Capitolo 23

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(È una canzone vecchia lo so) Se andate al minuto 1:29 e ascoltate fino al minuto 1:39 sapete cosa stavo pensando e cantando appena finito di scrivere questo capitolo. Buona lettura!

Pov's Narratore

Sono ormai giorni che i maghi e i semidei si scontrano. Questi ultimi si rifugiano nell'infermeria del Campo, restando al sicuro grazie agli incantesimi dei figli di Ecate. In questo modo hanno la possibilità di riprendere le forze e curare i feriti. Al di là della collina, invece, i maghi hanno creato una barriera di incantesimi per proteggere il campo improvvisato che avevano creato sulla strada desolata di Long Beach.

-AHAHAAHAHAHAH! Questa era davvero divertente Ministro!
Come al solito la professoressa Umbridge non fa altro che assecondare il Ministro della Magia, con una bottiglia di vino pregiato in mano, versandolo nel bicchiere del direttore del Ministero di Londra ogni volta che lui le faceva un cenno.

-Signorina Umbridge, le sue idee sono sempre favolose! Finalmente riusciremo a sottomettere questa minaccia!

Seduti comodamente nella tenta più ampia del campo creato dai maghi, i due si divertivano, scherzando e ridendo. Cornelius Caramell, anche grazie all'effetto dell'alcol, sta ringraziando la Umbridge per la sua grandiosa idea di torturare Nico di Angelo per estorcergli informazioni. Inoltre le doveva anche l'attacco al Campo: era stata lei a convincere tutti i maghi che fosse la mossa migliore.
E migliore si era rivelata: erano in netta maggioranza, con milioni di maghi schierati dalla loro parte e potentissimi incantesimi, compresi quelli proibiti.

Per questi motivi, ora tutti stanno festeggiando, con la convinzione si vincere.

Ma mai sottovalutare i semidei.

Pov's Piper

Argo non è mai stato così veloce a guidare: di solito andava con calma, ammirando il territorio con i suoi mille occhi.

Ma ora andava al massimo della velocità, non superando di troppo, però, i limiti di velocità imposti dalla legge: se la polizia ci avesse fermati avremmo perso molto tempo. E non ce lo potevamo permettere.

Guardo i miei compagni di viaggio: Jason sta dormendo con la testa appoggiata sulla mia spalla e Butch, il capo della cabina di Iride, sta invece guardando fuori dal finestrino.

-Hey Butch.- sussurro per non svegliare il mio ragazzo.

-Hey.- il figlio di Iride si gira verso di me, non prima però di essersi asciugato le lacrime.

Sospiro.

-Anche tu hai paura, eh?

-Sarebbe strano il contrario. Però... sono contento di poter fare qualcosa. Sono stupito però che abbiano mandato proprio me.

-Sei uno dei semidei più calmi e giusti: non scegliere te per questo compito sarebbe stato uno sbaglio incredibile.- gli sorrido e lui ricambia.

-Sarà meglio riposarci ora, abbiamo degli dei da persuadere.- Butch annuisce e si appoggia al sedile, mettendosi più comodo.

Io chiudo gli occhi e mi faccio cullare dal dondolio del pulmino del Campo, ripensando agli avvenimenti delle ultime ore.

Laurel corse dentro l'infermeria in lacrime, mentre teneva in spalla Holly, sua sorella.

-AIUTO! AIUTATELA VI PREGO!- la figlia di Nike singhiozzò. Holly era ricoperta di sangue e aveva un braccio amputato.

Kyla, la figlia di Apollo che in quel momento aveva il comando, diede indicazioni precise ai suoi fratelli e misero la ferita su una barella. La portarono in sala operatoria.

Quando Laurel fu separata dalla sorella cominciò ad urlare. Cercava di seguire la barella, ma un figlio di Nemesi la fermò prontamente. Mi avvicinai velocemente a loro e cominciai a calmare la figlia di Nike.

-PORTATEMI DA LEI! HO BISOGNO CHE VIVA! NON POTETE TENERLA LONTANA DA ME! NON-non avrebbe senso nessuna vittoria senza di lei...- disse lasciandosi cadere a terra e ricominciando a piangere sommessamente.

Era questo il mio lavoro in infermeria: calmare i pazienti e tranquillizzare chi aveva attacchi di panico. Perchè sì, sebbene fossimo addestrati per questo, molti, anche a causa del fatto che tutte le cose e le persone a cui tengono sono in pericolo, causa attacchi d'ansia.

-PIPER!

Mi girai verso chi mi chiamava e vidi Annabeth correre verso di me, facendo slalom tra feriti e figli di Apollo.

-Annie! Che succede?

-Presto, seguimi. Abbiamo una riunione con Chirone.

Mi portò dietro l'infermeria, dove erano raggruppati i bambini insieme a Chirone.
Quest'ultimo appena mi vide fece un sorriso malinconico, come il suo solito.

-Non c'è tempo per i giri di parole: i bambini non sono al sicuro qui. E tra poco nemmeno noi.

Lo guardai senza capire.

-I figli di Ecate non riusciranno a tenere le barriere, e senza rifugio non resisteremo neanche un giorno. Inoltre i bambini non sono in grado di difendersi.

-Ci sono esserini di cinque e sei anni Pip. Uno ieri è stato ritrovato pieno di sangue che scappava da un Auror che lanciava incantesimi a raffica.- Calypso mi parlò mentre teneva in braccio una figlia di Asclepio.

-Non hanno limiti.

-Cosa possiamo fare Chirone?

Lui mi guardò senza espressione: -Dobbiamo convincerli ad aiutarci, per questo ho bisogno di te. Tutto il Campo ha bisogno di te.

Pov's Narratore

Will non sentiva niente. Vedeva solo nero. Buio e oscurità.

Buffo.
Certe persone in questi momenti vedono il bianco, altre invece lo preferirebbero al nero. Al figlio di Apollo invece dava un senso di calma: gli ricordava quegli occhi in cui si perdeva, quei capelli tanto soffici...
Per questo non aveva paura.

Forse era morto. Forse no. Sinceramente si aspettava di vedere spuntare Caronte da un momento all'altro, con la sua voce graffiante, la passione per le dracme e una zattera su cui trasportava i morti e sentiva le loro, a volte assurde, storie di morte.

Poi ad un certo punto sentì una voce rauca chiamarlo: -E tu? Come ci sei finito qui?



Angolo Autrice

Beh, che dire...

OOOOPS, I DID IT AGAIN
I PLAYED WITH YOUR HEART
GETO LOST IN THE GAME
OH BABY, BABY

Sono stronza lo so: non aggiorno da un botto e faccio pure morire gente.

A mia discolpa, volevo usare la canzone che c'è qua sopra.

Detto ciò, evaporo.

-Fidia Frida




The Kingdom of Hecate||Crossover Harry Potter Percy JacksonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora