porterà lui a scuola ti voglio bene''
Sapevo che prima delle otto non si sarebbe svegliata, chiusi piano la porta e cominciai a percorrere il vialetto, era buio e si gelava, e faceva una certa paura di notte quel posto, incrociai i fari di una macchina, salii sopra l'auto di Simona, nonostante le occhiaie il sonno e i capelli arruffati era sempre bellissima.
''Dove andiamo?'' Disse
''Me lo faresti un favore?''
''Jessica sono le cinque di mattina e sono qui è ovvio che ti farei un favore''
''Allora portami a casa sua''
''Perché vorresti andare a casa di Mattia alle cinque, non vi siete visti ieri?''
''Simona, non a casa di Mattia, a casa di Federico''
Gli cadde la mascella in giù e spalancò la bocca ''cosa?'' Gridò
''Lo sapevo'' sbuffai
''Jessica, sappi che non puoi andare lì per due semplici motivi primo motivo sei fidanzata secondo motivo se ci becca Mattia ammazza prima a me poi a te e..''
La fermai
''Simona, non ci beccherà Mattia se il segreto lo sai mantenere''

''No Jessica mi dispiace ma non ci sto vai sotto casa sua e poi ? Che fai? Lo chiami? Gli citofoni alle cinque dicendo ''Ehy ancora mi piaci'' Jessica ''

''Simona, ieri sera, abbiamo avuto la cena, c'era anche lui''

'' e Mattia?''

''Niente, indifferente cioè io volevo scomparire''

''Ok poi mi racconti e comunque per il tuo bene non posso''

Mi guardai le mani e feci un sospiro, eravamo ancora ferme davanti casa guardai avanti in cerca di una soluzione .
Sentivo gli occhi di Simona addosso
''Qual'è la strada?''

'' per la felicità? '' chiesi

''Jessica non è il momento di scherzare qual'è la strada per andare a casa di Federico?''
Sul mio viso, si allargò un sorriso gli occhi luccicavano era eccitante l'idea di andare sotto casa di un tuo ''ex amico'' che ti piaceva alle cinque di mattina ed eri fidanzata, una fuga pensai.
Simona accese la radio e la mise a basso volume, per tutto il viaggio non parlò
Arrivati davanti casa di Federico gli dissi
''Svolta a destra''
Parcheggiò la macchina davanti il cancello di casa sua, spense il motore e mi guardò
''Ti piaceva così tanto?''
Alzai le spalle
''Non lo so''
''Bhe se sei qui vuol dire che ti piaceva tanto''
''Era diverso'' dissi

''Jessica se era diverso non se ne andava perché ancora continui a tormentarti''

''Simona, ti racconto una cosa..
Io non sono mai stata la ragazza estroversa sempre felice e allegra, non sono mai stata la ragazza più popolare della scuola e quella con tanti amici perché avevo sempre due persone su cui contare, non sono stata la più bella o quella che tutti i ragazzi si giravano, ma quando ero con lui'' feci una pausa

Volevo essere salvata.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora